00 01/10/2009 12:43
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/02/2003 18.47
Serafino....forse ti è sfuggito qualcosa....oltre alla risposta di Raptor....breve e concisa.....avevo appena scritto proprio su messaggio del sig.Luca che dovrebbe essere anche "tuo" pastore se non erro visto che siete della stessa Congregazione....quanto segue:
dice il sig. Luca:
I fratelli possono perdere la Salvezza?
Si.
E' possibile perderla, perchè la libera scelta non cessa di esistere dopo la nuova nascita.
E' certo difficile, ma possibile.........
la mia risposta:
Allora sig.Luca...o lei complica le cose.......o NON vuole accettare che diciamo le stesse cose..........è in questo senso che il cattolico NON da per scontata la salvezza......perchè essa va conquistata OGNI GIORNO......e mantenuta attiva.....
.........
come vedi, Serafino.....stiamo dicendo le stesse cose...come la mettiamo?

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Da: serafinoInviato: 07/02/2003 22.07

 Caterina, ti dico che quello che mi dici nel tuo messaggio 84, mi è piaciuto. Alla fine tu poi dici: come vedi, Serafino.....stiamo dicendo le stesse cose...come la mettiamo?<o:p></o:p>

Bene Caterina, ti spiego: Se io non ho il portafoglio addosso con me, non posso parlare di perderlo. Quindi, se devo starmi attento a non perderlo, vuol dire che ce l’ho.  Così pure per la salvezza, ce l’abbiamo come dono di Dio per aver creduto in Cristo, ma bisogna conservarla in noi in fino alla fine.

Ma tu questo non lo dici ed è qua dove ti sbagli<o:p></o:p>

Ti sentirai molto più gioiosa se te ne appropri, perché se hai creduta in Cristo con tutto il cuore, Egli te l’ha già data, solo non farla rimanere per terra.<o:p></o:p>

 <o:p></o:p>

A Raptor dico, che veramente vi è una denominazione di cari nostri fratelli non Pentecostali, neanche Battisti, o Luterani, o Valdesi che dicono: Una volta salvato, salvato per sempre; e come decevo, non si sbagliano, se solo aggiungono: ‘Se non perdo la fede’.  Oppure dire: Una volta salvato, salvato finché conservo viva la fede in Cristo.<o:p></o:p>

Non è il fallo che ce la fa perdere, ma il negare Cristo. <o:p></o:p>

Serafino

 


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/02/2003 22.26
Serafino...carino il paragone....ma non puoi pretendere che io faccia gli stessi paragoni che fai tu.......altrimenti tu non saresti tu...ed io non sarei io...........la ricchezza è quando negli intenti ci ritroviamo...serenamente.......
Se io non parlo di un portafogli che so di avere e di temere di perdere....non vuol dire che la pensi diversamente.....
Tuttavia noto dalla tua risposta che invece NON diciamo le stesse cose....mi sbaglio?
Il sig.Luca partì dicendo....che (come ti ha fatto notare anche raptor) una volta avuta la salvezza...stiamo a posto......e dice che i cattolici la pensano diversamente perchè invece di dire "io ho la salvezza"....punto!!...diciamo più preferibilmente "Io ho la salvezza perchè spero in Dio"........
Sperare in Dio che cosa vuol dire, Serafino? non vuol dire per caso affidarsi a Lui anche nella perseveranza della fede? O pensi di mantenere la fede senza il Suo aiuto?....Ora un cristiano non può sostenere che una volta ricevuta la salvezza mediante la conversione "nascere di nuovo" potrà fare a meno di Dio...perchè questo non lo sostenete nemmeno voi......ecco perchè SALVEZZA E SPERANZA....si fondono insieme.....
Infatti lo stesso sig. Luca è d'accordo con me (ed io d'accordo con lui) quando dice:
I fratelli possono perdere la Salvezza?
Si.
E' possibile perderla, perchè la libera scelta non cessa di esistere dopo la nuova nascita.
E' certo difficile, ma possibile..........
Possiamo dunque......PERDERE....questa salvezza...come tu potresti perdere il portafoglio.....( a me l'anno scorso hanno rubato il cellulare......mentre facevo la spesa)........quindi....a te potrebbero RUBARE IL portafoglio....come altri potrebbero RUBARTI LA SALVEZZA...in buona fede...come? CON L'INGANNO...."attenti ai falsi profeti"........quanti cristiani cadono vittime della new-age.....o delle sètte??
Perciò....ho riportato gli altri brani di Giacomo....puntualmente evasi.......
Quindi.....diciamo o no alla fine le stesse cose almeno in questa materia?
Fraternamente C.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/02/2003 23.32
Una bellissima testimonianza, semplice, forte, e serena.....di un protestante che si è convertito alla Chiesa Ortodossa.....e parla proprio di due aspetti: della "salvezza per fede" e delle "Icone".....leggia serafino...perchè ti "nomina".......

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/02/2003 23.45
Serafino......me pare che più chiaro di così se more......che te ne pare? leggi attentamente......
Fraternamente C.

Gesù inviato dal Padre
per la salvezza del mondo

All'Udienza Generale del Mercoledì 4 febbraio 1998

Giovanni Paolo II

1. Cristo si rivela in tutta la sua vicenda terrena come il Salvatore inviato dal Padre per la salvezza del mondo. Il suo stesso nome, "Gesù", manifesta questa missione. Esso infatti significa: "Dio salva"

E' un nome che gli è conferito a seguito di una indicazione celeste: sia Maria che Giuseppe (Lc 1,31; Mt 1,21) ricevono l'ordine di chiamarlo così. Nel messaggio a Giuseppe il significato del nome viene chiarito: "Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

2. Cristo definisce la sua missione di Salvatore come un servizio, la cui manifestazione più alta consisterà nel sacrificio della vita a favore degli uomini: "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Mc 10,45; Mt 20,28). Queste parole, pronunciate per contrastare la tendenza dei discepoli a cercare il primo posto nel Regno, vogliono soprattutto suscitare in essi una nuova mentalità, più conforme a quella del Maestro.

Nel Libro di Daniele il personaggio descritto "come un figlio d'uomo" viene presentato circonfuso della gloria dovuta ai capi, ai quali si tributa una venerazione universale: "Tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano" (Dn 7,14). Gesù contrappone a questa figura il Figlio dell'uomo che si pone al servizio di tutti. In quanto persona divina, egli avrebbe pieno diritto di essere servito. Ma dicendo di essere "venuto per servire", manifesta un aspetto sconvolgente del comportamento di Dio che, pur avendo il diritto e il potere di farsi servire, si mette "a servizio" delle sue creature.

Gesù esprime in modo eloquente e commovente questa volontà di servire nel gesto dell'ultima Cena, quando lava i piedi ai discepoli: gesto simbolico che s'imprimerà definitivamente nella loro memoria come una regola di vita: "Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri" (Gv 13,14).

3. Dicendo che il Figlio dell'uomo è venuto per dare la sua vita in riscatto per molti, Gesù rimanda alla profezia del Servo sofferente, che "offre la sua anima in sacrificio espiatorio" (Is 53,10). E' un sacrificio personale, molto diverso dai sacrifici di animali, in uso nel culto antico. E' il dono della vita fatto "in riscatto per molti", cioè per l'immensa moltitudine umana, per "tutti".

Gesù appare così come il Salvatore universale: tutti gli esseri umani, secondo il disegno divino, vengono riscattati, liberati e salvati da lui. Dice Paolo: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù" (Rm 3,23-24). La salvezza è un dono che può essere ricevuto da ciascuno nella misura del libero consenso e della volontaria cooperazione.

4. Salvatore universale, Cristo è l'unico Salvatore. Pietro lo afferma chiaramente: "In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati" (At 4,12).

Nello stesso tempo, Egli è proclamato anche unico mediatore tra Dio e gli uomini, come afferma la prima Lettera a Timoteo: "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti" (2,5-6). In quanto Dio-uomo, Gesù è il mediatore perfetto, che congiunge gli uomini a Dio, procurando loro i beni della salvezza e della vita divina. Si tratta di una mediazione unica, che esclude ogni mediazione concorrente o parallela, pur essendo conciliabile con mediazioni partecipate o dipendenti (cfr Redemptoris missio, 5).

Non si possono quindi ammettere, accanto a Cristo, altre fonti o vie di salvezza autonome. Pertanto nelle grandi religioni, che la Chiesa considera con rispetto e stima nella linea indicata dal Concilio Vaticano II, i cristiani riconoscono la presenza di elementi salvifici, che operano però in dipendenza dall'influsso della grazia di Cristo. Tali religioni possono così contribuire, in virtù dell'azione misteriosa dello Spirito Santo che "soffia dove vuole" (Gv 3,8), ad aiutare gli uomini nel cammino verso la felicità eterna, ma questo ruolo è anch'esso frutto dell'attività redentrice di Cristo. Anche in rapporto alle religioni, perciò, agisce misteriosamente Cristo Salvatore, che in quest'opera unisce a sé la Chiesa, costituita "come sacramento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano" (LG, 1).

5. Mi è caro concludere con una mirabile pagina del Trattato della vera devozione a Maria, di san Luigi di Montfort, che proclama la fede cristologica della Chiesa: "Gesù Cristo è l'Alfa e l'Omega, 'il Principio e la Fine' di ogni cosa. [...]. Egli è il solo maestro che deve istruirci, il solo Signore dal quale dipendiamo, il solo capo al quale dobbiamo essere uniti, il solo modello cui dobbiamo rassomigliare, il solo medico che ci deve guarire, il solo pastore che ci deve nutrire, la sola via che ci deve condurre, la sola verità che dobbiamo credere, la sola vita che deve vivificarci, il solo tutto che ci deve bastare in ogni cosa. [...]. Ogni fedele che non è unito a Cristo come il tralcio alla vite cade, secca e serve solo ad essere gettato nel fuoco. Se invece siamo in Gesù Cristo e Gesù Cristo in noi, non c'è più nessuna condanna da temere. Né gli angeli del cielo, né gli uomini della terra, né i demoni dell'inferno, né alcun'altra creatura potrà farci del male, perché non potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Gesù Cristo.

Tutto possiamo per Cristo, con Cristo e in Cristo; possiamo rendere ogni onore e gloria al Padre nell'unità dello Spirito Santo; possiamo diventare perfetti ed essere profumo di vita eterna per il prossimo" (n. 61).

A Lui la Gloria per tutti i secoli dei secoli, Amen!


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 08/02/2003 9.26
Mi rivolgo a Serafino, SoldatodiCristo(Pasquale), a Disaccordo, a Nylus......che sono anche iscritti in Evangelici di Alfonso......
il sig Luca prima scrive:
Da: Vita AbbondanteInviato: 08/02/2003 2.08
Bene, vedo che nessun cattolico ha risposto a questa semplice domanda... non era certo obbligatorio, perchè i forum sono facoltativi, ma non dovrebbe poi meravigliarmi più di tanto, visto che quando si tratta di rispondere con la Bibbia e di trattare la dottrina, si dileguano...

Ho letto il tuo messaggio rivolto a me Pasquale, ma hanno cancellato il forum......il veto è stato rinnovato....quindi dove dovrebbero rispondere i cattolici da Alfonso quando il sig.Luca impedisce il dialogo?? Basta leggere questo forum per capire come si deve procedere...........dando solo il contentino.....Mi spiegate cone agisce lo Spirito Santo quando si parla in lingue?...........e in questo forum io non centro affatto, ma gli altri cattolici iscritti......

Cosa dirà adesso il sig.Luca nelle sue prediche? "Ho un gruppo di dialogo dove i cattolici sono LIBERAMENTE iscritti, ma quando rivolgo loro le domande NON sanno rispondere..."......ma lo spirito della menzogna il sig.Luca lo sa riconoscere??

Fraternamente C.



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Consiglia Elimina    Messaggio 92 di 118 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 08/02/2003 12.48
Proseguiamo ad esaminare le Scritture focalizzando l' attenzione sul tema della sicurezza di essere salvati.
Cosa dicono alcuni su questa sicurezza?
"se sai di avere Gesù nel cuore, non hai allora alcun motivo per dubitare della Salvezza avvenuta."
Domandiamoci se questa affermazione è Biblica alla luce di:
1 Cor 4,4-5
" A me però poco importa di venir giudicato da voi o da un consesso umano;anzi neppure io giudico me stesso, perchè anche se non sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono gioustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finchè verrà il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio."
Cosa dicono questi versetti?
1) La nostra conoscenza umana è troppo limitata per sapere se siamo salvati. Infatti potremmo avere delle colpe e non esserne consapevoli.

2) Ritenere di essere salvati prima del tempo del giudizio significa violare ciò che riportato dalle Scritture. Chi dice "Io sono salvato" "fai questo e sarai salvato" si mette al posto del Signore.
Anche questo è un versetto che non sentirete mai citare dai pastori.

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 08/02/2003 16.49
Andiamo avanti nella trattazione del tema della salvezza- In un post leggo:
"Se stamane io so di non aver rinnegato il Signore, ma so che il Signore è ancora in me, per quale motivo dovrei dubitare della Salvezza, oggi!?"
Riferendomi a quanto scritto nel post precedente (rif 1 Cor 4,4-5) posso essere sicuro di non aver rinnegato il Signore? Posso mettermi al Suo posto dicendo: "Signore, io sono salvato perchè io so di esserlo?"
Non vi ricorda questo quanto dice Gesù nel Vangelo di Matteo 7,21 e seguenti?
"Non chiunque mi dice Signore,Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno:Signore,Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro:non vi ho mai conosciuti, allontanatevi da me, voi operatori di iniquità."
A chi sono rivolte queste parole? Evidentemente a persone che erano sicure di non aver rinengate il Signore. Infatti la reazione di queste persone è di stupore e dicono: ma come? Io ero sicuro che Tu fossi con me. Facevo miracoli, profetizzavo, scacciavo addirittura i demoni nel tuo nome e adesso mi vieni a dire che non sono salvato?
La risposta di Gesù è agghiacciante: non vi conosco. Il verbo conoscere ha un senso biblico che va ben al di là del semplice "sapere chi è qualcuno". Significa avere una relazione personale profonda.
Gesù dice che quelle persone stupefatte non erano entrate in realazione con Lui. Si illudevano ( o erano state illuse!) di esserlo, ma non era vero.
"Se stamane io so di non aver rinnegato il Signore, ma so che il Signore è ancora in me, per quale motivo dovrei dubitare della Salvezza, oggi!?"
"anche se non sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato." (1 Cor 4,5)

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Consiglia Elimina    Messaggio 94 di 118 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 08/02/2003 18.26
Credo che a questo punto si possano tirare le somme di una  discussione che ha visto ben 93 ( 94 con questo) interventi.
Ovviamente non voglio dire che il discorso si chiude, tutt'altro. Ma ogni tanto è bene fermarsi e fare il punto della situazione.
La domanda che ha aperto il forum è: Chi può mai dire di essere salvato?"
La risposta è:
NESSUNO
( le conferme bibliche a quest'affermazione sono nei post precedenti).
Un'altra domanda è: si può perdere la salvezza?
La risposta è:
SI'
E leggiamo queste conferme:
I fratelli possono perdere la Salvezza?Si.
E' possibile perderla, perchè la libera scelta non cessa di esistere dopo la nuova nascita. (Past. Luca)
Così pure per la salvezza, ce l’abbiamo come dono di Dio per aver creduto in Cristo, ma bisogna conservarla in noi in fino alla fine. (Serafino)
"Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati." (San Giacomo)
Resta quindi da vedere cosa bisogna fare per essere salvati. Ma questo lo vedremo in seguito.

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Consiglia Elimina    Messaggio 95 di 118 nella discussione 
Da: serafinoInviato: 10/02/2003 3.59

Caro Raptor, nel tuo post (94) di questo forum: “Chi può mai dire di essere salvato”, ne hai dato la risposta dicendo: “Nessuno”. In questo tuo ‘nessuno’ hai incluso anche me, ed è per questo che rispondo, dicendoti che ti sei sbagliato, perché io al presente sono un salvato per grazia. Se invece la domanda fosse: “Chi può mai dire oggi che nell’ora della sua morte è  salvato”, allora avresti una certa ragione datosi che stiamo dicendo di badare a non rinnegare Cristo e la fede, per non perdere la salvezza ricevuta per grazia.<o:p></o:p>

Io per quanto non voglio per nessun motivo rinnegare la fede, anzi desidero stringermi sempre più vicino a Cristo, pure per motivo di non essere presuntuoso troppo in anticipo, mi trattenerei a rispondere.  Ma se la domanda si riferisce al tempo presente, Io confermo che al presente sono un salvato, perché me lo dice la Parola di Dio.<o:p></o:p>

“...È  per grazia che siete stati salvati, e ci ha risuscitati con Lui e con Lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù. Efe.2:5-6.<o:p></o:p>

Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia... Tito 3:5.<o:p></o:p>

Egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel Regno del suo amato figlio... Col.1:13.<o:p></o:p>

E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, e quelli che ha chiamati li ha  pure giustificati, e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati. Rom.8:30.<o:p></o:p>

 Io non so se il clero è d’accordo al tuo dire, ma tu stai inculcando nella mente dei lettori di non accettare la salvezza per grazia, se non dopo morti. La stessa cosa viene insegnata in altre denominazioni che pur si professano cristiane, per lo scopo di fargli sudare la salvezza di casa in casa,  se mai vengano a raggiungerla, affinché portino all,ammasso molto profitto finanziario.<o:p></o:p>

   Non è cosi!   Iddio ci ha riconciliati a Sé in Cristo e ci ha dato la caparra dello Spirito di appartenenza a Lui, e noi siamo i suoi salvati.<o:p></o:p>

Pace e bene<o:p></o:p>

     Serafino