00 19/09/2009 15:47
Redazione di Messainlatino.it commenta saggiamente l'articolo con quanto segue che condivio pienamente...

Prima di pensare a chi obbedirà (pochi) e chi no, è tutto da dimostrare che sia fondato quanto dice l'articolista che, per essere un attivista dell'arcigay, è probabilmente portato a calcare la mano su ipotesi di restaurazione liturgica.

Insomma, una facile predizione: l'abolizione delle chitarre (che sarebbe quanto mai necessaria) non sarà per domani. Si dirà magari in qualche documento che si raccomanda l'organo, che la musica dev'essere ecc. ecc., ma alla fine si dirà che la scelta ultima spetta al vescovo "liturgo per eccellenza" della diocesi, e finirà come la comunione in mano: introdotta da un documento che diceva di esecrarla.


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Attendiamo naturalmente il Documento della CEI..... da li si potranno poi fare autentiche riflessioni, intanto questo assaggio di notizia ci ha dimostrato già il contributo che si può dare all'incomprensione che regna sovrana quando si parla di Liturgia della Chiesa...



Tutti gli strumenti musicali sono un bene, ma se leggiamo le cronache dei primi due secoli della Chiesa si legge che i cristiani cantavano i Salmi con "MELODIE CHE STRUGGEVANO IL CUORE", a cori alterni e spesso senza strumenti... ciò che si sottolinea in questo senso è che il Culto Cattolico, condiviso nei primi due secoli da moltissimi che provenivano dall'ebraismo e che avevano conservato la loro tradizione, cominciò a prendere una sua forma associata al Mistero che celebrava...ossia, all'Eucarestia...

Una prova l'abbiamo con sant'Ambrogio quando riforma la Chiesa milanese, egli comincia a prendere la salmodia ORIENTALE la quale non ha mai usato, per la Liturgia, gli strumenti che usavano i pagani o gli ebrei...
La Chiesa Latina, già con una liturgia propria formata ma non ancora distribuita su tutto il territorio, apprezzerà la riforma di sant'Ambrogio tanto da farla propria....da li nasce con san Gregorio Magno, Papa, la Messa DETTA GREGORIANA...con i suoi Inni liturgici difesi oggi da Benedetto XVI...

In sostanza dal IV secolo la Chiesa insiste sulla necessità di una propria IDENTITA' nel pèroprio Culto a Dio, la musica detta Sacra è parte integrante di questa nostra identità...non a caso dal IV secolo e fino alla Riforma di Trento, tutto l'Urbe e l'Orbe si identificavano in questo Culto grazie anche alla Musica Sacra...
CON LA RIFORMA DI LUTERO cambia musica in tutti i sensi...
mentre la Chiesa Cattolica manteneva, grazie al Concilio di Trento, la sua identità anche nei canti, già fra il 1700 e il 1800 si noterà la differenza fra i Cattolici e le Comunità Protestanti proprio nei Canti liturgici...

Da dopo il Vaticano II, la falsa interpretazione di creare compromessi per fare delle Liturgie INSIEME ai protestanti, ha portato anche ad una perdita di identità NEL CULTO DELLA MESSA...molte canzoni provenienti dal cosìdetto "Gospel" sono entrati nelle Messe dette in Parrocchia senza neppure chiedersi se questo rispecchiasse la nostra identità...è lampante il fatto che mentre noi abbiamo fatto somigliare la Messa alla Cena protestante....i Protestanti furbamente NON hanno assolutamente tentato di prendere del buono da noi...
Loro sono rimasti LORO, noi abbiamo cominciato a somigliare a loro...

Comunque vada questa notizia sulle chitarre, il problema in se non è lo strumento che lo si potrà usare in tante altre occasioni di Preghiera e di incontri fuori della Messa...quanto appunto cercare di capire che il nostro Culto a Dio E' UNICO e non è umano, non è una creazione della Chiesa...non interessa se ci piace o no, la Messa è quella e non vi è ragione alcuna per snaturalizzarla....
Qui sta la base della riforma di Benedetto XVI.....e che ci chiede di comprendere, appoggiare e sostenere...




[Modificato da Caterina63 19/09/2009 16:08]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)