00 12/09/2009 12:39
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 11/07/2003 22.46
Chiedo perdono per la lunghezza dei due messaggi ma SONO INSEPARABILI......perciò chiedo la pazienza a quanti leggono e specialmente a NON AVERE FRETTA NEL RISPONDERE........non ci corre dietro nessuno.......
 

APPENDICE: Il metodo di lettura della Sacra Scrittura

 

L'articolo determinativo "il" è volutamente provocatorio: oggi vale il "secondo me". Ma vediamo se non vi siano ragioni valide per sostenere tale tesi.

Di fronte allo scritto di un autore, possono darsi da parte dei lettori numerose interpretazioni del suo pensiero, ma è innegabile che ad una e ad una sola pensava egli scrivendo. Esistono cioè nella lettura un dato soggettivo (la nostra interpretazione) ed un dato oggettivo (l'idea che l'autore vuole trasmettere).

Metodo corretto di lettura è quello che si propone di giungere al secondo: non che cosa l'autore suggerisce a noi, ma che cosa egli intendeva veramente dire, pur tenendo conto delle difficoltà di determinare tale dato oggettivo e del fatto che esso dovrà pur sempre essere espresso mediante una nuova formulazione soggettiva.

La Bibbia è un testo sorto, quanto all'A.T., nell'ambiente ebraico durante molti secoli, e, quanto al N.T., nell'ambito delle prime comunità cristiane, le quali hanno recepito come Sacra Scrittura anche l'A.T., dandone una nuova ed originale interpretazione alla luce di un fatto nuovo: Gesù di Nazareth è il Messia, perché è risorto. Volendo conoscere il pensiero degli autori biblici, ci si deve necessariamente rifare all'ambiente che l'ha prodotto.

 

Ecco due modi opposti di leggere la Bibbia:

1. una lettura pagana: leggere il testo sentendo che risponde alle nostre esigenze. Il testo è vero, perché corrisponde alle nostre idee.

2. una lettura di fede: non sempre si sa bene che cosa sia la verità e quindi non sempre si trova che il testo sia vero, ma lo si crede vero, fidandosi della Chiesa, anche quando non corrisponde alle nostre idee. Questa difatti è stata da sempre la testimonianza della Chiesa delle origini: gli Apostoli interpretavano le Scritture, la gente credeva agli Apostoli (la Chiesa) ritenendo che la loro interpretazione fosse da considerare vera.

 

Conclusione:

 

Una lettura che voglia giungere al pensiero degli autori non può prescindere dalla presentazione che ne fa la comunità nella quale tale libro è sorto ed è sempre stato letto: la Chiesa.

 
 

Se dai fiducia agli Apostoli (la cui testimonianza ti arriva attraverso la Chiesa)

 accetti come vero il fatto della risurrezione di Gesù, fondamento di tutto il Cristianesimo le cui prove noi NON le abbiamo se non attraverso la testimonianza di fede degli Apostoli trasmessi a noi prima oralmente e poi attraverso il N.T.

 
 
 

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_Raptor Inviato: 12/07/2003 21.32
Caro 2julius2, a mio parere con gli ultimi interventi sei andato un po' fuori dai binari. Quindi è meglio che tu ti dia una regolata. Subito. Detto in tutta amicizia, naturalmente e ti preciso che le tue email private non riceveranno più risposta nè da me nè da altri
 
Per quanto riguarda le tue contro - osservazioni ti faccio notare velocemente alcuni particolari.
 
Tu stesso ammetti di aver usato il termine "amanuensi" in maniera impropria ed infatti il termine corertto sarebbe "copisti". Certo, la frase si può capire benissimo anche come l' hai scritta tu, ma tieni presente che questa non è corrispondenza privata. Ci sono altri che leggono e questi altri potrebbero essere tratti in inganno da termini imprecisi come questo. Ed è per questo motivo che ho preferito sottolinearlo.
 
Veniamo alla LXX.. Forse non ti sei accorto che io ho riportato le tue parole ( mi pare di averle virgolettate) ma il punto su cui si incentarva la discussione non era se questi 72 ( poi diventati 70) anziani avevano o no tradotto l' AT ma piuttosto che quandob si discusse il canone, i Padri conciliari diponevano della traduzione dall' ebraico/aramaico in greco.
 
Tu invece hai scritto:Quando fu stipulato il Canone non si procedeva con le traduzioni, ma con le "trascrizioni" o "copiature" da parte degli amanuensi!
 
Questa affermazione, come detto, è sbagliata e fuorviante. E sono due.
 
Vediamo un altro passaggio:Prima di arrivare a queste conclusioni affrettate, devi tenere presente la differenza che esiste tra "traduzione" e "versione". La traduzione che è quella "letterale", consiste nel riportare un testo da una lingua ad un'altra secondo una metodologia di massima fedeltà e in maniera impersonale. La "versione" è una traduzione in cui entra in gioco l'interpretazione personale. La differenza è sottile ma sostanziale.
 
Ti dispiacerebbe portarci qualche elemento a supporto di questa tua tesi? perchè, vedi, solitamnete il termine traduzione viene collegato ad un aggettivo qualificativo. Per esempio "fare una buona traduzione" oppure "una cattiva traduzione". Si dice: "fare una traduzione libera" per indicare che non ci si attiene troppo al testo originale ma si cerca di rendere in maniera ottimale il senso della frase piuttosto che le singole parole. E c'è la "traduzione letterale". Ora, se fosse vero quello che tu scrivi, dire "traduzione letterale" sarebbe una tautologia.
Quindi sono proprio curioso di sapere quali fonti sostengono la tua tesi.
 
Ci sarebbero altri punti da rivedere ma per il momento mi fermo qui.
 
Faccio però un'ultima osservazione. Tu scrivi:Caro Raptor ho scritto che quei forum che mi hai consigliato li ho letti e sono esattamente le stesse cose che già sapevo per questo ho continuato nella discussione. Poi che significa: "abbiamo già trattato le questioni". E con questo? Le conclusioni a cui siete arrivati si devono accettare e basta? Ma in base a quale criterio e autorità uno dovrebbe sottostare a quello che fate capire? Chi siete? Vedo che posterai su <<kecharitomene>>, ma se devi riproporre le stesse cose scritte su quei forum, lo dico fraternamente credimi, puoi risparmiartelo, sarebbe solo una vana ripetizione 
 
Vedi caro 2julius2, se a te  è stato permesso di scrivere per l' ennesima volta le stesse identiche cose sul termine "kekaritomenene", non puoi negare agli altri la stessa possibilità. Quindi ( e qui mi riallaccio all'incipit della mia lettera) non permetterti più di dire quello che gli altri possono o non posssono fare.
 
Spero di essere stato chiaro.

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_Raptor Inviato: 12/07/2003 21.32
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 13/07/2003 11.26
Caro Claudio....ho appena terminato di leggere questo forum aperto da te......
 
e ti ringrazio, se pur in ritardo......del grande contributo che ci hai dato......
 
Perchè inserisco questo ringraziamento qui?
Tranquilli, non devo ingraziarmi nessuno, Claudio ed io ci capiamo..........ho inserito qui il collegamento perchè risponde ad un altro tema qui sollevato.....i fratelli di Gesù...il termine fratello......
Se avrete la pazienza di leggerlo con calma, senza fretta....vi renderete conto come tale termine ADELFOI.....(fratelli-o) si presta ad DIVERSA INTERPRETAZIONE.......facendoci così ritornare sul discorso che non esiste una traduzione senza un'interpretazione....
 
Sembrano più temi è vero, tuttavia ci sono degli argomenti che alla fine sono correlati fra loro....anche perchè parlando di Bibbia...non potrebbe essere diversamente dal momento che stiamo parlando di UN messaggio unico....se pur diviso in molti Libri....
 
Grazie ancora.....fraternamente C. e a nome dei gestori....

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Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 14/07/2003 1.55
La cara Caterina mi ha portato a leggere il post impostato da Claudio. Devo dire che sono rimasto colpito dalla lucida analisi che ne emerge
e dalle conclusioni assolutamente ineccepibili.
Ringrazio di cuore Claudio per il suo sforzo e per l'arricchimento che in me ha portato.
Mi auguro che esso possa essere letto anche dai fratelli evangelici senza assumere posizioni preconcette.
 
fraternamente
Iyvan