00 12/09/2009 12:22
Elimina    Messaggio 6 di 95 nella discussione 
Da: Nazareth Inviato: 28/06/2003 12.09
Ho letto chisolm ora.........abbiamo scritto insieme vedo^__^
 
Dunque Lisa....e Monia.....in questi due ultimi interventi vi sono due aspetti diversi incentrati sul problema......
 
Buona meditazione....C.

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 95 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 28/06/2003 12.22
Pace a voi tutti fratelli e sorelle,
questo aperto da Lisa è un argomento molto interessante, su questo Raptor può aiutarci molto visto che conosce il greco meglio della maggior parte degli iscritti in questo sito. Pertanto lo prego di intervenire con alcuni suoi esempi di traduzioni più o meno corrette.
In ogni caso voglio far sottolineare il metodo analitico con il quale leggere la Bibbia, per meglio capirla. Bisogna fare l'analisi logica dei versetti altrimenti si prendono lucciole per lanterne.
 
 
Lisa:
2 Pt 1,20 "Innanzitutto ricordatevi  che nessuna profezia della scrittura può essere fatta oggetto di interpretazione personale." CEI
 
Ed.Nuova riveduta (2 Pietro 1,20):
"Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della scrittura proviene da interpretazione personale."
 
Monia scrive:
"2 Pietro 1:20: "Sappiate anzitutto questo: a nessuna profezia della Scrittura compete una interpretazione soggettiva" (Anche qui non mi sembra che il discorso sia molto diverso... "  La nuovissima versione dei testi originali", Edizioni San Paolo.
 
Io aggiungo ciò che trovo scritto nella Bibbia di Gerusalemme:
 
2 Pt 1,20-21 "Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio."
 
Attenzione perchè la Nuova Diodati, usa la parola "proviene" che non ha lo stesso significato di "soggetta".
 
Che la Scrittura non proviene da privata interpretazione, non ci sono dubbi, ma Pietro che cosa ha scritto in realtà?
 
Pietro avvertiva i discepoli, che la Scrittura non può essere fatta oggetto di privata interpretazione, cioè non possono esistere interpretazioni soggettive sulla Parola di Dio, ma bisogna basarsi sull'autorevole interpretazione delle Chiesa.
 
In effetti le interpretazioni soggettive, producono confusione, e nuove dottrine.
 
Pietro in quel suo avvertimento voleva evitare proprio la nascita di nuove dottrine, ma soprattutto voleva rassicurare i fedeli, indicandogli il metodo per non sbagliare.
 
Il metodo per non cadere in dottrine fantasiose è stato sempre quello di basarsi sull'interpretazione della Chiesa, e le prove storiche ci dicono che tale Chiesa è la Chiesa cattolica romana.
 
Si in effetti, la Nuova riveduta, ha addolcito un pò la traduzione, per portare acqua al proprio mulino.
 
Quindi cara sorella Monia, quello che tu trovi scritto nella Bibbia cattolica riguardo a  Pt 1,20 non ha lo stesso significato delle Nuova Riveduta.
 
La Nuova Riveduta scrivendo: "Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale;"
 
Non sta affatto dando lo stesso significato delle Bibbie cattoliche, ai quei versetti.
Ma dove è l'avvertimento di Pietro che dice: "nessuna scrittura è soggetta a privata interpretazione?"
 
La Bibbia di Luzzi scrive:
2Pietro 1:20 Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale;"
 
Questi versetti sono ingannevoli per chi non conosce altre traduzioni bibliche.
 
Pace
Salvatore
 
 
 

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 95 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 28/06/2003 13.43

Cara Lisa

Per quanto riguarda il versetto di 2Pt 1,20, la questione è stata già discussa nel forum, nel quale Raptor spiegava filologicamente questo versetto:

Perchè il Papa non è Pietro

Comunque se non ti va di rileggere tutto il forum che affronta anche altri temi, puoi consultare direttamente il seguente forum dove ho raccolto solo la questione legata a questo versetto:

2 Pt 1,16-21 Nessuna Scrittura è soggetta a spiegazione privata

 

Nella traduzione di Mat.1,25 della LDC, (concordata ) troviamo:

E senza che avessero avuto fin allora rapporti matrimoniali, Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù.

Tra le traduzioni cattoliche ne troviamo molte che riportano "finchè", o "fino a quando", come già traduceva anche il Martini del 1500, il che significa che la questione della traduzione non è in discussione. Alla traduzione CEI, come già detto da Chisolm hanno partecipato letterati e perfino direttori d'orchestra, al fine di ottenere una versione declamabile nelle comunità; ma naturalmente, se ha il grando pregio della scorrevolezza della lingua, in qualche caso, non è letterale per quanto riguarda la traduzione.

E' l’interpretazione di questo versetto, dunque che è in questione:

A proposito di Matteo 1, 25, san Girolamo ha così commentato:

"Dal fatto che è detto "Giuseppe non la conobbe" (cioè, non ebbe rapporti) non ne segue che la conobbe dopo. La Scrittura mostra solo ciò che non avvenne".

d - Con san Girolamo concordano i grandi studiosi della Bibbia dei nostri giorni. Commentando Matteo 1, 25, La Sacra Bibbia di Salvatore Garofalo osserva:

"Il finché, nell'uso della Bibbia, nega un'azione per il tempo passato ma non implica che essa sia stata compiuta in seguito. Per esempio, nel Salmo 110, 1, Dio invita il Messia alla sua destra finché pone i nemici a sgabello dei suoi piedi: ciò non può evidentemente significare che, dopo la vittoria, il Messia abbandonerà il suo posto".

La TOB, ossia Traduzione Ecumenica della Bibbia francese, a proposito di Matteo 1, 25 fa notare:

"Il testo non permette di affermare che Maria abbia avuto in seguito rapporti con Giuseppe."

La Bibbia di Gerusalemme (con traduzione CEI) commenta:

"Il testo non considera il periodo successivo e per sé non afferma la verginità perpetua di Maria; ma il resto del vangelo, così come la tradizione della chiesa, la suppongono".