Caro Fonte,
credo che non possa sfuggire la portata e l’importanza di questo argomento.
Tu hai confermato col tuo post n.21 che intendevi il testo di 2Tes2,5ss come un presunto annientamento della Chiesa subito dopo la morte degli apostoli.
Giustamente Caterina esprime il suo sgomento esclamando:
...quindi son duemila anni che non abbiamo di fatto una Chiesa.......(???)
....ma che dici?? "non fu più possibile distinguere tra il grano e la zizzania?"...e allora come mai andarono a morire migliaia di martiri CRISTIANI FEDELI ALLA CHIESA....?e tutti i Padri della Chiesa che facciamo li buttiamo via?
Questo purtroppo è quello che devono per forza sostenere i tdg, altrimenti non si giustificherebbe la loro nascita nel XIX sec.d.C. E quindi necessariamente hanno dovuto interpretare il testo di 2 Tessalonicesi 2,5-12 in modo da far pensare che l’apostasia sia stata praticamente portata alla sua massima espressione immediatamente dopo la morte degli apostoli. In tal modo non c’è spazio per nessuna Chiesa di Cristo né per cristiani autentici, anche se si tratta di martiri o di santi dalla carità eroica come tanti ve ne sono stati nei secoli passati. Né vengono presi in considerazione i padri della Chiesa.
Quindi anche Cristo stesso avrebbe fatto invano promesse e profezie come evidenziavo sopra e che riporto di nuovo affinchè non cada nel vuoto ciò che Cristo stesso ha detto sul futuro della sua Chiesa e che mi preme ricordare.
In Mt 5,14 troviamo:
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Mt13,31 Un'altra parabola espose loro: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. 32 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami"
Inoltre Gesù promette che le porte degli inferi non avrebbero prevalso contro la sua Chiesa, che Egli sarebbe rimasto con i suoi fino alla fine del mondo e che essi avrebbero dovuto predicare e battezzare fino ai confini della terra. Era chiaro che il programma del regno doveva estendersi nel tempo e nello spazio e non rimanere bloccato 1800 anni!!
Questa conclusione dovrebbe essere evidente a chiunque con cuore sincero voglia riflettere anche sulle tante altre pagine della Scrittura dove gli apostoli si sono premurati di stabilire saldamente e consolidare la loro opera. Cito solo un versetto come esempio:
Fili 1,7 È giusto, del resto, che io pensi questo di tutti voi, perché vi porto nel cuore, voi che siete tutti partecipi della grazia che mi è stata concessa sia nelle catene, sia nella difesa e nel consolidamento del vangelo. 8 Infatti Dio mi è testimonio del profondo affetto che ho per tutti voi nell'amore di Cristo Gesù. 9 E perciò prego che la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, 10 perché possiate distinguere sempre il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo…
Secondo l’ottica tdg invece troviamo non un consolidamento, né una diffusione della predicazione nè un aumento di conoscenza iniziata con gli apostoli e preseguita nel tempo, ma un arresto brusco e un declino immediato di tutta l’opera affidata da Cristo, che Egli stesso aveva assicurato di proteggere.
Quella dei tdg è dunque una conclusione assurda e biblicamente non sostenibile.
Tu dici
Nel versetto 7 Paolo parla di "chi finora lo trattiene", o agisce da restrizione, di chi si tratta?
Era la forza restrittiva degli apostoli. La loro presenza, insieme ai doni potenti conferiti loro tramite lo spirito santo, impediva all’apostasia di assumere allora proporzioni epidemiche. Ma quando morirono gli apostoli, verso la fine del I secolo, questa restrizione non ci fu più.
Secondo un serio commento esegetico cattolico, il testo ammette due possibilità, perché non è evidente il soggetto dell'attesa rivelazione. Può essere il Signore o l'iniquo. Nel primo caso Paolo si appella alle istruzioni date ora (2,3-4) per spiegare il ritardo della manifestazione di Gesù. I Tessalonicesi erano turbati dall'idea della parusia ma, dopo le precisazioni dell'Apostolo, sanno cos'è che ne impedisce la manifestazione. Questa interpretazione semplifica ma non elimina le difficoltà, soprattutto non spiega il rapporto col v. 7.
Nell'altra ipotesi, il soggetto è l'uomo dell'empietà, di cui si è parlato nei versetti precedenti. La sua manifestazione farà scattare la parusia del Signore, ma egli non si può manifestare perché, come i Tessalonicesi già sanno, vi è un ostacolo che glielo impedisce. In questa supposizione l'impedimento che ritarda la parusia dell'anticristo rimane noto ai Tessalonicesi ma è oscuro per i lontani lettori della lettera.
L'Apostolo tenta qualche precisazione sulla natura dell'ostacolo, ma è ancora vago. Le forze del male, di cui l'iniquo è un esponente, operano ma non possono raggiungere la piena affermazione, perché qualche cosa (lò katéchon) o qualcuno (o katé-chón) lo impedisce. Ogni ipotesi per uscire dall'enigma è gratuita, perché il contesto non offre la possibilità di una soluzione.
Mentre i tdG interpretano con tanta sicurezza il brano in questione, dicendo che gli apostoli trattenevano l’apostasia e la conseguente manifestazione dell’anticristo. Si tratta di una spiegazione che non trova appoggio nella Scrittura.
Innanzitutto occorre notare che Paolo non usa il pronome NOI per indicare "chi ora lo trattiene"; e che avrebbe dovuto usare come faceva sempre quando qualcosa si riferiva al gruppo apostolico.
Cristo aveva detto: "io sono con voi fino alla fine del mondo." Quindi non è il potere personale degli apostoli o la loro opera, a trattenere l’apostasia in quanto dopo di loro il Signore avrebbe potuto provvedere persone per la sua Chiesa con carismi anche maggiori, e che sempre vi sono stati:
At 2,39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro".
Quindi, il potere di trattenere l’azione devastatrice di satana, è da attribuire al Signore in modo da portare a termine il lavoro iniziato:
Fili 1,6 e sono persuaso che colui che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Escludo l’ipotesi fatta dell’esegeta protestante secondo cui "chi lo trattiene" sia da riferire all’imperatore. In tal caso, finito l’imperatore si sarebbe dovuto manifestare l’uomo dell’iniquità, e cioè l’anticristo incarnato con l’apostasia generale. Questo forse farebbe pensare i protestanti che la Chiesa abbia finito di esistere al terzo secolo, ma non è condivisibile, perché l’assistenza di Cristo alla Chiesa dura fino alla fine del mondo e non solo per un numero determinato di secoli.
In Atti 20 l’apostolo Paolo rivolgendosi ai vescovi della Chiesa di Efeso (non ti pare strano che la chiesa di Efeso avesse contemporaneamente più vescovi?)
Atti 20,17 parla di "presbiterous" che significa ANZIANI e non vescovi. Quindi mi pare fuori luogo la tua annotazione tra parentesi.
disse, versi 29 e 30 "Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge: perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé."
Se leggi attentamente, Paolo dice che ALCUNI avrebbero insegnato dottrine perverse e non TUTTI. Tra quesgli alcuni si possono ricordare i doceti, i Marcioniti, i Valentiniani, gli ariani, i pelagiani, i donatisti, i montanisti ecc. i cui errori sono stati smascherati dalla Chiesa grazie alla guida dei pastori e dei dottori di cui il Signore l’aveva dotata.
Molto più tardi, per comando di Cristo, l’apostolo Giovanni scrisse mettendo in guardia dalle sette, menzionando in particolare la setta dei nicolaiti e parlando di falsi profeti simili a Balaam e della donna Izebel che si spacciava per profetessa (Rivelazione 2:6, 14, 15, 20).
Se Giovanni mise in guardia, significa chiaramente che c’era chi doveva fare buona guardia sul gregge affidato alla guida dei vescovi. Mi sembra evidente.
Dice Pietro:
At 20,28 Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue.
2 Tessalonicesi 2:7,8 (Ricciotti) "Già è in azione il mistero dell’iniquità; solamente v’è colui che lo trattiene ora e lo tratterrà fino a che sia tolto di mezzo.
Allora (quando colui che lo trattiene è stato tolto di mezzo) l’iniquo si manifesterà e il Signore Gesù lo distruggerà col fiato della sua bocca e lo annichilirà con lo splendore di sua venuta.
Il versetto 8 specifica che quando sarà tolto di mezzo colui che lo trattiene, ALLORA SI MANIFESTERA’ l’iniquo e il Signore lo distruggerà. Questi fatti saranno strettamente concatenati: ecco perché sosteniamo che questi eventi avranno luogo alla fine del tempo presente.
Non è possibile pensare neanche lontanamente che questa manifestazione dell’iniquo e della sua distruzione da parte del Signore tornato in gloria, sia già accaduto subito dopo la morte degli apostoli.
In tal caso dovremmo dire che il Signore ha già debellato tutti i suoi nemici. Mentre così non è a giudicare dai fatti che ci circondano. A causa del dilagare dell’iniquità, e della confusione delle sette, l’amore di molti (soprattutto cattolici) si sta raffreddando.
Infatti a tutt’oggi vi sono, tante forme di anticristianesimo, che continuano a negare la Parola di Dio, che ERA DIO e si è fatta carne (Gv cap.1) (una di queste è proprio la società dei tdg, purtroppo).
Quando gli apostoli, con la loro morte, furono "tolti di mezzo" l’apostasia si manifestò in modo tale che, come disse Gesù, non fu più possibile distinguere tra il grano e la zizzania.
Gesù non disse che non sarebbe stato possibile riconoscere il grano dalla zizzania, come tu sostieni. Tant’è vero che i servi della parabola volevano estirpare la zizzania che era ben riconoscibile.
Come avrebbero potuto toglierla se non avessero avuto la facoltà di riconoscerla? Era invece specifica volontà del Signore che la zizzania continuasse a stare in mezzo al grano per evitare di strappare insieme alla zizzania anche il grano prima del tempo della mietitura.
Grano e zizzania dovevano crescere insieme fino alla mietitura, la fine del mondo, il Signore Gesù avrebbe quindi fatto separare il grano dalla zizzania, distruggendo l’anticristo e l’apostasia ( 2Tessalonicesi 1:6-9).
Gesù distruggerà l’anticristo e l’apostasia che si manifesteranno alla fine del tempo presente e avranno un sopravvento sulla Chiesa per un periodo breve e determinato (cf. Ap 11,2 Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. …Ap 13,5 Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi.)
Gli anticristi venuti fino ad ora sono solo dei precursori con limitato raggio d’azione, dell’ultimo e più efferato anticristo, designato col termine UOMO DELL’INIQUITA’ che scatenerà una persecuzione senza precedenti contro il popolo di Dio.( Ap 13,7 Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione).
Concludo dicendo:
Come si può pensare che per 1800 gli uomini non abbiano avuto nessun punto sicuro a cui far riferimento per potersi salvare?
Come è possibile ignorare tanti testi biblici che concordano fra loro e sostenere invece una cosa che la Scrittura non dice?
Ti invito pertanto a riflettere attentamente su questa questione che a mio avviso è di grande importanza per comprendere la missione della Chiesa nella storia, che nonostante la zizzania, ha fatto crescere tanto buon grano fino a portare a compimento l'opera che Dio ha iniziato per i suoi eletti.
Con affetto