00 19/09/2009 21:35
All'inizio della settimana la prima riunione preparatoria dell'assemblea speciale indetta dal Papa

Al via da lunedì la macchina organizzativa
del Sinodo per il Medio Oriente


Ad appena 48 ore dall'annuncio papale dell'assemblea speciale per il Medio Oriente - che si svolgerà in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010 - si riunirà per la prima volta il consiglio presinodale, nella sede della segreteria generale del Sinodo dei vescovi a Palazzo del Bramante, in via della Conciliazione. "Due giorni di lavoro, lunedì 21 e martedì 22 settembre, per mettere a punto una macchina organizzativa che dovrà partire subito a pieno regime perché i tempi sono ristrettissimi" dice al nostro giornale l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale.
 

Vescovi Medio OrienteAlla riunione prenderanno parte i cardinali Ivan Dias, Walter Kasper, Jean-Louis Tauran e Leonardo Sandri insieme con i Patriarchi Nasrallah Pierre Sfeir, Emmanuel III Delly, Antonios Naguib, Gregorios iii Laham, Nerses Bedros XIX Tarmouni e Fouad Twal. Il Patriarca Ignace Youssif III Younan ha designato a rappresentarlo monsignor Jules Mikhael Al-Jamil. Ci saranno, dice monsignor Eterovic, anche l'arcivescovo Ramzi Garmou, presidente della Conferenza episcopale iraniana, il vescovo Luigi Padovese, presidente della Conferenza episcopale turca e alcuni esperti. Eterovic avverte però che "l'elenco non è ancora completo, considerato il poco tempo a disposizione".

L'annuncio del Sinodo per il Medio Oriente, spiega il segretario generale, "non è di per sè una sorpresa. Da anni i pastori di quella regione riflettevano sull'opportunità di indirlo. Era un'idea che circolava con insistenza. Ma l'accelerazione decisiva è venuta dal viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa nel maggio scorso".

All'ordine del giorno della riunione che inizia lunedì mattina ci sono proprio "le indicazioni del Papa sulle prospettive di dialogo per una convivenza pacifica in quella regione tormentata, tenendo conto delle realtà dei singoli Paesi".

"Il tema del Sinodo - rivela Eterovic - è stato scelto personalmente da Benedetto XVI dopo aver ascoltato i suggerimenti raccolti dalla segreteria generale che ha fatto una consultazione tra i vescovi. L'indicazione del Papa è di riflettere innanzitutto sulla comunione e sulla testimonianza che la Chiesa è chiamata a dare nel particolare contesto mediorientale. E la citazione degli Atti degli Apostoli - "La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola" (4, 32)- ci ricorda che quella regione è particolarmente cara a tutti i cristiani perché là è nato, è morto e risorto il Signore Gesù. È nata  lì  la Chiesa e, nonostante le vicende della  storia,  è ancora presente con  difficoltà  ma anche con speranza".

Il Sinodo si svolgerà nella tradizionale aula nuova in Vaticano. "Durerà - commenta Eterovic - una settimana in meno rispetto al solito. È ancora prematuro pensare all'elenco e al numero dei partecipanti, i criteri devono essere stabiliti. Certo, se i pastori del Medio Oriente saranno i primi protagonisti, si avvertirà la dimensione universale della Chiesa".

Sicura la presenza dei rappresentanti ecumenici come delegati fraterni. "Una questione particolarmente importante - afferma - riguarderà il coinvolgimento di ebrei e musulmani. Non sappiamo ancora le modalità, ma è evidente che si dovrà tener conto di tutta la complessa realtà del Medio Oriente. Il Sinodo non è "contro" qualcuno ma è uno spazio di dialogo aperto che punta alla comunione e alla pace nella giustizia e nella verità. Troveremo sicuramente il modo di sentire le voci del mondo ebraico e di quello musulmano".

Il dialogo e il confronto "con le altre religioni e le altre culture" sarà, per Eterovic, uno dei temi centrali del Sinodo "che dovrà però partire da una riflessione interna alla Chiesa, per rafforzare la comunione ecclesiale. È questo il primo mandato del Papa. La diversità dei riti e delle tradizioni nella Chiesa è una ricchezza, non un ostacolo e va condivisa sul serio. È da una rinnovata, autentica comunione tra tutti i cattolici che può scaturire una testimonianza forte, anche dove le nostre comunità sono piccole. La comunione le rende più credibili".

"Per i temi più specifici - aggiunge - si deve aspettare almeno la pubblicazione dei Lineamenta. Sono sicuro che dal Sinodo verrà un contributo alla riconciliazione, facendo seguito alle parole e ai gesti del Papa che a maggio in Terra Santa ha aperto nuovi orizzonti nel complesso ed esigente cammino di pace, nel rispetto dei diritti e dei doveri di tutti". Il pensiero, prosegue, va alla fine del Sinodo di un anno  fa  e all'"indimenticabile  appello di pace che proprio i patriarchi e gli  arcivescovi  maggiori orientali hanno consegnato nelle mani di Benedetto XVI per invocare giustizia e libertà religiosa".

Dopo la prima riunione del 21 e 22 settembre, l'iter sinodale proseguirà secondo i canali collaudati "applicati però di volta in volta alla situazione particolare del Medio Oriente". Innanzitutto andrà preparato "quanto prima, sicuramente entro la fine dell'anno", il testo dei Lineamenta. "Sarà un documento breve - anticipa - perché c'è poco tempo a disposizione e poi vogliamo che le comunità abbiano l'opportunità di discuterlo". Per l'Instrumentum laboris "bisognerà aspettare Pasqua. Anche quel testo sarà più snello e cercherà di puntare dritto all'essenziale".

Il segretario generale rileva infine "l'eccezionalità di  un  Sinodo regionale, non ci  sono  precedenti. Finora si erano svolti sinodi continentali e due  avevano  riguardato  direttamente le questioni dei Paesi  Bassi e del Libano".






I Patriarchi e gli arcivescovi maggiori orientali ringraziano il Pontefice per il suo impegno di pace

Migrazioni, ecumenismo e dialogo tra le religioni
nell'incontro a Castel Gandolgo


Al via da lunedì la macchina organizzativa
del Sinodo per il Medio Oriente Accogliendo il desiderio espresso in diverse circostanze dai patriarchi e dagli arcivescovi maggiori cattolici orientali, Benedetto XVI li ha convocati per  un  incontro  che  si  è tenuto sabato mattina, 19  settembre,  nel  Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.

Con il Papa, nella Sala della Rocca erano presenti i cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, con alcuni collaboratori, e i "capi e padri" di tutte le Chiese orientali cattoliche in comunione con il vescovo di Roma:  il cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, Emmanuel iii Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halic, e Varkey Vithayathil, c.ss.r., arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi; Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti; Gregorios III Laham, Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti; Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri; Nerses Bedros XIX Tarmouni, Patriarca di Cilicia degli Armeni; Lucian Muresan, arcivescovo maggiore di Fagaras e Alba Iulia dei Romeni; Moran Mor Baselios Cleemis Thottunkal, arcivescovo maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi; Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.
 
Il Pontefice ha aperto la riunione con la preghiera e ha rivolto ai presuli una parola di benvenuto.

In un clima di fraterna cordialità sono intervenuti tutti i Patriarchi e gli arcivescovi maggiori, i quali  hanno  unanimemente  ringraziato  Benedetto XVI per l'iniziativa. Hanno sottolineato, altresì, i due aspetti della fedeltà che li distingue:  il legame col patrimonio dell'Oriente cristiano e quello col successore di Pietro, quale pastore universale, col suo carisma di unità nella verità e nell'amore.

I presuli hanno presentato questioni particolari e alcuni  problemi  più  generali,  quali quelli legati al  fenomeno  migratorio,  mostrando  attenzione per il contesto ecumenico e interreligioso in cui le loro Chiese si trovano a vivere. Uno speciale ringraziamento è  stato  rivolto  al Papa per la costante preghiera e il sostegno fattivo alla costruzione della pace  in  Terra  Santa,  in  tutto l'Oriente e nel mondo.

I presuli hanno accolto con gratitudine la convocazione, da parte del Pontefice, di una assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, che si terrà dal 10 al 24 ottobre 2010, offrendo la loro disponibilità nella sua preparazione.

Al termine, Benedetto XVI ha sintetizzato gli interventi, offrendo anche appropriati orientamenti e ha impartito a tutte le Chiese Orientali cattoliche la benedizione apostolica. Benedetto XVI infine si è trattenuto a colazione con i padri nella Sala degli Svizzeri.

In preparazione all'incontro con il Papa, nel pomeriggio di venerdì 18 settembre, i Patriarchi e gli arcivescovi maggiori avevano partecipato a una riunione con il cardinale segretario di Stato nel Palazzo Apostolico, in Vaticano. All'incontro è intervenuto anche il cardinale Leonardo Sandri con alcuni collaboratori della Congregazione per le Chiese Orientali.


(©L'Osservatore Romano - 20 settembre 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)