00 07/10/2009 17:54
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/11/2003 10.12
Premetto quanto segue:
ben 11 Padri della Chiesa......parlano a favore dell'Eucarestia così come ci tramanda la Chiesa......mi chiedo quali prove possono portare gli evangelici Pentecostali a favore della loro negazione......
La Didascè.....che è se vogliamo il primo Documento (se pur anonimo) della giovane Chiesa...ed è una sorta di CATECHESI al di fuori della Bibbia la quale non era ancora stata raccolta in un Canone.....è molto citata e ritenuta un opera valida da parte di alcuni Evangelici...essa è appunto una preziosità per noi perchè è del primo secolo dopo la morte degli Apostoli.....sull'Eucarestia dice quanto segue, la numererò per facilitarvi le citazioni, in blu le mie riflessioni:

Didachè, 14.9-10

1) Il giorno del Signore, riunitevi; spezzate il pane e rendete grazie: però dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro.

Sacrificio PURO, quindi accenna al fatto che tale sacrificio possa essere IMPURO, già da qui si elimina il concetto dell'Eucarestia quale SIMBOLO perchè decadrebbe il concetto di puro e impuro...Dice nel "giorno del Signore", non dice quindi "quando vi sarete messi d'accordo" come avviene fra molti evangelici i quali non tutte le domeniche fanno l'Eucarestia! 

2) Chiunque ha qualche dissenso con il suo vicino, non si unisca a voi, prima che essi non si siano riconciliati, altrimenti il vostro sacrificio sarebbe profanato.

Un sacrificio che rischia LA PROFANAZIONE.....vi è implicita dunque LA SACRALITA', se l'Eucarestia fosse solo significativa e non contenesse Gesù Vero, parlare di profanazione SAREBBE ILLOGICO, altrimenti si corre il rischio DI FARE DI QUEL PANE, NON contenente veramente Gesù.... UNA IDOLATRIA.....

3) Infatti di questo sacrificio il Signore ha detto: In ogni luogo e in ogni tempo mi viene offerto un sacrificio puro, perché io sono un grande re - dice il Signore - e il mio nome è ammirabile tra le genti (Ml 1,11.14).

E' quanto ha fatto e continua a fare  la Chiesa da 2000 anni, qualche evangelico può contestarlo? Può in coscienza dire che dal tempo della prima Chiesa in cui è stata scritta questa Didascè e fino all'arrivo degli Evangelici la Chiesa ha offerto al mondo un sacrificio FALSO?

4) Riguardo poi all'eucaristia farete il ringraziamento in questo modo.
Anzitutto sopra il calice:
"Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la santa vite di Davide tuo servo [secondo alcuni significa Gesù, secondo altri la Chiesa, e secondo altri, ancora, il vino consacrato], che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo. A te sia gloria nei secoli. Amen".
Poi sopra il pane spezzato:
"Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e per la conoscenza che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo. A te sia gloria nei secoli. Amen. / Come questo pane spezzato era sparso sui colli e raccolto è diventato una cosa sola, così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo regno: perché tua è la gloria e la potenza per mezzo di Gesù Cristo nei secoli. Amen".

L'autore ignoto della Didascè parla di PREGHIERE DA RIVOLGERE, mentre questo modo di imparare preghiere ci viene puntualmente rimproverato.....Attenzione anche all'aspetto DELL'UNITA': Così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra! Ed è l'Eucarestia il punto di raccolta, il centro attorno al quale si muove tutta la Chiesa....

5) Nessuno mangi o beva della vostra eucaristia, se non i soli battezzati nel nome del Signore, poiché egli ha detto: Non date le cose sacre ai cani (Mt 7,6).

Interessante......NON DATE LE COSE SACRE AI CANI.....una volta ho sentito di alcuni evangelici che quando il loro pane usato per la Santa Cena avanza in eccesso.......VIENE DATO ANCHE AI CANI O ALLE GALLINE...... Appare chiarissimo che NON stiamo parlando della medesima Eucarestia altrimenti due sono le cose: a) o gli evangelici stanno commettendo un SACRILEGIO, ma non è così dal momento che NON credono nella presenza di Cristo; b) oppure, come da risposta a) essi HANNO INVENTATO UNA SECONDA EUCARESTIA....che però non è questa descritta nella Didascè......qualche evangelico può smentire queste spiegazioni?

6) Dopo esservi saziati ringraziate così: "Ti ringraziamo, o Padre santo, per il tuo santo nome, che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la sapienza, la fede, l'immortalità che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo. A te sia gloria nei secoli. Amen. / Tu, Signore onnipotente, hai creato tutte le cose a gloria del tuo nome e hai dato ai figli degli uomini cibo e bevanda perché ti lodino; ma a noi hai fatto la grazia di un cibo e di una bevanda spirituale e della vita eterna per opera di Gesù il servo tuo. / Anzitutto ti ringraziamo perché sei potente. A te sia gloria nei secoli. Amen. / Ricordati, o Signore, della tua Chiesa, liberala da tutti i mali, rendila perfetta nel tuo amore, riuniscila dai quattro venti santificata, nel tuo regno che per lei hai preparato. Perché tuo è il potere e la gloria nei secoli. Amen. / Venga la grazia e passi questo mondo! Osanna al Dio di Davide! Chi è santo si avvicini, chi non lo è si converta. Maranathà [espressione aramaica che significa: Il Signore nostro viene, oppure: Il Signore nostro è venuto]".

Questa serie di preghiere formano, se pur in espressione diverse e più approfondite, la così detta "Preghiera Eucaristica" che si dice dopo la Consacrazione del pane e del vino.....la metodologia è la medesima da ben 2000 anni......si dissociano veramente gli Evangelici Pentecosatli da questo? Nella preghiera si legge di DUE MODI di nutrirsi: il cibo e il CIBO SPIRITUALE....Ora gli evangelici quando citano la Didascè.....citano solo questo verso: ma a noi hai fatto la grazia di un cibo e di una bevanda spirituale e della vita eterna per opera di Gesù il servo tuo.....ignorando completamente tutto il paragrafo che parla appunto di sacralità, di puro e impuro, di profanazione......Certamente che l'Eucarestia E' UN CIBO SPIRITUALE......, ma non nel senso che s'intende cioè PRIVO DEL CRISTO.....Gesù si fa realmente presente in questo cibo, ecco perchè non deve essere "gettato ai porci".....se fosse solo un simbolo e venisse attorniato da sacralità ALLORA SAREBBE IDOLATRIA.......

Bene, come vedete ho usato, per spiegare dell'Eucarestia del primo secolo, con un testo che anche gli Evangelici adoperano......è possibile ora sapere in questi 2000 anni se la Santa Cena veniva distribuita con la dottrina che in questo secolo essi insegnano? e da dove gli viene la loro dottrina?

Fraternamente Caterina


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Da: francesco2Inviato: 15/11/2003 11.33
Pace in Gesù per tutti noi.
Io credo che come per l'atro forum sul primato del Papa e sui movimenti protestanti, non ci saranno risposte, semplicemente perchè non le hanno!
Preghiamo affinchè avvenga in molti la virtù dell'umiltà e possano riconoscere che quando non si hanno risposte da dare, diventa un peccato di ostinazione porsi a dispetto contro l'insegnamento della Chiesa.
Come dicevamo nel forum sui morti, preghiamo perchè ci dice l'apostolo Giovanni che alcuni peccano non in modo grave e così hanno bisogno delle preghiere e la Chiesa offre l'Eucarestia proprio per queste situazioni di grave confusione che genera l'apostasia.
Sia lodato Gesù Cristo

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Da: francesco2Inviato: 15/11/2003 11.39
Divido con un serio proposito i due interventi perchè ci tenevo a dire il mio pensiero. Qui vi passo la lettera che il Papa ha scritto sull'adorazione eucaristica, non so se l'avete, ma io non l'ho trovata, scusatemi se sarà un doppione. A me questa lettera ha aiutato tanto, ero un cattolico da poco tempo, da 5 anni e ancora in rodaggio come oggi, spero che possa suscitare anche a voi i medesimi sentimenti che ci uniscono in Gesù nostro Salvatore.
Sia lodato Gesù Cristo e sempre sia lodato

Lettera sull'adorazione eucaristica 28.5.1996
[Lettera inviata dal Santo Padre al Vescovo di Liegi in occasione del 750° anniversario della festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo]
1. Gesù non è più presente in mezzo agli uomini allo stesso modo in cui lo fu lungo le vie della Palestina. Dopo la Risurrezione, nel suo corpo glorioso, apparve alle donne e ai suoi discepoli. Quindi condusse gli Apostoli "fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse..., si staccò da loro e fu portato verso il cielo" (Lc 24, 50-51). Tuttavia, ascendendo al Padre, Cristo non si è allontanato dagli uomini. Egli resta sempre in mezzo ai suoi fratelli e, come ha promesso, li accompagna e li guida mediante il suo Spirito.
La sua presenza è ora di un altro ordine. In effetti "nell'ultima cena, dopo aver celebrato la Pasqua con i suoi discepoli, mentre passava da questo mondo a suo Padre, Cristo istituì questo sacramento come memoria perpetua della sua passione..., il più grande di tutti i miracoli; a coloro che la sua assenza avrebbe riempito di tristezza, lasciò questo sacramento come incomparabile conforto" (Tommaso d'Aquino, Ufficio del Corpus Domini, 57,4).
Ogni volta che nella Chiesa celebriamo l'Eucaristia, noi ricordiamo la morte del Salvatore, annunciamo la sua risurrezione, nell'attesa della sua venuta. Nessun sacramento è dunque più prezioso e più grande di quello dell'Eucaristia; ricevendo la comunione veniamo incorporati a Cristo. La nostra vita è trasformata e assunta dal Signore.

2. Al di fuori della celebrazione eucaristica, la Chiesa si prende cura di venerare l'Eucaristia che deve essere "conservata come il centro spirituale della comunità religiosa e parrocchiale" (Paolo VI, Mysterium fidei, n. 68).
La contemplazione prolunga la comunione e permette di incontrare durevolmente Cristo, vero Dio e vero uomo, di lasciarsi guardare da lui e di fare esperienza della sua presenza. Quando lo contempliamo presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, Cristo si avvicina a noi e diventa intimo con noi più di quanto lo siamo noi stessi; ci rende partecipi della sua vita divina in un'unione che trasforma e, mediante lo Spirito, ci apre la porta che conduce al Padre, come egli stesso disse a Filippo: "Chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14,9).
La contemplazione, che è anche una comunione di desiderio, ci associa intimamente a Cristo e associa in modo particolare coloro che sono impossibilitati a riceverlo.
Rimanendo in silenzio dinanzi al Santissimo Sacramento, è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo, che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto .
Non è quindi attraverso i sensi che lo percepiamo e gli siamo vicini. Sotto le specie del pane e del vino, è la fede e l'amore che ci portano a riconoscere il Signore, Lui ci comunica pienamente "i benefici di questa redenzione che ha compiuto, Lui, il Maestro, il Buon Pastore, il Mediatore più gradito al Padre" (Leone XIII, Mirae caritatis).
Come ricorda il Libro della fede dei Vescovi del Belgio, la preghiera d'adorazione in presenza del Santissimo Sacramento unisce i fedeli "al mistero pasquale; essa li rende partecipi del sacrificio di Cristo di cui l'Eucaristia è il "sacramento permanente"".

3. Onorando il Santissimo Sacramento, noi compiamo anche una profonda azione di rendimento di grazie che eleviamo al Padre, poiché attraverso suo Figlio egli ha visitato e redento il suo popolo. Mediante il sacrificio della Croce, Gesù ha dato la vita al mondo e ha fatto di noi i suoi figli adottivi a sua immagine, instaurando rapporti particolarmente intimi, che ci permettono di chiamare Dio con nome di Padre.
Come ci ricorda la Scrittura, Gesù passava intere notti a pregare, in particolare nei momenti in cui aveva scelte importanti da fare. Nella preghiera, mediante un gesto di fiducia filiale, imitando il suo Maestro e Signore, il cristiano apre il proprio cuore e le proprie mani per ricevere il dono di Dio e per ringraziarlo dei suoi favori, offerti gratuitamente.

4. E' bello intrattenersi con Cristo e, chinati sul petto di Gesù come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati dall'amore infinito del suo Cuore. Impariamo a conoscere più a fondo colui che si è donato totalmente, nei diversi misteri della sua vita divina e umana, per diventare discepoli e per entrare, a nostra volta, in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la salvezza del mondo. "Seguire Cristo non è un'imitazione esteriore, perché tocca l'uomo nella sua profonda intimità" (Veritatis splendor, n. 21).Noi siamo invitati a seguire il suo insegnamento, per essere poco a poco configurati a lui, per permettere allo Spirito di agire in noi e per realizzare la missione che ci è stata affidata. In particolare, l'amore di Cristo ci spinge a operare incessantemente per l'unità della sua Chiesa, per l'annuncio del Vangelo fino ai confini della terra e per il servizio degli uomini: "noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo; tutti infatti partecipiamo dell'unico pane" (l Cor 10,17): è questa la Buona Notizia che fa gioire il cuore dell'uomo e gli mostra che è chiamato a prendere parte alla vita beata con Dio.
Il mistero eucaristico è la fonte, il centro e il culmine dell'attività spirituale e caritativa della Chiesa (cfr. Presbyterorum ordinis, n. 6).
L'intimità divina con Cristo, nel silenzio della contemplazione, non ci allontana dai nostri contemporanei, ma, al contrario, ci rende attenti e aperti alle gioie e agli affanni degli uomini e allarga il cuore alle dimensioni del mondo. Essa ci rende solidali verso i nostri fratelli in umanità, in particolare verso i più piccoli, che sono i prediletti del Signore.
Attraverso l'adorazione, il cristiano contribuisce misteriosamente alla trasformazione radicale del mondo e alla diffusione del Vangelo. Ogni persona che prega il Salvatore trascina dietro di sé il mondo intero e lo eleva a Dio.
Coloro che s'incontrano con il Signore svolgono dunque un eminente servizio; essi presentano a Cristo tutti coloro che non lo conoscono o che sono lontani da lui; essi vegliano dinanzi a lui, in loro nome.

5. In occasione di questo giubileo, incoraggio i sacerdoti a ravvivare il ricordo della loro ordinazione sacerdotale, mediante la quale Cristo li ha chiamati a partecipare in modo particolare al suo unico sacerdozio, soprattutto nella celebrazione del sacrificio eucaristico e nell'edificazione del suo corpo mistico che è la Chiesa.
Che essi ricordino le parole pronunciate dal Vescovo nel corso della liturgia della loro ordinazione: " Prendete coscienza di ciò che farete, vivete ciò che compirete, e conformatevi al mistero della Croce del Signore "!
Attingendo alla fonte dei santi misteri mediante tempi di contemplazione fedeli e regolari, essi ricaveranno frutti spirituali per la loro vita personale e per il loro ministero e potranno, a loro volta, rendere il popolo cristiano a loro affidato atto a cogliere la grandezza " della loro partecipazione peculiare al sacerdozio di Cristo " (Lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo, 1996).

6. "I fedeli, quando adorano Cristo presente nel Santissimo Sacramento, devono ricordarsi che questa presenza deriva dal Sacrificio e tende alla comunione sia sacramentale che spirituale" (Congregazione dei Riti, Istruzione sul culto dell' Eucaristia, n. 50).
Esorto dunque i cristiani a fare regolarmente visita a Cristo presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio, grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi.
Nella contemplazione i cristiani percepiscono con maggiore profondità che il mistero pasquale è al centro di tutta la vita cristiana. Questo cammino li porta a unirsi più intensamente al mistero pasquale e a fare del sacrificio eucaristico, dono perfetto, il centro della loro vita, secondo la loro vocazione specifica, in quanto esso conferisce al popolo cristiano una dignità incomparabile (cfr. Paolo VI, Mysterium fidei, n. 67).
In effetti, con il dono dell'Eucaristia, noi siamo accolti da Cristo, riceviamo il suo perdono, ci nutriamo della sue parole e del suo pane e siamo quindi inviati in missione nel mondo; ognuno è così chiamato a rendere testimonianza di ciò che ha ricevuto e a fare lo stesso con i suoi fratelli.
I fedeli rafforzano la loro speranza scoprendo che, con Cristo, la sofferenza e la disperazione possono essere trasfigurate, poiché, con Lui, noi siamo già passati dalla morte alla vita. Pertanto, quando essi offrono al Maestro della Storia la loro vita, il loro lavoro e tutta la creazione, allora le loro giornate vengono illuminate.

7. Raccomando ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, così come ai laici, di proseguire e di intensificare i loro sforzi per insegnare alle giovani generazioni il senso e il valore dell'adorazione e della devozione eucaristiche.
Come potranno i giovani conoscere il Signore se non vengono introdotti al mistero della sue presenza? Come il giovane Samuele, imparando le parole della preghiera del cuore, essi saranno più vicini al Signore che li accompagnerà nella loro crescita spirituale e umana e nella testimonianza missionaria che dovranno rendere per tutta la loro esistenza.
Il mistero eucaristico è in effetti il " culmine di tutta l'evangelizzazione " (Lumen gentium, n. 28), poiché è la testimonianza più eminente della Risurrezione di Cristo. Tutta la vita interiore ha bisogno di silenzio e d'intimità con Cristo per crescere. Questa familiarità progressive con il Signore permetterà ad alcuni giovani d'impegnarsi nel servizio dell'accolitato e di partecipare più attivamente alla Messa; stare presso l'altare è per i giovani anche un'occasione privilegiata per ascoltare la chiamata di Cristo e seguirlo più radicalmente nel ministero sacerdotale.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/11/2003 18.17

Non chiedere ai sogni di vivere,
ma alla vita di sognare.

 "...prese il Pane, lo spezzò e dopo averlo benedeto, disse: PRENDETE E MANGIATENE TUTTI, questo E' il mio corpo, offerto in sacrificio per voi.."

"Io sono la verità, le mie parole sono VERITA'......."



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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 28/11/2003 12.11
Il piu` antico miracolo eucaristico e` quello di Lanciano, in provincia di Chieti. Verso l'anno 750, un monaco che dubitava se nell'ostia e nel vino consacrati vi fosse veramente il Corpo e il Sangue di Cristo, mentre celebrava la Messa nel Monastero di san Legonziano (oggi di san Francesco), vide il pane e il vino trasformarsi in carne e sangue. Le preziose reliquie eucaristiche sono state conservate fino ai nostri giorni. Nel 1970, furono analizzate da Odoardo Linoli, primario degli ospedali riuniti d'Arezzo, docente di Anatomia, Istologia patologica e Microscopia clinica. Il risultato strabiliante: la carne e il sangue sono vivi, presentano le stesse caratteristiche di una carne e di un sangue prelevati da un vivente! Per dodici secoli quella carne e quel sangue sono stati conservati allo stato naturale, esposti all'azione di agenti fisici, atmosferici e biologici. Eppure, e` come se fossero ancora vivi. Ancora una volta, la scienza si inchina di fronte al mistero della Onnipotenza di Dio.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 28/11/2003 13.24

L' ateo e la liturgia. Il fondatore e alfiere del decadentismo letterario francese, l'ateo Joris Cari Huysmans (1848-1907), la cui vita privata era colma di dissolutezze, si converti al cattolicesimo grazie alla liturgia eucaristica.Pur non credente, andava ad ascoltare il canto gregoriano nella chiesa di un convento di carmelitane scalze a Parigi dove, secondo lui, si cantava perfettamente. Scrive Rino Cammilleri, che ci ricorda questa episodio: "Ma la liturgia è preghiera, la liturgia ben fatta è preghiera ben detta. Non solo, ma poiché la /ex credenti riverbera nella lex orandi, lo scrittore finì col trovarsi spiritualmente coinvolto e andò a terminare i suoi giorni in un convento trappista" (Rino Cainmilleri, Ufficiale e sacerdote. Il servo di Dio Felice Frinetti omv, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1994, pp. 55-56) Amici preti: quando si dice l'importanza della Messa...