00 23/12/2011 19:31
Fondata da Sisto V nel 1585 Santa Cecilia è una delle istituzioni musicali più antiche del mondo

L'Accademia del Papa "tosto"


Alla vigilia delle elezioni per il presidente che gestirà il prossimo quadriennio

 

di MARCELLO FILOTEI

"Fra ttutti quelli c'hanno avuto er posto / de vicarj de Ddio, nun z'è mmai visto / un Papa rugantino, un Papa tosto / un Papa matto, uguale a Ppapa Sisto". E "tosto" è stato veramente Papa Sisto, per il quale il cattolicissimo Giuseppe Gioachino Belli nel suo sonetto intende sempre e solo Sisto V. Uomo che seppe prendere decisioni importanti che ancora oggi danno frutti.

Quando promulgando nel 1585 la Ratione congruit fondò la Congregazione dei Musici, Sisto non poteva sapere che sarebbe diventata la più importante istituzione sinfonica italiana, però per sicurezza la mise sotto la protezione di san Gregorio Magno, che diede il nome al canto gregoriano, e di santa Cecilia, patrona della musica.

Ora più di allora, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia è un punto di riferimento assoluto per la promozione e per lo sviluppo della musica d'arte. Per questo gli accademici, che tra pochi giorni voteranno per l'elezione del presidente, stanno per consegnarci un risultato che influenzerà la vita culturale italiana per il prossimo quadriennio. L'attuale presidente, Bruno Cagli, è ritenuto vicino alla riconferma in un ruolo per il quale è stato rieletto nel 2003, dopo l'intermezzo di Berio, e riconfermato a larga maggioranza nelle elezioni del 2007.

"Personalmente non sono mai intervenuto in corso di votazione con nessuna dichiarazione", ci ha detto sottolineando che "sono gli accademici che eleggono il presidente e ciascuno di loro è un potenziale candidato". "D'altra parte - ha aggiunto - il lavoro che ho svolto è sotto gli occhi di tutti, così come il numero elevato dei concerti, il successo delle tournée, e l'elevato prestigio dei complessi artistici posti sotto la direzione del maestro Pappano e, per il coro, del maestro Visco". "Posso solo dire - ha aggiunto - che, se sarò confermato, non solo continuerò a difendere l'autonomia degli accademici, e, insieme con Pappano, la ricchezza programmatica che ci ha contraddistinto, ma lo farò naturalmente con i contributi che ci vengono dal corpo accademico stesso". "Questa è la strada che, se rieletto, intendo continuare a battere - ha concluso - soprattutto tenendo conto che la partecipazione del pubblico e dei privati ha raggiunto livelli da record, facendo, tra l'altro del Parco della Musica una realtà unica a livello non solo nazionale".

Da parte sua Giorgio Battistelli, compositore sul quale converge una parte degli accademici, sottolinea di non essere l'unica possibile alternativa. "I voti che ho ricevuto - rileva - sono arrivati spontaneamente da chi sente la necessità di un cambiamento". Ma l'importante è chiarire quali sarebbero le differenze. "Tenuto conto della contingenza economico-politica che viviamo - dice Battistelli - credo sia importante ridimensionare le attività collaterali dell'Accademia, quelle che non riguardano direttamente l'orchestra e il coro. In questo modo si potrebbero far convergere maggiori risorse sulle masse artistiche".

"Si tratta - continua - di creare un vero e proprio "progetto Santa Cecilia". Mi piace pensare l'Accademia del futuro come un centro di sviluppo di idee e produzione di eventi che possono essere anche esportati". "Anche le tournée - secondo il compositore - potrebbero essere molto di più che il consueto concerto dell'orchestra e fornire l'occasione di mettere in evidenza tutte le eccellenze dell'istituzione, a partire dai gruppi cameristici e dai solisti che sono in organico". Battistelli, insomma, sente l'esigenza di definire "un pensiero forte che caratterizzi la direzione artistica, all'interno del quale occorrerebbe dare particolare rilievo e attenzione alla musica italiana, soprattutto potenziando l'autonomia e il ruolo degli accademici, che della tradizione nazionale rappresentano l'eccellenza dal punto di vista musicale e musicologico".

Non si tratta di essere nazionalisti o provinciali, "ma di garantire una sensibilità verso il proprio territorio, conoscendo al tempo stesso quello che accade nel mondo". E proprio per partire dal territorio il compositore vorrebbe "progettare assieme al Teatro dell'Opera di Roma iniziative che vedano le orchestre lavorare assieme".

Due visioni non del tutto convergenti, dunque, ma chiunque sia il presidente in bocca al lupo alla musica e all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Del resto è improbabile che tra cinquecento anni qualcuno potrà celebrare qualcosa di fondato oggi e che abbia avuto lo stesso successo. I tempi sono cambiati, Sisto V è morto e, come insegna Belli "nun ce pò èsse tanto presto / un antro Papa che jje pijji er gusto / de méttese pe nnome Sisto Sesto".



(©L'Osservatore Romano 24 dicembre 2011)


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)