Cara Monia, intanto il mio personale saluto, dal momento che mi trovo ora per la prima volta a darti un mio riscontro. Riguardo ad alcuni argomenti che erano stati tirati in ballo in questo forum, mi preme presentarti questo testo che ho tratto dal sito RIFORMA.NET (sezione Teologia) e quindi di parte "evangelica". Sulle affermazioni in esso contenuti, credo abbiano lavorato teologi evangelici con una certa preparazione, che quantomeno non sono novelli nello studio delle cose di fede. Personalmente penso che, pur con qualche distinguo, tali dichiarazioni, almeno quelli che ho riportato qui di seguito, siano condivisibili e anzi in diversi punti, che mi sono premurato di evidenziare con il colore, costituiscano delle basi comuni su cui forse si potrebbe dialogare, qualora vengano ritenute valide anche da te. Ecco i passaggi più significativi:E’ necessario interpretare il messaggio biblico 9 …. La Bibbia però non è un’opera di teologia sistematica dove ciascun argomento viene trattato in modo schematico e logico, ma una collezione di scritti ciascuno dei quali si propone una diversa finalità. E’ necessario interpretare il messaggio della Bibbia dopo averlo attentamente elaborato.Ogni lettura intelligente della Bibbia comporta sempre un’interpretazione del suo contenuto . Qualunque idea uno si faccia della Bibbia essa deve provenire dalla riflessione ed elaborazione dei dati ivi contenuti, riflessione che può essere soggettiva o dipendente dagli interpreti ai quali si dà maggior fiducia. La preservazione provvidenziale della sua interpretazione 10 Come Dio non ci ha lasciato andare a tastoni al buio nella nostra ricerca della verità, ma si è rivelato a noi attraverso la Bibbia, allo stesso modo Egli ha vegliato affinché il contenuto fondamentale della Bibbia venisse preservato attraverso la storia, come pure venisse preservata e garantita la sua corretta interpretazione nonostante gli alti e bassi di fedeltà che le chiese, sempre fatte di deboli esseri umani, hanno saputo dimostrare. …. 14 L’ortodossia è essenziale. Quando Priscilla ed Aquila udirono Apollo che predicava ad Efeso, c’era molto nel suo parlare che a loro piaceva. C’era però pure qualcosa in lui che sembrava "non quadrare molto", anzi, che era decisamente errato. Così "Quando Priscilla ed Aquila lo udirono, lo presero con loro e gli esposero più a fondo la via di Dio" (At. 18:26). Fin dall’inizio i seguaci di Gesù avevano una precisa coscienza che a loro era stato affidato un deposito di verità che essi dovevano proclamare e custodire.15 Quando parliamo di ortodossia intendiamo dire che il messaggio della Bibbia è stato di fatto considerato e spiegato nella chiesa cristiana fino al giorno d’oggi. Sarebbe folle per chiunque cercare di edificare le proprie credenze dal terreno in su, ignorando nel contempo tutti gli evangelisti, le confessioni ed i predicatori del passato. Tutti coloro che hanno cercato di farlo, non hanno fatto altro che sostituire tutta una serie di preconcetti con degli altri. Indubbiamente ciò che hanno fatto era solo sostituire i maturi pensieri di quei pii maestri con i loro preconcetti cotti a metà e mal concepiti. Cercare di ricominciare da zero tutto quanto ("basto io e la mia Bibbia"), come molti presuntuosi gruppi eretici hanno fatto, è un atto di disobbedienza e di orgoglio. 16 Oggi infatti alcuni polemicamente affermano di non credere a "un Credo basato su tradizioni umane". Quest’argomentazione è pretestuosa e non è oggettivamente possibile perché inevitabilmente tutti fanno per forza riferimento ad un Credo fondato su tradizioni ed autorità umane, che ne siano coscienti oppure no, o che lo vogliano ammettere oppure meno. L’interpretazione della Bibbia sarà sempre influenzata da "tradizioni umane" più o meno valide ed accreditate e talora essa può essere senz’altro influenzata anche da pregiudizi o da travisamenti pilotati ad arte. 17 Chi rifiuta pregiudizialmente l’assistenza fornita dalle affermazioni dottrinali elaborate lentamente e definite dalla Chiesa cristiana nel corso dei secoli, dovrà elaborare in ogni caso il proprio Credo con l’aiuto della propria sapienza. La vera questione non è così - come spesso si pretende - fra la Parola di Dio e "i credi basati su tradizioni umane", ma fra la fede e le esperienze provate dell’insieme del popolo di Dio attraverso i secoli, e il giudizio privato e la sapienza non assistita di chi ripudia i credi, fra l’esperienza storica consolidata e la presunzione e le ambizioni di chi, staccandosi dalla tradizione, si atteggia ad unico interprete autorevole della verità. L’elaborazione delle confessioni di fede 18 E’ un fatto che la Chiesa cristiana abbia avanzato molto gradualmente in quest’opera di accurata interpretazione della Scrittura e nella definizione delle grandi dottrine che compongono il sistema di verità che essa rivela. L’attenzione della Chiesa cristiana è stata diretta in modo particolare allo studio di una dottrina in un’epoca, e di un’altra dottrina in un’altra epoca. Nell’avanzare nella chiara definizione della verità evangelica, in periodi diversi, essa ha fissato in accurate affermazioni il risultato delle sue riflessioni allo scopo sia di conservare che di istruire.19 L’ortodossia cristiana è stata definita nel contesto delle grandi controversie con l’eresia che hanno segnato la storia della chiesa. Le sue meticolose chiarificazioni che si trovano nei grandi credi, articoli di fede e confessioni della chiesa cristiana sono come i segni sul muro che mostrano la crescita di un bambino fino alla maturità. I figlioli di Dio, il Padre li ammaestra sempre.20 Nello stesso tempo sorgevano sempre eretici che pervertivano il significato delle Scritture, che esageravano certi aspetti della verità e negavano altri ugualmente essenziali, e quindi di fatto trasformavano la verità di Dio in menzogna. L’eresia è l’antitesi dell’ortodossia. Un eretico non è un cristiano che faccia un errore dottrinale o pratico. Persone come Apollo, che forse avevano una comprensione difettosa dell’Evangelo, venivano trattati molto gentilmente da Aquila e da Priscilla, come pure in questi casi facevano Gesù (Gv. 4), e Paolo (Ro. 14:1; 1 Co. 8-10). Un eretico è una persona che mette in questione il cuore stesso dell’Evangelo (Ga. 1:6-9; 1 Gv. 4:2ss), e che cerca di persuadere il resto della chiesa a seguire le sue posizioni). 21 Chiunque metta in discredito le dottrine del cristianesimo ortodosso pregiudica non solo la verità ma anche la morale, perché la propria dottrina determina anche la propria condotta (Cf. Ro. 1:25,26) Gesù disse: "voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv. 8:32). Gesù pensava alla libertà dal peccato. Disprezzare la verità conduce inevitabilmente a respingere la verità. C’è una sottile barriera che divide l’indifferenza alla dottrina dal liberalismo teologico. 22 La Chiesa cristiana era costretta, quindi, per preservare sé stessa, a formulare accurate definizioni di ogni particolare dottrina travisata, che includa l’intera verità ed escluda ogni errore ed elabori così accurate presentazioni dell’insieme del sistema di verità rivelate affinché nessuna parte di essa sia indebitamente diminuita o esagerata, ma che la vera proporzione del tutto sia preservata. 23 Allo stesso tempo era necessario stabilire adeguate misure di disciplina ecclesiastica per assicurarsi la reale cooperazione di coloro che professavano di lavorare assieme nella stessa causa, e questo affinché, per esempio, gli insegnanti pubblici nella stessa comunione non si contraddissero vicendevolmente, ed uno abbattesse quello che un altro a fatica aveva edificato. 24 Infine, allo scopo di istruire i membri della Chiesa e soprattutto i bambini, venivano elaborati formulari e catechismi che rappresentassero il più possibile il comune consenso dei cristiani e fossero rivestiti di pubblica certificazione. Cara Monia, non so se avevi già letto il testo riportato sopra, ad ogni modo sarebbe bene che tu ne tenga gran conto, perchè penso che anche tu, in quanto evangelica, debba condividere questa posizione, al di là dei luoghi comuni che ormai siamo abituati a sentire da parte dei neoaderenti di altre confessioni . Gradirei sapere cosa ne pensi in particolar modo delle frasi che ho evidenziato, magari un po’ per volta, quando sarai rientrata dalle ferie. Con affetto |