00 09/10/2010 18:48
Quattro militari uccisi dall'esplosione di un ordigno nel sud

Ancora sangue italiano in Afghanistan


Kabul, 9. Ancora sangue italiano in Afghanistan. Questa mattina quattro soldati sono morti, e un altro è rimasto gravemente ferito, in seguito all'esplosione di un ordigno che ha investito il blindato sul quale erano a bordo.

L'attacco è avvenuto nel distretto di Gulistan, circa duecento chilometri a est di Farah, al confine con la turbolenta provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan. All'esplosione dell'ordigno è seguito uno scontro a fuoco che ha visto i militari italiani mettere in fuga i miliziani.

I cinque soldati si trovavano a bordo di un veicolo blindato Lince, che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di settanta camion di civili che stavano rientrando verso ovest dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata di Gulistan. Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha espresso le proprie condoglianze ai familiari delle vittime.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha affermato:  "L'attentato rappresenta un altro esempio dell'altissimo costo umano che siamo costretti a pagare per una missione fondamentale per la nostra sicurezza nazionale". In un comunicato la Conferenza episcopale ialiana afferma che la tragica scomparsa dei quattro militari mentre compivano con dedizione e professionalità il loro quotidiano lavoro al servizio della pace in Afghanistan "suscita profondo dolore e ci invita alla preghiera".

Ancora violenze, dunque, in Afghanistan mentre si attendono possibili sviluppi legati alla disponibilità dei talebani a eventuali negoziati. Secondo rivelazioni del "Washington Post", infatti, anche il mullah Omar potrebber dire sì a trattative nell'ambito del difficile processo di riconciliazione nazionale.


(©L'Osservatore Romano - 10 ottobre 2010)


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)