Caro Stefano, tu dici
1-Questo fuoco avverà al giorno del giudizio, non subito dopo la morte.
2-Riguarda tutti i cristiani indistintamente, non solo alcuni, tutti ci devono passare.
3-Questo fuoco non purifica i peccati, ma arde le opere costruite che non hanno valore.
4-La salvezza avviene nonostante il fuoco purificatorio, non grazie a questo fuoco, come insegna la dottrina cattolica
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Esaminiamo per ordine i punti del tuo topic
1) dal momento che vuoi che analizziamo questo testo paolino, cerchiamo di focalizzare alcuni particolari.
Desidero mettere soprattutto in evidenza il versetto di 1 Cor 3,15,:
ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco.
Se osservi bene, Paolo afferma che se l’opera compiuta da uno qualsiasi, si sarà rivelata inconsistente di fronte alla prova del fuoco, quel tale SARA’ PUNITO (oppure come traducono altri, "ne avrà danno"). Ma non al punto da essere condannato in eterno in quanto egli comunque si salverà. Questo è a mio avviso il punto nodale della questione. PUNITO, DANNEGGIATO, ma non per sempre, anzi in modo da salvarsi, "ma come se lui stesso fosse passato attraverso il fuoco" (come traduce NR). Punizione in vista della salvezza.
Chiamalo come vuoi, ma si tratta di una condizione di sofferenza in cui l’anima non subisce l’eterna condanna né gode l’immediata ricompensa.
Resta da capire quando avverrà questo.
Esaminiamo questo versetto di Paolo:
2Cor 5,10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
Se Paolo afferma che davanti al tribunale di Cristo ci andremo per ricevere la ricompensa delle opere compiute finchè si era nel corpo, significa che tale giudizio, nonché la conseguente "ricompensa" proporzionata alle opere, avverrà già prima della resurrezione finale e quindi prima del giudizio universale e finale che è anche il gran "giorno" in cui avverrà in forma generale e definitiva il premio o il castigo eterno di tutti i risorti.
Dice Deut. 4,24 Poiché il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso.
Solo chi è già stato purificato nel crogiuolo, ed è diventato puro come l’oro, potrà resistere alla presenza di Dio che è paragonato per similitudine al fuoco stesso da Deut 4,24, e che inevitabilmente subiremo avvicinandoci al Signore dell’Universo. Chi non è completamente puro subirà in forza della natura stessa di Dio, il fuoco della purificazione fino alla completa perfezione.
Ora, quindi, alla luce di questo, possiamo ritenere che Paolo, dicendo:
" la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco" , possa anche riferirsi al giorno del giudizio particolare, in cui l’anima staccatasi dal corpo comparirà di fronte al Signore che vaglierà appunto la sua opera. Paolo indica un "giorno" e non è detto che si debba trattare necessariamente di quello del giudizio finale, in quanto non lo precisa, anche tenuto soprattutto conto del già ricordato testo di 2Cor 5,10.
Inoltre nei discorsi di Cristo, come di Pietro e Paolo si parla sempre come se il giudizio finale dovesse aver luogo non oltre quella stessa prima generazione cristiana. Unica loro preoccupazione è ricalcare l'idea di un immediato premio o castigo senza attese e tempi intermedi.
Ad essi infatti non era stato rivelato il tempo della fine ed erano convinti che tutto si sarebbe concluso a breve, probabilmente perchè la profezia di Cristo diceva: "non passarà questa generazione che tutto sia compiuto". Per cui le loro espressioni calcano il concetto dell'imminenza del ritorno di Cristo.
Ma noi sappiamo che il giudizio finale invece sarebbe avvenuto dopo OLTRE 2000 anni dalla prima venuta di Cristo, e che vi è un lungo periodo intermedio. Solo una breve immagine di Giovanni in apocalisse ci fa sapere che le anime dei martiri pregavano in cielo. Non ci dice nulla di coloro che non erano stati completamente perfetti. Il fatto che vede in cielo solo dei martiri e quindi dei cristiani giunti alla perfezione potrebbe farci pensare che i cristiani imperfetti fossero altrove e non già in cielo.
Possiamo allora ragionevolmente ritenere che nella mente di Paolo vi sia la convinzione che Cristo, tornando nella sua stessa generazione e manifestandosi in un giorno "rovente come il fuoco", dopo il fuoco di una grande tribolazione, avrebbe passato al giudizio del fuoco i cristiani viventi, in vista della salvezza. Ora questo principio di purificazione "attraverso il fuoco", non può essere considerato applicabile solo ai cristiani che saranno viventi al momento del ritorno di Cristo, ma deve essere esteso e valido anche per tutte le generazioni cristiane precedenti. Dobbiamo quindi pensare ad un trattamento analogo tra la generazione cristiana finale e le generazioni intermedie, tenendo anche conto che "il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio".
Allego questo testo di Agostino tratto dalla CITTA' di DIO a proposito del testo di 1 Cor 3,15:
26. 4. Se si afferma che nel periodo di tempo che dalla morte del corpo si protrae fino a quel giorno, che dopo la risurrezione dei corpi sarà il giorno finale della condanna e della ricompensa, l’anima dei defunti sopporti un fuoco tale che non debbano sperimentare coloro i quali nella vita terrena non ebbero costumi e amori tali che il loro legno, fieno e paglia siano bruciati; se, al contrario, si afferma che lo sperimentino invece gli altri che si sono portati dietro simili costruzioni e trovino il fuoco di una transitoria sofferenza, il quale brucia tali costruzioni che, sebbene non meritevoli della condanna, persistono soltanto di là o qui e di là o per questo qui affinché non di là, non ribatto perché probabilmente è vero.
Così si esprime il Papa:
Ogni traccia di attaccamento al male deve essere eliminata; ogni deformità dell'anima corretta. La purificazione deve essere completa, e questo è appunto ciò che è inteso dalla dottrina della Chiesa sul purgatorio. Questo termine non indica un luogo, ma una condizione di vita. Coloro che dopo la morte vivono in uno stato di purificazione sono già nell'amore di Cristo, il quale li solleva dai residui dell'imperfezione (cfr Conc. Ecum. di Firenze, Decretum pro Graecis: DS 1304; Conc. Ecum. di Trento, Decretum de iustificatione: DS 1580; Decretum de purgatorio: DS 1820).
2) Ricordiamo questa espressione di Gesù: Mar 9,49 Perché ciascuno sarà salato con il fuoco
Gesù non precisa se questo fuoco sarà prima o dopo la morte o alla fine dei tempi.
Potrebbe essere solo prima se la purificazione sarà completa.
Può essere prima e dopo se la purificazione sarà incompleta.
Può essere solo dopo, se la purificazione non ha avuto modo di iniziare.
3) Le opere cattive, sono considerate peccaminose e sono quelle l’oggetto del giudizio. (Mt 25,37ss )
4). Il testo precisa che "tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco. "Attraverso" può significare "per mezzo di" oppure "attraversando il fuoco": in entrambi i casi il soggetto subisce una purificazione dall’elemento accostato per similitudine al fuoco. COMUNQUE tale attraversamento è inevitabile, e finalizzato alla salvezza.
Tu invece sostieni che :La salvezza del operaio cristiano , indegno avverrà non attraverso il fuoco, ma nonostante il fuoco.
L'espressione di Paolo invece precisa:egli si salverà, però come attraverso il fuoco
E' evidente che la tua lettura differisce da quanto afferma Paolo che specifica appunto ATTRAVERSO e non NONOSTANTE.
E' molto importante sottolineare che sarà proprio EGLI, a salvarsi come attraverso il fuoco, E NON SOLO LE OPERE.
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Riflettevo che nel VT Dio viene detto fuoco divorante. Siccome Cristo è figlio di Dio e in quanto tale della stessa natura e sostanza di Dio Padre, è Egli stesso fuoco divorante.
Si potrebbe intendere allora che l’anima si salverà attraverso il fuoco d’Amore che è Cristo e che è il passaggio obbligato (Egli è la VIA) per la salvezza, che brucia tutte le scorie che si saranno attaccate alla nostra anima durante la nostra permanenza sulla terra.
Per tutti gli altri versetti biblici che hanno permettono di dedurre l'esistenza di una condizione di purificazione si veda anche :
La questione del PURGATORIO