00 17/10/2010 19:18

Non fanno così anche i pagani?


Da Repubblica.it del 6 Ottobre 2010 emerge tutto quello che la Chiesa ha da perdere con l'ecumania mista a solidarismo terzomondista.
Se tutto si diluisse in questo cocktail indigesto, sarà proprio il solidarismo terzomondista ormai "laico" a soppiantare la Chiesa, relegare l'Evangelizzazione nel cassetto rotto delle "cose superflue e indesiderate" e lasciare della salvezza delle anime solo un lontano e sbiadito ricordo...in poche parole, mettere la lampada accesa sotto un secchio.

Intendiamoci: Al Sig. Valentino Giacomin, ex insegnante e giornalista veneto, non sono degno neppure di slegare i lacci dei sandali. Umanamente meritoria la sua opera: se fossi una di quelle giovani vite salvate dal puzzo di putrido e dalle botte, avrei tutta una vita di motivi per essergli infinitamente grato.

Ma chi è
Valentino Giacomin?
[il neretto è nostro]

..."Il documentario "I bambini della pira" è diventato da un paio d'anni il loro biglietto da visita, semmai ne avranno mai uno le centinaia di ragazzini cresciuti tra cadaveri e marjuana sulle sponde del sacro Gange.
Yogi, Bacha Babu, Manish e Ashish sono quattro dei sette protagonisti, seguiti per mesi da una troupe del regista Rajesh Jala lungo i ghat di Manikarnika a Varanasi, la sacra Benares, dove si bruciano i cadaveri degli hindu per spargere le loro ceneri nel Fiume Madre.
Da quando avevano ancora meno di cinque anni, questi figli del fuoco hanno passato le loro giornate e spesso le notti attorno alle cataste di legna in fiamme nella speranza di portarsi via - di fatto rubare - i sudari dei cadaveri da rivendersi ai familiari di qualche altro defunto.
E non solo stoffe di seta, talvolta prendono oggetti, o - come le chiagnolente del nostro Sud - vanno a piangere per il lutto in cambio di una mancia.
E' una vita dura e di certo non comune per quest'infanzia che appartiene in gran parte a una precisa etnia di Intoccabili indiani, i Dom, tradizionalmente impiegati per stare a contatto con i cadaveri, un "karma" che rende impuro un hindu di alta casta.
Il fuoco al quale sono sempre esposti - come operai di una fornace perennemente accesa che brucia 150 cadaveri al giorno - non è la sola punizione che devono sopportare fin da piccolissimi.
Questi "scugnizzi" sono generalmente diventati resistenti a tutto, batteri e microbi della decomposizione e del fiume, compresi i pregiudizi della gente o le maledizioni dei preti bramini, che li picchiano per farli allontanare dal luogo della cremazione.
Quando il morto non ha nemmeno un prete per mandarlo all'altro mondo con una preghiera, sono i bambini della Pira a provvedere a modo loro, scimmiottando gli odiati sacerdoti e i gesti rituali degli stessi parenti.
[...]Nel film tratto da 120 ore di pellicola girato in ogni angolo dei loro slum, i bambini risultano infatti essere gli anelli più deboli di una catena familiare che li priva spesso di ogni calore umano, figli di alcolizzati, disoccupati, o genitori senza alcuna istruzione.
[...] Per ora quattro dei sette "attori" sono stati accolti in una struttura abbastanza speciale sorta a Sarnath, il luogo vicino Varanasi celebre per i sermoni trasmessi dal Buddha duemila anni fa.
E' un istituto ispirato all'Alice project, Progetto Alice, che prevede materie di insegnamento non convenzionali a fianco di quelle regolamentari del governo come matematica, scienza, lingue hindi, sanscrito e inglese, storia, biologia, chimica e geografia.
I 900 bambini provenienti per lo più da famiglie disagiate attorno a Varanasi, imparano anche yoga, meditazione, medicina ayurvedica e massaggio, nonché danza, arte drammatica, mitologia, ecologia, agricoltura, lavoro sociale e filosofia.
La nascita di questo progetto, a tutta apparenza tipicamente "indiano", è in verità frutto dell'idea e dell'esperienza transculturale di un italiano, ex insegnante e giornalista, che un giorno ha lasciato indietro il suo Veneto in quel di Villorba e i suoi precedenti lavori spinto dal desiderio di utilizzare le sue idee didattiche per educare i bambini di un'altra cultura senza imporre la propria.

Un percorso diametralmente opposto a quello di tante missioni a sfondo religioso e di conversione, che pure aiutano a modo loro le popolazioni bisognose, ma rischiano di allontanare i bambini dalla loro precedente cultura.

Valentino Giacomin, aiutato da un'altra ex insegnante, Luigina De Biasi, ha iniziato la sua nuova vita comprando un pezzo di terra a Sarnath per aprire la scuola di "Educazione universale" che aveva in mente dall'Italia.
Il motto dell'istituto dice pressappocco: "Se sei indù, sii un meraviglioso indù, se sei cristiano, sii un grande cristiano. Se sei musulmano, sii un bravo musulmano. Se sei buddista, sii un buddista illuminato... Quando diventeremo illuminati, non ci sarà più differenza".

Potrei dichiararmi disgustato per la sufficienza con cui Raimondo Bultrini di repubblica.it abusa di quel "tante missioni a sfondo religioso, che pure a modo loro aiutano le popolazioni bisognose"..della serie, se proprio proprio non v'è altro!
Ma "altro v'è". E che miracolo! E' l'Educazione universale!
.." se sei cristiano, sii un grande cristiano, se sei buddista sii un buddista illuminato, se sei indù, sii un meraviglioso indù"..
Non mi capacito di un concetto così ABISSALMENTE idiota: non vede il pur caro e benemerito Giacomin d'esser LUI, veneto, figlio di una radicata tradizione cristiana e cattolica, ad esser lì sulle sponde di quella torbida e sacrulenta* cloaca a curare le ferite di una società di "meravigliosi indù" e non chi, invece, in quel Paese ci è nato e cresciuto? Non s'è mai chiesto perchè chi ci nasce e ci vive, guarda e passa fregandosene?..
O perchè non sono indiani "indù" a venire in Italia a creare centri di aggregazione (e riscatto) giovanile a Scampìa?
Non capisce che un "meraviglioso indù", proprio perchè tale, AMA le caste, ripetta il karma della purezza, pretende la segregazione dei "sottouomini".. E non sono forse "bravi musulmani" quei tipi che da tempo invocano la morte della sventurata
Sakineh, dopo averle già dato 99 frustate?..è così difficile fare due più due e capire come solo la Via, la Verità, la Vita che è Nostro Signore ha saputo spezzare queste dinamiche abominevoli?
Ma qualcuno gli ha mai fatto notare la differenza tra "imporre" e "offrire"?.. Chi impone e chi offre tra i "brahamini" ossessionati dal karma della purezza e Madre Teresa di Calcutta? Chi?!..
Mutatis mutandis,
scriveva San Daniele Comboni, che di questo genere di cose se ne intendeva, in una lettera ad un sacerdote trentino:
"Vegga, signore, uno dei compiti della nostra missione. Nessun trattato, nessuna potenza potrà qui [nella "Sua" amata Africa, n.d.r.] abolirvi la schiavitù, perché è permessa da Maometto, e i musulmani credono di essere in diritto di esercitare la schiavitù.
Non si distruggerà che colla predicazione del Vangelo, e collo stabilire definitivamente il Cattolicesimo in queste contrade”.

Così Agnoli su Il Foglio del 24.8.09:
"Il nucleo del progetto [di San Daniele Comboni, n.d.r.] consiste dunque nell’idea che i mali dell’Africa sono anzitutto mali spirituali, e di conseguenza anche materiali. L’Africa sarà salvata e si svilupperà se conoscerà Cristo."
E ancora:
"Comboni"- come ricorda Richard Gray nell’introduzione allo studio di Gianpaolo Romanato- "ignorava la moderna esigenza di dialogo tra le religioni. Egli non fu assolutamente un figlio dell’Illuminismo".
Neppure sapeva qualcosa dell’ecumenismo post-Concilio. Dialogare con gli uomini, con tutti, coi poveri e coi potenti; amarli, tutti, in particolare gli africani, questo sì. Ma dialogo con le religioni assolutamente no.
Per Comboni occorre salvare l’Africa con Cristo, e con gli africani; occorre costruire scuole, ospedali, università, per loro e con loro, non in Europa, quanto nei loro paesi, rispettando il più possibile usi e costumi locali.
Occorre, soprattutto, liberarli da alcuni mali che li mantengono nelle tenebre spirituali, “sotto il giogo di Satana”, e nel sottosviluppo: il Corano, e quelle credenze animiste che portano per esempio il re del Buganda a festeggiare alcune ricorrenze sgozzando decine di schiavi in riti propiziatori. La vita, Comboni decide di darla per questo, per nulla di meno."

Povero Raimondo Bultrini di Repubblica.it, che pensa che le missioni religiose, "malgrado tutto", aiutino a modo loro.. con l'enorme difetto però di allontanare i bambini dalla loro precedente cultura.
Quella stessa cultura che li costringeva ad una vita da carognari intoccabili.

E povera Chiesa che ha perso da tempo uomini di acciaio dalle idee nette e chiarissime come lo fu San Daniele Comboni, sacrificati su quello stesso Altare dove ora il "comboniano" Alex Zanotelli fa a gara con altri numerosi partecipanti a chi le spara più eterodosse...

Zac

*sacrulenta non esisteva. Ora sì.
Siamo "Messainlatino", mica crusca..



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)