00 18/09/2009 19:27
Vicinanza alle famiglie delle vittime cadute in missione di pace

Il dolore della Chiesa in Italia
per i soldati morti a Kabul


 Roma, 18. I vescovi italiani si stringono nel dolore alle famiglie dei soldati italiani uccisi nell'attentato di ieri in Afghanistan, ricordando il valore delle vittime impegnate in una missione di pace.

ItaliaIn un telegramma inviato all'arcivescovo Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l'Italia, il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, ha espresso "sentite condoglianze e profonda vicinanza al doloroso lutto per la scomparsa dei connazionali impegnati in missione di pace in Afghanistan", assicurando "il ricordo e la preghiera a conforto delle famiglie e delle comunità locali colpite dal drammatico evento".

Il porporato ha ricordato i militari caduti anche nel corso dell'omelia della messa celebrata questa mattina nella cattedrale di Genova per la festa della Guardia di Finanza:  i militari italiani - ha detto - sono "uomini di pace e di dialogo, la cui benevolenza d'animo e la cui carità fraterna sono ben note a tutte le popolazioni". Ricordando i tre anni passati come ordinario militare per l'Italia, il cardinale ha poi affermato:  "Ho potuto recarmi laddove i nostri militari ed i cappellani svolgevano la loro missione, in zone difficili che hanno visto anche tributo di sangue". In queste occasioni - ha aggiunto - "ho conosciuto il valore della dedizione, della generosità, il senso del dovere, l'attaccamento al proprio dovere ed alla propria missione che caratterizza tutti i militari italiani".

Particolarmente colpite nel dolore sono le diocesi di provenienza dei militari uccisi. Il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, ha espresso i suoi sentimenti di vicinanza "alla famiglia del sergente maggiore Roberto Valente e alle famiglie degli altri cinque militari italiani vittime dei gravi attentati di Kabul. In particolare, esprimo profondo affetto alla moglie del giovane sergente Valente, Stefania e al piccolo Simone a nome di tutta la comunità diocesana, della parrocchia Buon Pastore e San Francesco di Paola e del nido Centro Arcobaleno di Fuorigrotta, frequentato dal figlio".

Dolore e vicinanza sono stati espressi anche dal vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, Gioacchino Illiano, in particolare ai familiari di Massimiliano Randino, i cui funerali si terranno nella parrocchia di San Giovanni Battista a Nocera Superiore. Sarà l'arcivescovo di Oristano, Ignazio Sanna, a officiare la prossima settimana a Solarussa le esequie del caporalmaggiore Matteo Mureddu. Il presule ieri pomeriggio ha portato il cordoglio della Chiesa oristanese ai familiari del militare. I giovani dal paese stanno cercando di organizzare una fiaccolata da tenere nei prossimi giorni.
 
Cordoglio per quanto è accaduto ieri mattina a Kabul, è stato poi espresso dall'arcivescovo di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino, Antonio Buoncristiani:  "La notizia terribile, ma ormai non insolita, della strage in Afghanistan ha colpito particolarmente la nostra città, che ha profondi legami con i paracadutisti della Folgore. Il ricordo per me - ha detto - è andato immediatamente alla primavera scorsa quando, in occasione della Pasqua, ebbi modo di salutare i militari prima della partenza per la loro missione, che affrontavano con coraggio ma anche coscienti dei rischi che li attendevano.

Pur sottolineando il legame tra la morte e risurrezione di Cristo e paventando il pericolo, evidenziai la forza della speranza che i cristiani debbono nutrire in ogni circostanza della vita". Buoncristiani ha aggiunto che "dinanzi al dramma del male e della morte innocente di civili e militari, inviati come strumenti di pace, è proprio la speranza che ci deve sostenere a convincerci che la loro fine è un rinnovato appello alla ragione di resistere alla violenza per il bene dei più deboli ed indifesi. In tal senso la morte dei giusti viene ad identificarsi con la passione del Giusto.

È con questi sentimenti - ha concluso - che nella preghiera partecipiamo al loro sacrificio, all'angosciante sofferenza delle famiglie e a quella di tutti i loro commilitoni, ricordando la beatitudine espressa da Gesù per gli operatori di pace".


(©L'Osservatore Romano - 19 settembre 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)