00 09/09/2012 16:30
[SM=g1740733] Forse pochi conoscono questa Lettera Pastorale che il cardinale Martini scrisse alla Diocesi Ambrosiana quando era Arcivescovo di Milano nel giugno 2000, per il grande Giubileo del Nuovo Millennio.
Riteniamo questo il modo più giusto per ricordare il lungo lavoro pastorale di questo pastore della Chiesa, al di là di ogni polemica, e raccomandando la sua anima all'abbracio della Santissima Trinità e di Maria Santissima.

Ricordiamo anche il 14 e 15 settembre Festa della Esaltazione della Croce e di Maria Addolorata!

www.gloria.tv/?media=330546



Movimento Domenicano del Rosario
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[SM=g1740720]


[SM=g1740720] Cari Amici, in occasione della Festa dell'Esaltazione della Croce e della Beata Vergine Maria Addolorata, il 14 e 15 settembre, vi offriamo un dolcissimo canto-preghiera, in formato karaoke, davvero sensibile al tema.
Tratto dal "Laudario di Cortona", secolo XIII
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[SM=g1740738]


Nel silenzio. 3: Il silenzio dello spirito.

Pubblicato 12 ottobre 2011 | Da Monica


La beata Chiara Luce Badano una volta ha detto:

“La realtà per me più importante è stato il riscoprire Gesù abbandonato. Prima lo vivevo piuttosto superficialmente e lo accettavo per poi aspettarmi la gioia… Ho capito che stavo sbagliando tutto. Non dovevo strumentalizzarlo ma amare Lui e basta.”


In poche parole ha riassunto l’essenza della vita di un cristiano.

Cercare il Signore, voler stare con Lui, porlo al centro dell’esistenza perché ne sia il vero e solo Signore… tutto ciò non vuol dire cercare delle consolazioni, voler sperimentare gioie e gusti spirituali. Anzi, tale ricerca finirebbe per essere solo ingordigia spirituale. Cupidigia fine a sé se stessa e al nostro egoismo.

Amare davvero Gesù vuol dire cercare di essere il più possibile uguali a Lui, e se Lui è il Povero e l’Abbandonato, allora la nostra aspirazione più pura non può che essere quella di rendere noi stessi ugualmente poveri ed abbandonati.

La via che conduce a Dio è la via della Croce. Non ve ne sono altre.



Dopo il silenzio dei sensi vi è un silenzio più profondo nel quale occorre addentrarci: il silenzio dello spirito. Far tacere in noi tutti i gusti spirituali, tutti i modi che abbiamo sperimentato in passato, ogni cosa deve essere messa a tacere.

San Giovanni della Croce ne parla come della seconda notte, quella più profonda, in cui il buio è totale: nulla ci sostiene, in essa, se non la fede. La fede stessa costituisce l’essenza di questa notte. Solo attraversando tali tenebre possiamo giungere alla meta che è Dio. Dimenticare ogni esperienza spirituale che possiamo aver vissuto perché esse non sono Dio, fermarci ad esse vorrebbe dire non andare più avanti. Chi è ricco di qualcosa, qualsiasi cosa, fosse pure una preziosa esperienza dello spirito, non è più vuoto, non può più accogliere ciò che il Signore vuole donargli…

A nulla deve attaccarsi l’anima se non al volersi conformare totalmente a Dio. Voler essere come Dio vuole che si sia. Volere la volontà di Dio…

«I mezzi a disposizione dell’anima per arrivare a tale unione, non consistono nel capire, nel gustare, nel sentire, nell’immaginare Dio, né in qualsiasi altra attività umana, ma nella purezza e nell’amore, cioè nello spogliamento e nella rinuncia assoluta a tutto per amore di Dio».

«In questo cammino di unione, iniziare a camminare significa lasciare la propria via o, meglio, passare oltre; lasciare il proprio modo di agire significa entrare in ciò che non ha un modo, cioè in Dio. Difatti l’anima che perviene a tale unione non ha più modi o maniere personali né tantomeno si attacca o può attaccarsi ad essi; intendo dire modi di capire, di gustare, di sentire. Pur possedendoli tutti in sé, agisce come chi non ha nulla e possiede tutto».

(S Giovanni della Croce, “Salita al monte Carmelo”)

Monica Granata
www.simonospetras.org/2011/10/nel-silenzio-3-il-silenzio-dello-...

riporto questa riflessione:La beata Chiara Luce Badano una volta ha detto:

“La realtà per me più importante è stato il riscoprire Gesù abbandonato. Prima lo vivevo piuttosto superficialmente e lo accettavo per poi aspettarmi la gioia… Ho capito che stavo sbagliando tutto. Non dovevo strumentalizzarlo ma amare Lui e basta.”
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Chiara aveva capito, a causa del male che l'aveva colpita, che incontrare e seguire Cristo non è una passeggiata, non sono battimani e schitarrate, ma una vera PASSIONE che parte da quella Incarnazioneprodigiosa per finire dalle braccia di Maria, sulle braccia DELLA CROCE ...... aveva capito che Gesù va amato da lì, partendo dalla realtà della sua esistenza per noi, crocifisso e risorto.....


[SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

[Modificato da Caterina63 14/09/2012 11:00]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)