00 02/07/2009 00:56

Risposta del Superiore del Seminario di Zaitzkofen
alle contestazioni dei Vescovi tedeschi

In seguito alle pressioni di alcuni episcopati europei, in particolare quello tedesco cui ha fatto eco la sala stampa vaticana il giorno 17 giugno u.s., il Direttore del Seminario di lingua tedesca della Fraternità, Padre Stefan Frey, ha rilasciato la dichiarazione qui di seguito riportata.
 

L'accusa che viene rivolta alla Fraternità è quella di procedere ad ordinazioni sacerdotali prima di avere una situazione canonica definita. È evidente l'uso strumentale del Diritto Canonico semplicemente per impedire alla Fraternità di continuare la propria missione. È chiaro che se la Fraternità non ha uno status giuridico definito, si tratta d'una conseguenza della situazione gravissima in cui versa la Chiesa. Di tale crisi che coinvolge la Chiesa universale, l'atteggiamento degli Episcopati di lingua germanica ci sembra essere una delle più emblematiche espressioni.

Il seminario Cuore di Gesù della fraternità FSSPX in merito alla prevista ordinazione sacerdotale del 27 giugno 2009 dichiara quanto segue:

1. Queste ordinazioni verranno impartite nell`intenzione di servire la Chiesa Cattolica. Impartiremo tale ordinazione sacerdotale perchè vogliamo esprimere così la nostra unità con Roma. Tale unità consiste nel medesimo Magistero, nei medesimi Sacramenti e nel Sacrificio della Messa di tutti i tempi. I nuovi sacerdoti ordinati come tutti i membri della fraternità riconoscono l`ufficio del Papa e l`autorità della Chiesa. I candidati all`ordinazione pregheranno in tutte le loro Sante Messe nominalmente per il Santo Padre in carica così come per il vescovo locale, espressione di unità che tutti i sacerdoti della fraternità praticano da oltre trent`anni. Non vogliamo fondare alcuna chiesa parallela, bensì intendiamo conservare nell´unica vera Chiesa cattolica l`inestimabile tesoro della Tradizione Cattolica.

2. Il Santo Padre aveva sicuramente in mente un provvedimento di vita, e non di morte, con la revoca della scomunica ai quattro vescovi del 21 gennaio 2009. Il magnanimo gesto è stato soprattutto un provvedimento per gli imminenti colloqui teologici con i rappresentanti della Santa Sede, pensati per chiarire le rimanenti difficoltà e che si suppone non saranno facili.
 
3. Una situazione di emergenza richiede adeguati provvedimenti di necessità. Esiste nella Chiesa di oggi una tale situazione di emergenza? A tale nostra dichiarazione in appendice alleghiamo una serie di dichiarazioni di Pontefici, Cardinali, vescovi e teologi che documentano una tale crisi. Papa paolo VI parla di "autodemolizione della Chiesa", Papa Giovanni Paolo II di "silenziosa apostasia". Due esempi numerici: nel 1950 13 milioni di cattolici frequentavano regolarmente la Santa Messa domenicale, oggi sono meno di due milioni, una riduzione di più dell`85%! Il numero delle ordinazioni sacerdotali nelle diocesi tedesche quest`anno non ha raggiunto nemmeno il numero di 100, e mai si era verificata una cifra così bassa. Si tratta dell`esistere o del non esistere del Cristianesimo in Europa. Si dovrebbe rimandare l`ordinazione sacerdotale di nuovi preti formati sul solido fondamento della Tradizione Cattolica e che per la continuità della Chiesa sono così necessari? Non si dovrebbe ringraziare invece con insistenza il Signore per la Grazia di tali vocazioni, oggi che le vocazioni autentiche sono così rare? Di un affronto all´unità della Chiesa non se ne parla nemmeno, e tantomeno di un rifiuto alla mano tesa dal Santo Padre, per il quale ogni giorno preghiamo.

4. Gli adirati vescovi si appellano sempre al diritto canonico. Allora un paragone: un prezioso edificio brucia con fiamme alte, un gruppo di giovani uomini coraggiosi si affretta sul luogo dell`incendio per spengerlo o almeno circoscriverlo, per più tardi cominciare la ricostruzione. Ecco che però i tutori dell`ordine ostacolano tali uomini, dicendo loro che avrebbero infranto i limiti di velocità. Allora non è più valido l`ultimo canone del diritto canonico del 1983, in base al quale la suprema legge della Chiesa è la salvezza delle anime?

5. Poichè i problemi esistenti non sono di natura disciplinare, la discussione si deve portare allora su di un altro piano, quello della Fede. Se Papa Benedetto XVI nella sua lettera ai vescovi del 10 marzo 2009
 
http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8412739
ha dichiarato drammaticamente che la Fede in molte parti del mondo minaccia di estinguersi, non dovremmo allora tutti insieme fare il possibile per ricercare le cause di questa crisi della Fede ed eliminarle? In tal senso rinnoviamo la nostra disponibilità al dialogo con i vescovi tedeschi in un`atmosfera di pace e di onestà intellettuale, lungi da polemiche e sterili accuse.


Padre Stefan Frey, rettore del Seminario Herz Jesu

(traduzione a cura del blog di Messainlatino.it)


le parole del Papa rivolte alla FSSPX nella sua Lettera ai Vescovi:


Io stesso ho visto, negli anni dopo il 1988, come mediante il ritorno di comunità prima separate da Roma sia cambiato il loro clima interno; come il ritorno nella grande ed ampia Chiesa comune abbia fatto superare posizioni unilaterali e sciolto irrigidimenti così che poi ne sono emerse forze positive per l’insieme. Può lasciarci totalmente indifferenti una comunità nella quale si trovano 491 sacerdoti, 215 seminaristi, 6 seminari, 88 scuole, 2 Istituti universitari, 117 frati, 164 suore e migliaia di fedeli? Dobbiamo davvero tranquillamente lasciarli andare alla deriva lontani dalla Chiesa? Penso ad esempio ai 491 sacerdoti. Non possiamo conoscere l’intreccio delle loro motivazioni. Penso tuttavia che non si sarebbero decisi per il sacerdozio se, accanto a diversi elementi distorti e malati, non ci fosse stato l’amore per Cristo e la volontà di annunciare Lui e con Lui il Dio vivente. Possiamo noi semplicemente escluderli, come rappresentanti di un gruppo marginale radicale, dalla ricerca della riconciliazione e dell’unità?






 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)