00 02/03/2011 09:38

Versus populum


da Cordialiter:

L'idea che il sacerdote stia di fronte alla comunità risale senza dubbio a Martin Lutero. […] Prima di Lutero l'idea che il sacerdote quando celebra la messa stia di fronte alla comunità non si trova in nessun testo letterario, né è possibile utilizzare per suffragarla i risultati della ricerca archeologica. […]

Dal punto di vista cattolico, invero, carattere sacrificale e conviviale della messa non sono mai stati in contrasto. Cena e sacrificio sono due elementi della medesima celebrazione. Certo col mutare dei tempi non sempre essi sono stati espressi con pari forza. […]

Se al giorno d'oggi si desidera dare un rilievo maggiore al carattere di convito della celebrazione eucaristica, va detto che nella celebrazione versus populum questo non è che appaia con la forza che spesso si crede e si vorrebbe. Infatti soltanto il "presidente" della cena sta effettivamente al tavolo, mentre tutti gli altri convitati siedono giù nella navata, nei posti destinati agli "spettatori", senza poter avere alcun rapporto diretto col tavolo della Cena. Il modo migliore per rivendicare il carattere sacrificale della messa è dato dall'atto di volgersi tutti insieme col sacerdote (verso oriente, vale a dire) nella medesima direzione durante la preghiera eucaristica, nel corso della quale viene offerto realmente il santo sacrificio. Il carattere conviviale potrebbe essere invece sottolineato maggiormente nel rito della comunione […].

Secondo la concezione cattolica la messa è ben di più di una comunità riunita per la cena in memoria di Gesù di Nazareth: ciò che è determinante non è realizzare l'esperienza comunitaria, sebbene anche questa non sia da trascurare (cfr. 1Cor 10,17), ma è invece il culto che la comunità rende a Dio. Il punto di riferimento deve essere sempre Dio e non l'uomo, e per questa ragione fin dalle origini nella preghiera cristiana tutti si rivolgono verso di Lui, sacerdote e comunità non possono stare di fronte. Da tutto ciò dobbiamo trarre le dovute conseguenze: la celebrazione versus populum va considerata per quello che in realtà è, una novità, una invenzione di Martin Lutero.

[Mons. Klaus Gamber, "Instaurare omnia in Christo", 2/1990]



Ricostruzione 3D del presbiterio antico di san Pietro a Roma: altro che "versus populum"..!





Una gran bella immagine 3D dal blog "Traditio Liturgica" mostra una ricostruzione piuttosto precisa del presbiterio della basilica costantiniana di San Pietro, come si presentava già dal VII secolo. Come ben chiarisce il post di commento, questa immagine rende immediatamente chiaro come certi discorsi riguardo "sede del celebrante" ben visibile o "altare verso il popolo", nell'antichità romana non avevano il senso che si cerca di imporre a queste parole oggi.
L'iconostasi a cui si appendevano le tende, la soprelevazione dell'altare, il ciborio, tutto mostra come le preoccupazioni degli antichi non erano quelle attuali di "stare tutti attorno all'altare" e "vedere tutto quello che fa il prete". Dopotutto i sacri misteri venivano celebrati sugli "altari", che - come illustra l'immagine - dovevano principalmente corrispondere all'etimologia del loro nome: essere cioè in alto: "alta res".
Leggere e meditare qui il post di Traditio Liturgica

Raffaello così dipinge lo stesso presbiterio in un suo famoso affresco, La donazione di Costantino.

Dal sito NLM che offre approfondimenti sul tema qui trattato.



[Modificato da Caterina63 30/07/2011 12:14]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)