00 13/09/2009 07:18
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Da: Soprannome MSNAndre191817 Inviato: 20/06/2005 20.07
Da dove si evince che erano presenti altri discepoli oltre gli apostoli (che vengono chiamati anche loro discepoli)?
 
Da qui:
 
E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,  i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».  Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!» (Luca cap.24 dal v.32 al v.36)
 
Luca parla di ciò che avvenne poco prima. Erano presenti anche i due discepoli di Emmaus.

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 20/06/2005 21.29
 
Onestamente di quanto ha detto Pergamena non ho capito quasi nulla.
Nylus ha invece identificato bene il modo in cui vivo la mia fede.
..............
 
era la risposta che mi potevo attendere DA UN FALSO CATTOLICO.........
complimenti Andrea.........saresti ora così ONESTO DA DIRCI ANCHE DI QUALE CLONE SEI?
 
attenderò con pazienza..........voglio vedere fino a qual punto sai essere FALSO..........
 
Fraternamente caterina

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 20/06/2005 22.02
 

(Gv. 20, 21 s.)

"Quando sentiamo nominare il sacramento della Confessione – scrive il celebre moralista Häring – il nostro cuore deve battere più forte. Suonano le campane di Pasqua; Gesù risorto, trionfatore della morte e degli spiriti infernali, ci mostra le sue mani trafitte e il suo cuore aperto per noi... Ci assicura della sua vittoriosa Risurrezione, mentre il suo dono, il sacramento della Penitenza, ci spiana la via alla sua gioia pasquale" (1).

1. "ANDATE A PRESENTARVI AI SACERDOTI".

Dieci lebbrosi andarono incontro a Gesù gridando: "Maestro, abbi pietà di noi!" Gesù disse: "Andate a presentarvi ai Sacerdoti". "E mentre essi andavano, furono sanati" (2).

Spiritualmente siamo tutti poveri lebbrosi, poveri peccatori: il peccato è la lebbra, è il cancro dell’anima. Gesù, nella sua bontà e misericordia senza limiti, ci vuol guarire, perciò ripete pure a noi: "Presentatevi ai Sacerdoti!"

Anche la Madonna, vedendo noi, suoi figli, spiritualmente lebbrosi, incancreniti e sbranati e uccisi dal peccato grave, ci ripete, con il linguaggio usato a Fatima e con le lacrime versate a Siracusa e altrove: andate dai Sacerdoti!

La voce delle tue passioni ti inganna con questa scusa: Non voglio andare dai Sacerdoti che sono uomini come me; non voglio degli intermediari: mi confesso direttamente a Dio. Vuoi fare la fine del Bertoldo della favola? Egli, caduto in un lago, rifiutò i soccorsi dicendo: io mi salvo da solo, e per salvarsi, incominciò a tirarsi su per i capelli; ma annegò.

La voce dello Spirito ti dice: credi di portare una scusa moderna invece è tanto vecchia che S. Agostino già nel V° secolo scriveva: "Nessuno dica: ho peccato in segreto, mi confesso direttamente a Dio! Allora senza ragione è stato detto (agli apostoli, ai Sacerdoti): Ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto anche in Cielo? (3) Senza ragione sono state affidate le chiavi alla chiesa di Dio? Vogliamo annullare il Vangelo, le parole di Cristo?".

Il peccato grave – come dice la Bibbia – ti ha reso criminale contro Dio, crocifissore di Cristo Dio (4), e, come dice il S. Curato d’Ars, "carnefice di Gesù", o come S.caterina da Siena "il peccato ti rende nemico di Dio, ti toglie la sua amicizia, ti allontana da Lui e Lui soffre, soffre, soffre il nostro Signore! Anima mia, confessati! Rendi la gioia al Signore di esserti nuovamente amico".

Ora, anche dal punto di vista legale, nessun criminale può giudicare la sua causa, prendere il posto del giudice, dare a se stesso la sentenza. Solo Gesù, che tu hai tanto offeso con il peccato grave, poteva stabilire le condizioni per il perdono, e Lui ha stabilito di perdonarti soltanto se hai la volontà di confessarti. Sì, il Sacerdote è un uomo come gli altri, lui pure è un povero peccatore e ha bisogno di confessarsi; ma ha ricevuto da Cristo Dio il potere di perdonare i peccati.

2. AI SACERDOTI GESU’ HA DATO IL POTERE DI PERDONARE LE COLPE.

Il poeta e scrittore francese, Francesco Coppè, narra che, educato cristianamente, da ragazzo troncò ogni pratica religiosa. Lui stesso ce ne rivela il motivo: "Avevo ceduto alla tentazione ed ebbi vergogna a dover confessare certe cose. Allora decisi di non confessarmi mai più, e, per uccidere i rimorsi, gettai via la fede e gridai forte che la Confessione era una invenzione dei Preti" (5). Molti nemici della Confessione, se fossero sinceri, dovrebbero riconoscersi in queste parole del Coppè.

La Confessione l’ha inventata il Sacerdote dei Sacerdoti: Cristo Dio. Noi conosciamo perfino il giorno preciso e l’ora approssimativa della istituzione: nel giorno della sua Risurrezione, verso sera, quando, apparendo, a porte chiuse e a finestre serrate nel cenacolo disse agli apostoli e ai loro successori nel Sacerdozio: "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi... Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati saranno perdonati, a chi non li perdonerete non saranno perdonati" (6).

S. Pietro davanti alla porta del tempio scorge un paralitico che chiede l’elemosina. Gli dice: "Non possiedo né oro, né argento, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazzareno, cammina. Balzato in piedi camminava ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio" (7). Ogni Sacerdote, davanti al povero peccatore, è un po’ come Pietro di fronte al paralitico; e ha la gioia di potergli dire: io non ho nulla: non ho denaro, non ho gioielli, non ho virtù, non ho santità, ma possiedo quello che ti occorre in questo momento: il potere di rialzarti dall’abisso del peccato che ti avvilisce e ti degrada, il potere di cancellare ogni tua colpa: ti perdono, ti assolvo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: riacquista la vita divina che avevi perduto, alzati e cammina nello Spirito! Ti ripeterò con S. Agostino: "Canta e cammina!" Canta di gioia e cammina per la strada del Cielo!

Gesù, con la Confessione ci ridona la fanciullezza e la giovinezza dello spirito: il celebre Chesterton dice: "Io dall’Anglicanesimo mi sono convertito al Cattolicesimo per liberarmi dai miei peccati; perchè non vi è altra religione che sostenga con verità di rimettere i peccati degli uomini. Un Cattolico che va alla Confessione, rientra, nel vero senso della parola, nel chiaro mattino della sua giovinezza".

La Confessione inonda il nostro cuore della più grande gioia possibile sulla terra, e procura la più grande festa nel paradiso, come dice Gesù: "Si fa più festa in Cielo per un solo peccatore che si converte"

(1) P. Haring, "Confessione e gioia"

(2) Lc. 17, 12–14.

(3) Mt. 18, 18

(4) Ebr. 6, 6

(5) F. Coppè, "Saper soffrire"

(6) Gv. 20, 21 ss.

(7) At. 3, 1–8

 

ho trovato questo interessante testo di S.Ambrogio sul tema del forum.

Lo allego sperando che possa servire come documentazione per quanto veniva professato nella chiesa dei primi secoli.

...hanno torto di dire che anche nella Chiesa non si possono perdonare i peccati, quando è stato detto a Pietro: "A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e quello che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e quello che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli ". Hanno torto, poiché anche lo strumento eletto dal Signore dice: "A chi voi perdonate, perdono anch'io; poiché quello che io ho perdonato, l'ho fatto per voi, davanti a Cristo " . Perché allora leggono Paolo, se pensano che egli abbia sbagliato in modo tanto sacrilego, da attribuirsi i diritti del suo Signore? Invece egli si è attribuito solo quanto gli era stato concesso, non ha usurpato quanto non gli era dovuto.

 Il Signore vuole che i suoi discepoli abbiano un grandissimo potere, vuole che i suoi poveri servi compiano nel suo nome tutto ciò che egli faceva, quando era qui in terra. Del resto, è lui che ha detto : " E farete opere maggiori di queste ". Diede ad essi il potere di risuscitare i morti, e, benché potesse restituire direttamente a Saulo la vista, lo inviò da Anania, un suo discepolo, affinchè con la sua benedizione ridonasse a Saulo l'uso degli occhi, che aveva perduto. Anche a Pietro comandò di camminare con se sulle acque, e, avendo esitato, lo redarguì immediatamente, che con la pusillità della sua fede aveva diminuito la bellezza del dono. Egli, che in persona era la luce del mondo? diede inoltre ai discepoli il potere di essere per grazia 1 luce del mondo. Egli, che pur doveva discendere dal cielo e al cielo risalire, portò Elia in cielo, per farlo di là ritornare sulla terra, quando gli fosse piaciuto. Egli, che pur doveva battezzare nello Spirito Santo e nel fuoco, si servì di Giovanni per prefigurare i sacramenti del battesimo.

 In una parola, egli tutto donò ai suoi discepoli, e disse a loro riguardo : " Nel mio nome cacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti, e se berranno qualche cosa di mortifero non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e guariranno . Ha dato loro tutto, però in essi non c'è alcuna umana potenza, ove ha vigore la grazia del dono di Dio.

 Perché dunque imponete le mani, e impartite le benedizioni, qualora un malato riacquisti la salute? Perché presumete che qualcuno, per mezzo vostro, possa essere purificato dalle lordure del demonio? Perché battezzate, se non è lecito perdonare i peccati per il tramite di un uomo? Nel battesimo — lo ammettete pure voi — si ottiene il perdono di tutti i peccati: ma quale differenza c'è, se i vescovi si rivendicano questa prerogativa, ad essi concessa, per il tramite della penitenza o del battesimo? In entrambi i casi si tratta di un unico ministero.

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Invito ora Andrea a MEDITARE IL MATERIALE CHE è STATO INSERITO......per due volte ha chiesto risposte, già Francesco2 gliele aveva date ma Andrea ha completamente ignorato quelle risposte........ripeto qui non abbiamo la bacchetta magica......se non ti va bene, puoi sempre andare altrove a cercare quello che ti piace sentirti dire........

Fraternamente caterina

P.S. ora è più chiaro?