00 05/09/2009 18:17
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Da: Soprannome MSN°Teofilo  (Messaggio originale)Inviato: 01/04/2003 20.54
Molti missionari sono impegnati nell'opera di alfabetizzazione delle popolazioni più povere del pianeta.
Nel mondo occidentale attuale sono centinaia le pubblicazioni a carattere religioso che si preoccupano di informare e di formare ad una coscienza cristiana più profonda.
I libri che diffondono la cultura della fede vengono stampati in grandi quantità.
Sono numerose le scuole cattoliche, gli asili per i bimbi, le università cattoliche.
In tutti i secoli cristiani la Chiesa ha cercato di formare le generazioni con l'istruzione religiosa.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 04/04/2003 16.55

      I MONASTERI: CENTRI DI FORMAZIONE RELIGIOSA E CULTURALE

Il monachesimo è uno dei modi con cui la Chiesa cattolica ha influito sulla vita religiosa e civile dei popoli .

Monasteri centri di vita spirituale: preghiera comune, Liturgia solenne con partecipazione delle popolazioni vicine, purezza di fede e di vita cristiana, educazione religiosa della gioventù, direzione delle coscienze, conservazione e diffusione del cristianesimo, moderazione degli istinti bellicosi delle genti barbare.

2) Perché furono centri di vita culturale?

Monasteri centri di vita culturale: studio di teologia, Sacra Scrittura, filosofia, letteratura classica, scienze. Biblioteche e laboratori per la trascrizione dei libri antichi (codici). Scuole di tipo elementare, medio, universitario per monaci e per ragazzi e giovani affidati alla loro educazione. Con notevole larghezza di idee, i monaci non conservarono i capolavori della sola letteratura cristiana, ma anche di quella pagana, che altrimenti sarebbero andati distrutti sorto le ondate dei barbari.

3) Perché furono centri di vita sociale?

Monasteri centri di vita sociale ed economica: dissodamento di terre abbandonate e coltivazione con criteri più moderni di gran parte d'Italia e d'Europa! I monaci lavorano insieme ai loro dipendenti, con perfetta collaborazione, rispetto reciproco e senso della dignità del lavoro. Al lavoro agricolo si aggiunge l'allevamento del bestiame. Poi le officine industriali, non solo per use dei monasteri, ma per la vendita di prodotti finiti. Vive correnti di commercio e di scambio si avviano tra città e monasteri. Il dissodamento dei terreni cammina di pari passo con i sistemi di irrigazione, l'appoderamento, la costruzione di case coloniche con magazzini, stalle, cantine.

La tecnica di coltivazione e di allevamento progredisce, così anche la tecnica per la conduzione delle aziende agricole ed artigiane I rapporti tra monasteri e dipendenti sono regolate da contratti regolari, che migliorano quelli previsti dal diritto romano e ne introducono nuovi: enfiteusi, colonie parziali e perpetue, mezzadrie, ecc. Onesta ondata di civilizzazione ha come conseguenza il ripopolamento delle regioni distrutte e disabitate in seguito alle invasioni barbariche. I monasteri servivano anche come difesa dalle incursioni.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 04/04/2003 17.00

Le scuole nel Medioevo

Alla vita spirituale ed economica si aggiungeva la vita culturale: tutte e tre espressioni della medesima civiltà cristiana.

Ritornata la tranquillità dell’Europa Unita e la prosperità dei Comuni cittadini, la Chiesa svolse un'impresa immensa diretta all'istruzione ed educazione popolare.

II principio moderno della "scuola aperta a tutti " era già solido nella cristianità medioevale.

II Concilio Lateranense del 1179 per esempio, ordinava al clero di aprire ovunque scuole per tutti i ragazzi ed i giovani. Erano scuole di tre gradi: elementare, medio, superiore.

Alla scuola elementare pensava la parrocchia con insegnanti ecclesiastici e laici. Era gratuita e a disposi/ione di tutti i ragazzi.

Serviva anche agli apprendisti dei vari mestieri. Si insegnava a leggere, scrivere, calcolare.

Non era insegnamento teorico; mediante la scuola il ragazzo imparava a vivere nella comunità cristiana.

Alla scuola media, fino a circa i vent'anni, pensavano prima i monasteri e poi i Vescovi, mediante le scuole vescovili. Per chi non poteva dare un aiuto economico, anche questa scuola era gratuita. Provvedeva la beneficenza della Chiesa e dei cittadini.

Si insegnava grammatica, dialettica (capacità di discutere), retorica (capacità di parlare e scrivere), matematica, geometria, scienze naturali, musica e, naturalmente, teologia.

 Come si svilupparono le Università nel Medioevo

Ali''istruzione superiore pensarono quelle straordinarie istituzioni che ancora oggi si chiamano " Università "

Quasi tutte, una quarantina, furono di istituzione pontificia. La più antica fu quella di Bologna, sorta vero il 1100. La più celebre fu quella di Parigi. Rinomate quelle di Padova, Cambridge, Praga, Salamanca, Coimbra…

Prima ancora di sistemarsi in un edificio l’università medievale era una comunità viva di studenti ed insegnanti specializzati. Studiavano anche all’aperto oppure in Chiesa. Le lezioni erano trascritte a mano. La cultura universitaria assorbe il meglio da tutte le culture e le supera in una sintesi cattolica. Molti di quei grandi maestri furono santi: Anselmo, Bernardo, Alberto Magno, Bonaventura, Tommaso d’Aquino.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 05/04/2003 18.12

L’OPERA DI DON BOSCO per la FORMAZIONE DELLA GIOVENTU’

La sua vocazione è orientata decisamente verso l'educazione dei giovani: l'esperienza iniziale, a contatto con la gioventù reclusa nelle carceri della Generala di Torino, lo stimola ad adoperarsi per prevenire tali devianze sociali. Crea, così, l'Oratorio domenicale (1841-1844) a Valdocco. Tra gli stessi giovani trova l'elemento adatto per attuare il suo programma di risanamento morale della città, avviata già a forma di industrializzazione accentuata. Dà origine alla Congregazione che prende il nome, come l'oratorio, di s. Francesco di Sales. Tra mille difficoltà, riesce ad incrementare il complesso delle opere, soprattutto con la protezione del Pontefice Pio IX ( 1878), estendendo il suo raggio d'attività anche alle missioni (1875).

Con la collaborazione di s. Maria Domenica Mazzarello ( 1881) fonda l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872) per estendere l'opera di educazione morale e religiosa anche in campo femminile. Crea, poi, l'associazione dei Cooperatori salesiani (1875) usufruendo, in tal modo, delle forze di un incipiente laicato cattolico.

Chiude la laboriosa giornata al servizio della Chiesa il 31 gennaio 1888