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Maria e i sacerdoti
   

«Sia la Madre di Gesù che il sacerdozio ministeriale portano Cristo nella nostra storia, ma...».
 

Il prete è uomo dell’essere con Cristo e con i "suoi", avendo Maria come guida e modello.

Scorrendo i sedici volumi degli Insegnamenti di Paolo VI, si scopre che la tematica Maria e i sacerdoti è molto presente ed articolata, a partire da alcune necessarie chiarificazioni di ordine dottrinale, pastorale, formativo, riguardanti, ad esempio, il rapporto tra Maria e il sacerdozio.

Nel discorso ai seminaristi romani il Pontefice afferma: «Non già che noi possiamo attribuire alla Madonna le prerogative del sacerdozio, e al sacerdozio quelle proprie della Madonna, ma esistono analogie e rapporti fra l’ineffabile somma di carismi, di cui è ricolma Maria, e l’ufficio sacerdotale, che faremo sempre bene a studiare e a goderne la corrispondenza. È di questa armonia, che può edificarsi la nostra formazione, sempre in via di perfezionamento […]. È questa armonia, innanzitutto, che ci trasporta, per via esistenziale, quasi per incanto, nel quadro evangelico, dove visse la Madonna e da lei Gesù: così ella ci è subito maestra di questo ritorno alle fonti» (8.10.1971).

Asti, 27.4.2010: 34ª Giornata dei seminaristi del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Asti, 27.4.2010: 34ª Giornata dei seminaristi del Piemonte e della Valle d’Aosta (foto Paolo Siccardi).

Il Pontefice, approfondendo le relazioni che intercorrono tra la Madre di Gesù e il sacerdozio nella Chiesa, stabilisce un confronto che si giustifica nel fatto che la Vergine è stata da Dio intimamente inserita nel mistero della salvezza, mentre la Chiesa è in Cristo come un sacramento universale di salvezza.

Infatti il Papa ricerca e segnala «quali relazioni o quali distinzioni vi sono fra la maternità di Maria, resa universale dalla dignità e dalla carità della posizione assegnatale da Dio nel piano della redenzione, e il sacerdozio apostolico, costituito dal Signore per essere strumento di comunicazione salvifica tra Dio e gli uomini» (7.10.1964). Queste relazioni, evidentemente, non sono su un piano di identità, ma di analogia: sia la Madre di Cristo che il sacerdozio ministeriale, nell’economia della salvezza, portano Cristo nella nostra storia, ma diverso è il modo di comunicarlo e di realizzarlo, come diversa è la posizione della Vergine da quella del presbitero nel piano della redenzione.

Infatti, asserisce Paolo VI: «Maria dà Cristo all’umanità: ed anche il sacerdozio dà Cristo all’umanità, ma in modo diverso, com’è chiaro; Maria mediante l’incarnazione e mediante l’effusione della grazia, di cui Dio l’ha riempita; il sacerdozio mediante i poteri dell’Ordine sacro: ministero che genera Cristo nella carne il primo, e lo comunica poi per le misteriose vie della carità alle anime chiamate alla salvezza; ministero sacramentale il secondo ed esteriore, il quale dispensa quei doni di verità e di grazia, quello Spirito che porta e forma il Cristo mistico nelle anime, che accettano il salutare servizio della gerarchia sacerdotale.

"Il Sassoferrato", Madonna in preghiera (sec. XVII), Pinacoteca civica, Budrio (Bologna).
"Il Sassoferrato", Madonna in preghiera (sec. XVII), Pinacoteca civica, Budrio (Bologna – foto Bonotto).

Maria è, dopo Cristo ed in virtù di Cristo, al vertice di questa economia di salvezza; precede e supera il sacerdozio; ella è ad un piano di eccellenza superiore e di efficacia differente rispetto ad esso; e se il sacerdozio al suo grado sommo possiede le chiavi del Regno dei cieli, la Regina dei cieli è lei, la Madonna, che è perciò, anche rispetto alla gerarchia, la Regina degli apostoli» (ivi).

Tematica questa che sarà sviluppata ulteriormente dal suo successore Giovanni Paolo II specialmente nella lettera apostolica Mulieris dignitatem, grazie anche agli input teologici di Hans Urs von Balthasar (+1988) col noto tema della dimensione petrino­apostolica e carismatico­mariana dell’unica Chiesa di Cristo.

Atteggiamento del presbitero nei riguardi di Maria. «Il sacerdote può ricevere molto dal suo contatto con Maria. Non può nemmeno trascurare la risposta alla parola di Gesù che rimane sempre attuale per lui: "Ecco tua madre". Sull’esempio del discepolo prediletto, egli deve prendere Maria con sé, cioè farle un posto nel suo cuore e nella sua esistenza. Pregandola ed offrendole un affetto filiale, egli potrà realizzare maggiormente l’ideale del sacerdozio, essere un sacerdote che assomiglia sempre di più all’unico sommo Sacerdote, nato dalla Vergine Maria» (Jean Galot).

Salvatore M. Perrella

Invito all’approfondimento:C.M. Martini­F. Radaelli, Prove e consolazioni del prete, Àncora 2010, pp. 136, € 15,50; A. Amato, Il celibato di Gesù, Lev 2010, pp. 32, €H 5,00; U. Vanni, Il sacerdozio nell’Apocalisse e nella Prima Lettera di Pietro, Adp 2009, pp. 80, € 6,00.
  

Il sussidio

UNO SPAZIO PER L’ANIMA. PREGARE
(V. Morelli, Effatà 2010, pp. 142, € 9,00)
 

La prima di copertina del volume presentato in questa rubrica.Siamo immersi nel rumore, nel chiasso, nelle parole. Ma nella vita c’è anche bisogno di silenzio. Nel silenzio del cuore che prega o tace, che canta o piange, che teme o spera, puoi incontrare una luce che ti illumina dentro, ti fa capire meglio tante cose, ti fa incontrare Dio.

È davvero importante per ogni uomo, e ancor più per ogni cristiano, prendersi, di tanto in tanto, un tempo di riflessione, di silenzio e di preghiera. Senza silenzio e senza preghiera è difficile cogliere il senso profondo delle cose, è impossibile scoprire la paternità e bontà di Dio, capire il significato degli eventi della nostra vita.

Diceva un grande cristiano dei nostri tempi, Giuseppe Lazzati: «Nel mondo della fretta la preghiera esige tempo e calma, nel mondo dei rumori la preghiera domanda silenzio, nel mondo della distrazione la preghiera chiede capacità di raccoglimento».

«In questo nostro mondo frenetico e liquido – scrive Paolo Curtaz – in cui molte persone consumano tutto il proprio tempo e le proprie energie per sopravvivere, fra lavoro e quotidianità... conservare la fede e la speranza è diventato un compito molto impegnativo e logorante. Eppure il desiderio di Dio rimane, il bisogno di interiorità, di spazi dell’anima si fa impellente» (dalla Presentazione).

Incisione (di ignoto, sec. XIX) raffigurante Noè inginocchiato in atto di ringraziare Dio, civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli, Milano.
Incisione (di ignoto, sec. XIX) raffigurante Noè inginocchiato in atto di ringraziare Dio,
civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli, Milano (foto Saporetti).

Sicuramente anche tu cerchi Dio e desideri pregarlo. Chi crede, infatti, sente il bisogno di pregare, sente il desiderio di comunicare con Dio. Ma pochi, oggi, sanno pregare perché nessuno li aiuta a farlo. La preghiera è un dialogo con Dio. L’uomo, per stare bene, ha bisogno di Dio come ha bisogno del calore del sole e del profumo dei fiori, del cibo per vivere e dell’aria per respirare. Pregare fa bene. Pregare è un voler capire qualcosa di più del mistero della vita, è il modo più vero e più profondo di vivere e di rapportarsi con gli altri e con il mondo.

Questo libretto, piccolo vademecum della preghiera, può rivelarsi un prezioso aiuto per ogni cristiano che sente il bisogno di pregare e desidera comunicare con Dio.

v.m.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)