Carissimi, tento di dare un mio contributo a questo forum:
Come giungere ad una certezza teologica, spirituale e liturgica, che sia rispettosa e soggetta alla Parola, adatta all'uomo di oggi, ecumenica e cioè capace dell'accordo delle confessioni cristiane, che confessano tutte l'articolo del Simbolo: "Credo la Comunione dei Santi?"
2) L'espressione "Comunione dei Santi" non è presente, come tale, nella Scrittura, ma è entrata nel simbolo degli Apostoli come espressione di tutta la dottrina neotestamentaria, che afferma con continuità la dimensione della comunione, della partecipazione, della solidarietà, dell'unione dei Santi, cioè dei credenti in Cristo. "Comunicando, prenderete parte ai disegni dei Santi" Rm. 12,13.
La Comunione dei santi nasce dal fatto che i credenti sono da Dio stesso "chiamati alla comunione del Figlio Gesù Cristo nostro Signore" (1 Cor 1,9)
La realtà di questa solidarietà è profonda e misteriosa, nasce dalla fede. Per questo occorreva credere alla comunione dei Santi e non si può contestarla.
La comunione misteriosa con Cristo, crea la comunione dei suoi membri tra loro. E ciò è realizzato dall'azione dello Spirito Santo, perchè lo Spirito abita nel credente e stabilisce la comunione col Padre e con il Figlio: "non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?.... santo è il tempio di Di, che siete voi." (1 Cor 3,16-17). La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi (2Cor 13,13): questa comunione ha come effetto immediato quello di inserirci nella comunione di tutti i figli di Dio: "se noi camminiamo nella luce, siccome Dio è Lui stesso luce, noi siamo in comunione gli uni con gli altri" (1Gv 1,7)
Questa comunione trova la sua realizzazione nella vita quotidiana, semplice, del cristiano, che perseverando negli insegnamenti degli Apostoli, nella Eucarestia e nella preghiera costruisce la chiesa visibile. I credenti in tale comunione formano la Chiesa; essi sono i santi, perchè partecipano alla santità di Cristo e ai doni dello Spirito.
Comunione dei Santi significa dunque Chiesa, assemblea, radunata da Dio. Questa assemblea è santificata da Cristo, capo del corpo a cui le membra sono attaccate per ricevere la vita, come i tralci alla vite; così noi, membra di Cristo, siamo, con funzioni diverse, uniti in un solo corpo: comunione dei santi della terra.
3) Ma questa comunione, opera dello Spirito, dovrebbe essere vinta dalla morte e cessare quando un "santo" lascia la vita terrena? Chi vive in Cristo non può morire più: "con Lui infatti, siete stati sepolti insieme al battesimo, in Lui siete stati resuscitati....con Lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati" (Col 2,12-13).
Della comunione dei santi della terra fa parte la comunione dei Santi del cielo. Quelli che hanno avuto comunione tra loro nella fede, nei quali Cristo già viveva. "Cristo vive in me" (Gal 2,20); che soffrirono e patirono con Lui in una comunione che era completamento dei suoi dolori. "completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo" Col 1,24. I coeredi, avendo sofferto con Cristo, non saranno glorificati con Lui? "Se infatti siamo stati completamente uniti a Lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua resurrezione" Rm 6,5. E cesseremo forse di fare parte di quella comunione che avevamo realizzato in vita? Certamente no. Essi vivono accanto a Dio, quali testimoni e membri della comunione dei santi. Così, i morti in Cristo, attendono la venuta del Signore con la Chiesa ancora pellegrina sulla terra e la attendono viventi nello Spirito. E' un'attesa in Dio, già nella vita, con Cristo: "d'ora in poi tu sarai con me in Paradiso" Lc, 23,13; la morte non può separarci dall'amore di Dio in Gesù Cristo: "Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? .... Io sono infatti persuaso che ne morte nè vita .... nè alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore" Rm 8,35-39 e l'apostolo desidera lasciare il corpo carnale per dimorare presso il Signore: "Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore" 2 Cor 5,8. I martiri vivono nella città celeste, presso il trono dell'Agnello: "Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa" Ap 6,9; vivono, non dormono un sonno immanente e profondo lontano da Cristo. In attesa della parusia e della conseguente resurrezione, i Santi vivono già presso Dio, sono con Cristo e gridano: "fino a quando" perchè la morte è stata distrutta ed essi attendono la manifestazione visibile dei figli di Dio in Gesù Cristo: "fino a quando, o sovrano, non vendicherà il vostro sangue sopra gli abitanti della terra?" Ap 6,10.
Quello che abbiamo detto finora lo ritroviamo nella lettera agli Ebrei: la manifestazione di Dio nella città celeste, nel Regno verso cui noi andiamo. In quella nube gloriosa di testimoni, in quella festa solenne, accanto agli Angeli, ci sono gli spiriti dei giusti resi perfetti.
I morti nella fede, i Santi della terra, dopo aver lasciato la vita di quaggiù fanno la comunione dei Santi del cielo, nella perfezione ottenuta dall'unico mediatore Cristo e attorniano Dio.
Così è vista la comunione dei santi del cielo e della terra dall'autore della lettera: "Vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, a miriadi di Angeli e alla Chiesa dei primogeniti, iscritti nei cieli, a Dio, giudice di tutti e agli spiriti dei giusti, resi perfetti, e al mediatore della nuova alleanza, Gesù". Eb 12,22-24.
La comunione dei Santi testimone e garante della continuità di vita nella fede in Cristo è là perchè noi non ci sentiamo soli, ma uniti agli altri salvati. E' la manifestazione della unità di tutti in Dio.
Con affetto