dal Messaggio 30 della discussione
Sì, da tre anni a questa parte abbiamo pure parlato di Onesìforo, cristiano vissuto all'epoca dell'apostolo Paolo, e vediamo che Paolo prega per lui. In Tm 1, 16-18 "Il Signore conceda misericordia alla famiglia di Onesìforo, perché egli mi ha più volte confortato e non s'è vergognato delle mie catene; 17anzi, venuto a Roma, mi ha cercato con premura, finché mi ha trovato. Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso Dio in quel giorno. E quanti servizi egli ha reso in Efeso, lo sai meglio di me."
Se analizziamo le parole di Paolo notiamo che prega il Signore affinché conceda misericordia alla famiglia di Onesìforo, attenzione non dice "ad Onesìforo e a tutta la sua famiglia" ma si riferisce solo alla famiglia di Onesìforo, e sapete perché? Perché Onesìforo era morto, e Paolo continua la preghiera anche nei confronti di Onesìforo chiedendo al Signore di concedergli misericordia nel giorno del giudizio.
Faccio pure notare che Paolo sta sottolineando i meriti (le opere) che Onesìforo fece ad Efeso, non perché queste gli serviranno presso Dio, ma perché vuole sottolineare che la fede di Onesìforo diede buoni frutti. Su questo passo non ho MAI ricevuto risposte da parte evangelica, nè da parte di Alfonso, nè di Luca, nè di Serafino, nè di Monia, nè di nessun altro, hanno sempre sorvolato su questi versetti, spostando il discorso su altri lidi. COME MAI? PERCHE'? Come si fa a dialogare con gente così piena di sè? Gente che pur definendosi cristiana, fa finta di non leggere questi versetti? Mi chiedo se per loro sia solo un gioco scrivere e dialogare sulla Parola di Dio, perchè li vedo troppo disinvolti, troppo spavaldi, ma la notte prima che si addormentino riflettono su come si comportano nei forum che frequentano? Pace Salvatore
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SI tratta di un testo che contraddice fortemente diversi punti "saldi" della fede "evangelica":
1) contraddice quella della salvezza "per sola fede" , in quanto Onesiforo era credente e si era dato anche da fare a favore dei santi. Tuttavia Paolo prega per lui affinchè gli usi misericordia.
Ma allora si dovrebbero chiedere: come mai ? Non basta la sola fede di Onesiforo a considerarne CERTA la salvezza? Come mai Paolo pone questo dubbio? Si contraddice forse con se stesso quando diceva che la giustificazione avviene in base alla fede e non per le opere?
2) Ma veniamo alle opere: Onesiforo si era prodigato a favore dei credenti: come mai Paolo prega COMUNQUE a suo favore (e della sua famiglia)? Forse che anche quelle opere non erano sufficienti a confermare la fede di Onesiforo?
Ma allora se Paolo pone il dubbio sulla salvezza certa di Onesiforo che mostrava fede e mostrava opere, come dovremmo intendere questa sua espressione: Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso Dio in quel giorno. ???
3) Se nonostante la fede e le opere di Onesiforo, ormai defunto, Paolo prega a suo favore, vuol dire che si può e si deve pregare a favore dei defunti, che per il Signore sono tutti viventi.
4) Se si deve pregare a favore dei defunti, vuol dire che essi potrebbero non aver ancora avuto l'accesso al Paradiso e, in attesa del giorno del giudizio, ci si deve prodigare con la preghiera, per implorare la misericordia di Dio in loro favore.
E questo significa che vi è una condizione intermedia in cui le anime, prima della resurrezione, possono non essere nè all'inferno nè in paradiso.
Mi sembra logico che questa espressione di Paolo metta in seria discussione tutta l'impalcatura delle dottrine evangelicali, e quindi sarà difficile poter avere risposte.
Con affetto