Caro Iron, il prodigio della Verginità di Maria è una acquisione lenta e maturata nella Chiesa in Occidente quanto in Oriente sempre in rapporto alla potenza del Cristo, suo Figlio. Come la Trinità fu una cognizione lenta e maturata con il discernimento delle discussioni o dispute e con la conferma da parte della Chiesa, così è legata indissolubilmente, in chiave prettamente cristologica, la figura della Madre, anche questo non in funzione esplicita di Maria, ma in visione della santità e della purezza della Chiesa stessa alla quale Maria è strettamente legata. 14]Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. [15]La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; [16]così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina. (2Pt.3) La discussione sulla verginità di Maria ha inizio nel primo secolo, nel mentre si tentava di destabilizzare la vera dottrina di chi fosse nostro Signore Gesù. Più la gnosi del primo secolo ne deformava la natura divina ed umana, tanto più emergeva la figura di Maria, la Madre. I vescovi compresero subito che chiarendo il ruolo della Madre, sarebbe più facile armonizzare il mistero del Figlio dentro la comprensione dell'incomprensibile. Dice Tertulliano: " Voi dite che Egli (Gesù) è passato attraverso una Vergine, ma che non è nato da lei; che ha dimorato nel suo seno, ma che per voi non ha avuto origine dal suo seno, perchè l'angelo che ha detto in sogno a Giuseppe: "Colui che è nato in lei" e aggiungete "ma non da lei", è opera dello Spirito Santo. Invece il fatto è che l'angelo, anche se intendeva nato da lei, doveva dire: "nato in lei", poichè ciò che era nato da lei era effettivamente dentro di lei. Perciò voi sbagliate perchè le due espressioni si equivalgono..." (De Carne Christi 20, 1) " Egli (Gesù) è il germoglio del tronco uscito dalla radice di Jesse. Ma siccome la radice di Jesse è la FAMIGLIA DI DAVIDE, e il tronco della radice E' MARIA, discendente di Davide, e il germoglio del tronco è Gesù Figlio di Dio e di Maria, non sarà dunque il FRUTTO? Perciò è un fatto ben noto ora che la carne di Cristo è INSEPARABILE NON SOLO DA MARIA, ma anche da Davide TRAMITE MARIA, e da Jesse tramite Davide..." (De Carne Christi 21,5) Queste sono fra le prime discussioni su Maria in rapporto al Figlio Gesù, per la sua specifica identificazione. Per tutta risposta alla questione, si inizia a parlare allora della Verginità di Maria e ci si comincia a chiedere: ma è rimasta vergine anche dopo? Questa domanda è legata non a Maria per curiosare la sua illibatezza, ma per confermare "un Cristo diverso dai vangeli" che gli eretici andavano sostenendo. Il primo a strafare nel senso a lanciare dubbi sulla verginità di maria sarà proprio Tertulliano quando soffre il periodo del suo allontanamento dalla Chiesa per legarsi alla sètta dei manichei. Scrive prima il "De carne Christi", opera meravigliosa sulla divinità del Cristo, ma poi scrive: il "De monogamia" nel quale, appunto assistiamo a questi eccessi nei quali TUTTO viene negato a Maria e a causa di quest'ultimo scritto, fra l'altro quando ormai era in balia delle dottrine montaniste, il "De carne Christi" verrà scioccamente messo da parte. Tuttavia grazie all'ispirazione dello Spirito Santo, quest'opera verrà ripresa nel Concilio che sancirà la dottrina Trinitaria, formulando la correttezza della Thetokos. Agostino riprenderà il punto di Tertulliano, dicendo: "" Essendo estranea ad una tale possibilità, dato che i figli nascono solo dalle donne maritate e per l'unione coniugale - cosa di cui, da parte sua, aveva deciso di non voler sapere - dicendo: Come avverrà questo? volle sapere il modo, non dubitò dell'onnipotenza di Dio. Come avverrà questo? Qual è il modo per il quale questo avverrà? Annunziandomi un figlio, considerami interiormente disponibile, spiegami il modo. La Vergine santa poté appunto turbarsi, o certamente ignorare il disegno di Dio circa il modo da lui voluto perché avesse un figlio, quasi avesse respinto il voto di verginità. Che le avrebbe detto dunque? Sposati, unisciti al marito? Dio non lo avrebbe detto: accettò infatti il voto di verginità da lei, come Dio. Accettò da lei quello che egli stesso aveva donato. Perciò, dimmi, messaggero di Dio: Come avverrà questo? Fa' attenzione all'angelo che sa che quella domanda, non diffida. Quindi, poiché si accorse che quella voleva sapere, non diffidava, non si rifiutò di informarla. Intendi come: resterà la tua verginità, tu credi soltanto il vero, conserva la verginità, ricevi l'integrità. Poiché la tua fede è integra, anche la tua integrità resterà inviolata. Infine, ascolta come avverrà questo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, e la potenza dell'Altissimo stenderà su di te la sua ombra (15). Tale adombramento non conosce ardore di libidine. . E il Verbo si congiunge alla carne, e il Verbo si unisce alla carne; ed il talamo di questo così grande connubio è il tuo grembo. Ripeto, il talamo di un così grande connubio, cioè del Verbo e della carne, è il tuo grembo: da dove quale sposo esce dalla stanza nuziale (17). Nel suo concepimento ti trova vergine, nato, ti lascia vergine. Concede la fecondità, non priva dell'integrità. (DISCORSO 291.) Eppure, Tertulliano, prima di cedere alle lusinghe montaniste, scrive un altra mirabile opera, la prima che riguarda la Verginità della Madre del Figlio di Dio e la prima che tenti di spiegare il termine "Donna" usato dai Vangeli e da Paolo, è il "De virginibus velandis"dove si legge: " Vediamo ora se anche l'Apostolo conserva al vocabolo (donna) il medesimo senso della Genesi la quale sembra lo applichi al sesso (cfr.Gn2,23), allorchè chiama "Donna" la Vergine Maria (Gal.4,4), come la Genesi aveva chiamato "donna" Eva. Paolo scrivendo ai Galati dice: " Dio mandò il suo Figlio nato da DONNA", la quale consta che è VERGINE, anche se Ebione (eretico) è di parere contrario. Pure l'Angelo Gabriele, mandato alla Vergine, quando la dichiara beata, la colloca tra le donne e non tra le vergini "Benedetta tu fra le DONNE" (Lc.1,42). Non siate dunque sciocchi perfino l'Angelo sapeva benissimo che anche una vergine può essere chiamata DONNA!! A queste due testimonianze qualcuno credette di aver dato una spiegazione ingegnosa dicendo che, < siccome Maria era sposata, per questo fu salutata DONNA sia dall'Angelo che dall'Apostolo. Infatti colei che è sposata in certo qual modo è nupta, cioè NON più vergine...> tuttavia tra l'essere "in certo qual modo" nupta ed esserlo realmente vi è una grande differenza che si applica SOLO IN QUESTO CASO, perchè è della Madre del Verbo che parliamo, mentre negli altri casi "sposata e nupta", coincidono! Presta attenzione invece, perchè Paolo e Gabriele dissero che Maria E' DONNA, ma non come fosse nupta, ma soltanto perchè di sesso femminile, anche se ancora Vergine; e questo è il significato ORIGINARIO con cui fu usata la parola DONNA rivolgendosi a Maria, la Vergine riferito da Genesi..." Prende così forma nella Chiesa, la verità che la verginità di maria non è una questione di "privilegio" quanto piuttosto è stato un "servizio" reso a Cristo ed alla sua Chiesa. Sarà Origene a dare una eco più forte e calzante quando scrive: " Coloro che così dicono lo intendono per salvaguardare la reale dignità di Maria nella verginità conservata fino alla fine, affinchè quel corpo puro scelto per servire il divin Verbo, il quale aveva detto: - Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra -(Lc.1,35), NON CONOSCESSE IL RAPPORTO CON L'UOMO, dopo che su di lei si era posato lo Spirito Santo in tutta pienezza e che la potenza dell'Altissimo l'aveva resa Madre con un seme incorruttibile. Stimo conforme alla ragione che, per quel tipo di purezza che consiste nella verginità, Gesù sia stato la primizia tra gli uomini e Maria la primizia tra le donne. E' da empi infatti attribuire ad altri le primizie della verginità, mentre le si rinnegano a colei il cui Verbo Divino ne è diventato veramente Figlio." (Commento a Matteo) La Chiesa Cattolica si è mantenuta su questa comprensione, la più corretta, per comprendere la missione del Figlio Gesù e della stessa Chiesa. Ricordiamo: la verginità di Maria non è un privilegio di Maria, ma è stato un vero servizio al Figlio, che si è esteso nella Chiesa anche attraverso la scelta del celibato e del nubilato. Sia lodato Gesù Cristo. |