Congresso mariano a Montreal
di ALBERTO RUM Il trionfo dell’ Ave, Maria
"La flotta immensa delle Ave, Maria avanza diritta verso il porto di Dio, recando con sé il dono della pace".
Vi è a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, il monumento sepolcrale di San Pio V, il Papa della vittoria di Lepanto, avvenuta il 7 Ottobre 1571. Quel giorno, si facevano processioni in onore della ‘Regina del Rosario’, così che il Pontefice attribuì quella vittoria all’intercessione della Madonna.
Ora, sull’esempio di Leone XIII e di Paolo VI, che in ore di angoscia e di insicurezza, invitarono a rivolgere supplici preghiere alla Beata Vergine del Rosario, per implorare da Dio il bene supremo della pace, Giovanni Paolo II affida all’intercessione di Maria "tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità". Così, nel corso dell’Anno del Rosario, "la flotta immensa delle Ave, Maria - direbbe C. Péguy -, avanza diritta verso il porto di Dio, recando con sé il dono della pace", non più "precibus et armis", come è inciso nella lapide commemorativa posta accanto all’urna funeraria di San Pio V, ma soltanto con la forza della preghiera.
Le parole del Papa riportano il pensiero a uno dei Cantici spirituali di San Luigi Maria da Montfort, dal titolo "Il trionfo dell’Ave". Della grande e divina preghiera dell’Ave, il Cantico esalta la dolcezza angelica e la forza sul cuore di Dio e di Maria, per il bene del mondo, nella vittoria contro il male e nel compimento del bene.
Il Cantico, - che è seguito dalle parole ‘In hoc signo vinces’, circondato da un rosario, - si compone di ben 26 strofe, di cui riportiamo solo le ultime due. In esse il Santo di Montfort appare, come realmente fu, grande apostolo del Rosario: "Ecco un consiglio d’oro, / ecco un segreto eccelso: / chi vuol diventare santo / dica un ‘rosario’ al giorno! / Con l’Ave, Maria s’elimina il peccato; / con l’Ave, Maria Cristo regna in noi. / Colui che gli è fedele / progredirà sollecito, / vivrà perfettamente / e poi morirà contento, / certo di godere in Cielo /della beata luce".
A. Aquilio, L’Ave, Maria – Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Roma.
Un coro acclamante
Dal concerto corale di cuori acclamanti alla Vergine del Rosario, diffuso dalle pagine de L’Osservatore Romano, stacchiamo semplicemente qualche breve assolo, iniziando dal corifeo, Giovanni Paolo II.
Così egli disse alla Curia Romana, in occasione degli auguri natalizi : "Una tonalità particolare è data a questo nostro incontro dal suo svolgersi nell’Anno del Rosario. Esso intende rilanciare nella comunità cristiana una preghiera più che mai valida, anche alla luce degli orientamenti teologici e spirituali delineati dal Concilio Vaticano II. Si tratta, infatti, di una preghiera mariana dal cuore spiccatamente cristologico".
A Soverato (CZ), la Parrocchia salesiana di ‘Santa Maria Immacolata’ ha intrapreso la suggestiva iniziativa della "Peregrinatio" del Rosario in tutte le famiglie della Città, come si è fatto nell’indimenticabile peregrinare della Madonna di Fatima in Italia, negli Anni ‘50.
Non sono mancati, e vanno anzi moltiplicandosi, autorevoli commenti alla Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.
Ne segnaliamo tre: quello di Jesús Castellano Cervera, OCD, del Teresianum, che presenta il Rosario come preghiera contemplativa; quello di Mons. Angelo Amato, Segretario della ‘Congregazione per la Dottrina della Fede’, che mette in luce il Rosario come preghiera dal cuore cristologico, presentandolo quindi come preghiera evangelica; e l’opuscolo del settimanale liturgico "La Domenica", dal titolo In preghiera con il Rosario, arricchito di riflessioni patristiche (cfr. recensione nella rubrica In Libreria, a pag. 26 ).
Alberto Rum