Ecco cosa dice un vescovo, universalmente riconosciuto autorevole e santo, sia da cattolici che dai protestanti, S. Agostino:
Ecco cosa dice il grande dottore della Chiesa a proposito dei presunti fratelli di Gesù, nel suo commento alle festa delle capanne:
Ora si avvicinava la festa dei Giudei, detta Scenopegia (Gv 7, 2). Chi ha letto le Scritture sa cosa era la festa della Scenopegia. In quel giorno si costruivano tende, simili a quelle nelle quali i Giudei avevano abitato quando, usciti dall'Egitto, peregrinavano nel deserto. Era una festa che si celebrava con particolare solennità. Con tale celebrazione i Giudei volevano ricordare i benefici del Signore, essi che avrebbero poi ucciso il Signore. Orbene, in questo giorno di festa - per la verità, i giorni di festa erano più d'uno, ma i Giudei parlavano di giorno di festa, sebbene i giorni fossero più d'uno - i suoi fratelli si rivolsero a Cristo Signore. Prendete il termine fratelli nel senso che sapete; il termine infatti non vi è nuovo. I parenti della vergine Maria venivano chiamati fratelli del Signore. Era consuetudine, nella Scrittura, chiamare fratelli tutti i parenti di qualsiasi grado, contrariamente al nostro uso e al nostro modo di esprimerci. Chi di noi chiamerebbe fratello lo zio o il figlio della sorella? Eppure la Scrittura chiama fratelli anche questi parenti. Abramo e Lot, ad esempio, sono chiamati fratelli, benché Abramo fosse zio paterno di Lot (cf. Gn 11, 27-31; 17, 8; 14, 14); così Labano e Giacobbe sono chiamati fratelli, pur essendo Labano zio materno di Giacobbe (cf. Gn 28, 2; 29, 10-15). Quando, dunque, sentite parlare dei fratelli del Signore, pensate ai parenti di Maria, non ad altri suoi figli. Allo stesso modo infatti che nel sepolcro in cui fu posto il corpo del Signore, né prima né poi vi giacque alcun morto, così il grembo di Maria né prima né poi concepì alcun mortale.
Verificate fratelli protestanti, verificate cosa scrisse Agostino, dovete verificare di persona, mettendo da parte quello che vi insegna il vostro pastore e usando la vostra intelligenza, questo vuol dire essere liberi e indipendenti, un uomo libero sfrutta le proprie capacità per arrivare alla verità.
Perché deve credere ciecamente al proprio pastore?
Se il pastore sarebbe Dio allora mi sembrerebbe giusta un tale fiducia, ma siccome il pastore è un normale uomo, in quanto tale può sbagliare, sarebbe quindi logico verificare di persona determinati argomenti, come ho fatto io lasciando stare le risposte che mi davano i preti, e andando a reperire tutti gli scritti che mi potevano soddisfare, e quando dico “tutti gli iscritti” non mi riferisco solo a quelli cattolici, ma anche a quelli protestanti, essendo che nel mondo esistono preti e pastori preparati o anche lacunosi, io non potevo stare in balia delle loro risposte più o meno precise, ho sentito quindi il dovere e il bisogno di leggere io personalmente le fonti sia protestanti che cattoliche, e in ogni caso un libro si medita di più rispetto ai discorsi verbali che non vengono registrati parola per parola dalla nostra mente, gli scritti si prestano di più alla meditazione, perché possono essere letti e riletti a piacimento.
Pace a voi, e gloria a Dio, cerchiamo nel nostro cuore, e chiediamoci se ci interessa la verità, oppure solo il gusto del contrastare il nostro prossimo.
Voi protestanti nel silenzio della vostra stanza, chiedetelo al vostro cuore, che cosa vi interessa la verità, o far avere a tutti i costi altri figli a Maria?
Pace
Salvatore