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  Padre Juan Carlos Scannone, 82 anni, massimo teologo argentino vivente, lavorerà con gli scrittori della rivista dei gesuiti

ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO - 19.2.2014

 

 

Padre Juan Carlos Scannone, gesuita ottantadunenne, già docente in diversi atenei, tra i quali la Pontificia università Gregoriana, considerato il massimo teologo argentino vivente, torna a Roma. Si stabilirà presso la Civiltà Cattolica, terrà lezioni in vari paesi europei e collaborerà con la rivista scrivendo articoli. Lo conferma a Vatican Insider il direttore della rivista, padre Antonio Spadaro.

 

Scannone è stato professore di greco e letteratura del giovane Jorge Mario Bergoglio, dopo il suo ingresso nel noviziato dei gesuiti. Allievo di Karl Rahner è un esponente di quella corrente di pensiero molto legata al contesto argentino, chiamata «teologia del popolo» e considerata una delle declinazioni della Teologia della Liberazione. «Io stesso l'ho sostenuto in un articolo scritto nel 1982», ha raccontato Scannone. Quell'articolo venne ripreso dall'allora arcivescovo di Buenos Aires, Antonio Quarracino, il quale nel 1984 spiegò che l'Istruzione della Congregazione per la dottrina della fede firmata dal cardinale Joseph Ratzinger parlava al plurale di «"teologie" della liberazione» e criticava soltanto quelle che usavano l'analisi marxista della società e della storia.

 

La «teologia del popolo» argentina, spiegava Scannone, «non usa l'analisi sociale marxista ma un'analisi storico-culturale, senza trascurare quella socio-strutturale». Anche la «teologia del popolo» assume, come tutte le altre Teologie della Liberazione assumono l'opzione preferenziale per i poveri espressa nelle conferenze dell'episcopato latinoamericano di Medellín e Puebla, ribadita da Benedetto XVI nel discorso inaugurale di Aparecida e dalla stessa conferenza tenutasi in Brasile nel 2007.

 

Si può dire che proprio Aparecida, e il suo documento finale, nella redazione del quale l'allora cardinale Bergoglio ha avuto un ruolo importante, pone l'accento sul tema della evangelizzazione delle culture, dell'inculturazione del Vangelo e sull'importanza della pietà e spiritualità popolare, considerando, spiega Scannone «che in America Latina questa — quando è autentica — è la incarnazione della fede "nella" e "nelle" culture latinoamericane e dunque ha un potenziale evangelizzatore».

Non c'è dunque nulla di ideologico. C'è invece una grande attenzione alla fede del popolo.

 

Una valorizzazione che trova echi anche nelle posizioni dello stesso Ratzinger. «Non so­no i dotti a determinare ciò che è vero del­la fede battesimale – diceva in un’omelia pronunciata a Monaco nel dicembre 1979, prima ancora di diventare Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede – bensì è la fede battesimale che determina ciò che c’è di valido nelle interpretazioni dotte. Non sono gli intellettuali a misurare i semplici, bensì i semplici misurano gli intellettuali. Non sono le spiegazioni intellettuali la misura della professione di fede battesimale, bensì la professione di fede battesimale, nella sua ingenua letteralità, è misura di tutta la teologia. Il battezzato, colui che sta nella fede del battesimo, non ha bisogno di essere ammaestrato. Egli ha ricevuto la verità decisiva e la porta con sé con la fede stessa...».

 

«La chiamata di padre Scannone, che già ha pubblicato un articolo sulla "Filosofia della liberazione", è stata una nostra richiesta - spiega Spadaro - Vogliamo aiutare i nostri lettori a comprendere dal di dentro il pontificato di Papa Francesco grazie all'aiuto di chi lo conosce bene».

 

L'arrivo del teologo gesuita si inserisce nel progetto più ampio di internazionalizzare «La Civiltà Cattolica» portato avanti dal suo attuale direttore: «Arriverà - conclude Spadaro - anche il francese padre Pierre de Charentenay, già direttore di Etudes e attualmente nelle Filippine».





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)