00 11/10/2009 22:16
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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 17/10/2003 19.25
Vediamo ora qualche versetto che chiarisce le idee.... ho messo vari versetti bibliche che mi piacciono molto, basta solo leggerli con pazienza seguendo i collegamenti con i colori simili.....
D'ora in poi TUTTE le generazioni (tra cui noi) mi chiameranno BEATA (Luca 1,48)
DONNA, ecco tuo FIGLIO (Giovanni 19,27) (Ap 12,17)
Vidi una DONNA rivestita di sole....(Apocalisse 12,1)
I suoi FIGLI sorgono a proclamarla BEATA (Proverbi 31,28)
BENEDETTA tu FRA LE DONNE e benedetto il frutto del tuo grembo! (Luca 1,42)
BENEDETTA sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo PIU' DI TUTTE LE DONNE CHE VIVONO SULLA TERRA (Giuditta 13,18)
Ma unica è la mia colomba la mia PERFETTA (quindi IMMACOLATA!)
Ella è l'unica di sua madre,la preferita della sua genitrice.
L'hanno vista le giovani e l'hanno detta BEATA,
le regine e le altre spose NE HANNO INTESSUTO LE LODI.(Cantico dei Cantici 6,9)

ecco perchè è lecito LODARE la Vergine Maria (CdC 6,9) cos'altro è il Rosario se non una tessitura di preghiera (CdC 6,9) grano dopo grano...?

così come CUCIRE (per chi lo sa fare, io certamente no...  ) porta piano piano alla confezionatura di un bell'abito ,perchè lo sgranare il Rosario (questo tutti possono farlo!!!) non dovrebbe aiuatrci ad avere un giorno come "abito" un corpo incorruttibile, glorioso, spirituale e pieno di forza? (cfr 1Corinzi 15,43-44)

Vidi una DONNA  vestita di SOLE... (Apocalisse 12,1)

Del resto chi più di questa DONNA che è già ora RIVESTITA (da Dio) del SOLE, della GLORIA di Dio può portarci a essere tra questi giusti che come ci dice Gesù Cristo stesso un giorno saranno come LEI E' GIA' ADESSO?

I giusti splenderanno come il SOLE nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! (Matteo 13,43)

Con affetto in GESU'e Maria, vostro Stefano


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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 17/10/2003 19.27
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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 17/10/2003 19.29
Faccio notare che non ho citato Padri, Santi, Papi e Concili, ma ESCLUSIVAMENTE la BIBBIA.....

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 04/11/2003 17.52

IL VIAGGIO MISSIONARIO DI FRA SLAVKO BARBARIC

Dal 24 agosto al 3 settembre, su invito dei pellegrini di Medjugorje, fra Slavko Barbaric si è recato in visita in Inghilterra, un ponte fra Medjugorje il Santuario mariano in Inghilterra caro anche alla Chiesa Anglicana.

Riportiamo integralmente le sue impressioni a beneficio del Press Bulletin.

"Il fuoco dello spirito di preghiera ed amore nei confronti della Madonna, la Regina della Pace, che Ella stessa ha acceso in molti cuori, continua ad ardere, ad illuminare ed a riscaldare il cuore dei pellegrini, anche al loro ritorno a casa. Pertanto si può dire che in tutto il mondo ardano ed illuminino i focolai di preghiera che vivificano la Chiesa. I singoli, le famiglie ed i gruppi di preghiera continuano instancabili a vivere ed a diffondere i messaggi della Vergine. I pellegrini cercano di rimanere a contatto con Medjugorje e per questo motivo organizzano pellegrinaggi e tornano portando con sé nuovi pellegrini ed al tempo stesso si uniscono reciprocamente con lo stesso ardore ed organizzano giornate di preghiera persino a livello nazionale.

Ciò vale in Inghilterra, ma anche altrove. L'idea nata nel cuore di Bernard Ellis, un grande amico di Medjugorje e del popolo croato durante il periodo della guerra, ed egli è un ebreo convertito, continua a vivere e a crescere. Infatti otto anni fa, nel periodo della guerra, egli propose, ed il Consiglio di Medjugorje per l'Inghilterra accettò, che in Inghilterra si organizzasse una giornata di preghiera per tutti i pellegrini. Tutti decisero che la giornata migliore fosse una "bank holiday", una festività che si celebra l?ultimo lunedì di agosto. Questo fu deciso allora e si dimostrò una valida decisione. Questa giornata di preghiera è stata organizzata già otto volte ed aumenta sempre il numero di persone che vi partecipano.

Questo incontro si è svolto per sei anni consecutivi presso il santuario carmelitano di Aylsford a Londra. Lo scorso anno si è tenuto a Wintershall e quest'anno a Walsingham, uno dei più antichi santuari della Vergine in Inghilterra. Oltre a questo incontro pubblico, se ne organizzano anche di minori. Quest'anno il programma è stato strutturato come segue:

Sabato 28 agosto il programma serale si è svolto presso la Chiesa di S. Margaret a Londra. Il giovane parroco Alexander Sherbrooke è stato a Medjugorje 10 volte. Fece il suo primo pellegrinaggio quando era ancora un seminarista e quest'avvenimento ebbe su di lui un profondo effetto nella sua crescita verso il sacerdozio. Acquisendo la comunità parrocchiale, ha introdotto in essa lo spirito della preghiera che lo aveva colto a Medjugorje. Tra le varie cose ha organizzato un'adorazione giornaliera in parrocchia, dalle 11 alle 22. Ci sono già più di cento persone che si sono impegnate a venire una volta alla settimana a fare adorazione per un'ora. Molte altre persone vengono di tanto in tanto. Il numero delle persone che fanno adorazione è in aumento. Il parroco rende anche testimonianza dei grandi frutti spirituali che si raccolgono all'interno della parrocchia. Al programma di preghiera serale, che è durato circa 4 ore, hanno partecipato all'incirca 500 fedeli. Il Rosario, la celebrazione eucaristica, le lezioni e l'adorazione eucaristica sono identici a quelli di Medjugorje. Al programma hanno fatto seguito incontri con persone famose e gruppi. Tutti rendono una gioiosa testimonianza delle proprie esperienze a Medjugorje o grazie a Medjugorje.

Domenica 29 agosto ho partecipato all'incontro della "Gioventù del 2000". Si definiscono in questo modo. Circa 1000 persone hanno trascorso insieme cinque giornate piene. Nello spazio attorno al santuario di Walsingham sono stati collocate le tende. C'era da mangiare per tutti. Lezioni, preghiere, adorazione continua. L'idea è nata a Medjugorje e già da anni viene realizzata in coincidenza con la giornata di preghiera dei pellegrini di Medjugorje. Ho incontrato molti volti noti, rischiarati dalla gioia e dalla pace. Anche suor Elvira ha parlato quella mattina. Come al solito ha incoraggiato tutti con la sua testimonianza. Ancora una volta c'è stato lo stesso programma di preghiera con l'adorazione serale, come a Medjugorje.

Lunedì 30 agosto c'è stata la "bank holiday": già dalle prime ore del mattino sono iniziati ad arrivare pellegrini provenienti da ogni parte dell'Inghilterra. Ancora una volta tutto è avvenuto come a Medjugorje. Alle 13 abbiamo iniziato con il Rosario, poi ci sono state le lezioni, la Santa Messa e l'adorazione eucaristica. Il direttore del santuario sua eminenza Alan Williams, anch'egli un pellegrino di Medjugorje, ha aperto di tutto cuore tutti gli spazi del santuario. Ha parlato brevemente del significato di Walsingham auspicando che lo spirito di preghiera che la Vergine ha risvegliato a Medjugorje si riversi di nuovo anche su questo santuario ed ha invitato tutti a venire di nuovo anche l'anno prossimo.

Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato circa 30 sacerdoti che per tutto il pomeriggio hanno confessato. Per i giovani che hanno partecipato all'incontro di cinque giorni è stato un programma completo. Con i loro canti hanno allietato in modo speciale la celebrazione eucaristica e l'adorazione.

In questo santuario, che ha una storia sanguinosa a causa degli scontri tra cattolici ed anglicani già nel XVI secolo, si trova anche una cappella anglicana presso la quale si recano i pellegrini anglicani.

 Dopo la solenne benedizione i pellegrini hanno fatto ritorno con il Santissimo alle proprie case ed alle proprie città. Molti hanno detto: Ci vedremo di nuovo a Medjugorje e l'anno prossimo anche qui! Alla fine del programma ho proseguito verso nord.

Martedì 31 agosto ho avuto un incontro di rinnovamento di una giornata con i sacerdoti vicino Birmingham, presso l'istituto di Merryvale, noto per il cardinale Neuman. Vi hanno partecipato una trentina di sacerdoti. Tra di essi c'erano anche alcuni pastori anglicani ed uno di essi che con la propria famiglia è passato alla chiesa cattolica ed ora fa il catechista in una scuola. L'incontro è stato interessantissimo. Dopo aver ascoltato le loro esperienze su Medjugorje ed i gruppi di preghiera nelle proprie parrocchie, ho cercato di mettere in evidenza l'importanza del ruolo del sacerdote in questo movimento di preghiera. I singoli individui ed i gruppi devono avere una guida spirituale solida e soltanto un sacerdote può garantirlo. Tutti i sacerdoti hanno confermato di aver meglio compreso Medjugorje confessando i pellegrini.

Essi sono pronti a continuare ed a sostenere tutte le esperienze positive. Ascoltando le esperienze dei pastori anglicani è stato interessante scoprire che alcuni di essi, insieme ai propri fedeli che sono venuti in pellegrinaggio a Medjugorje, hanno creato dei gruppi di preghiera.

La sera il programma di preghiera si è svolto presso la chiesa di S. Caterina a Birmingham. La Chiesa era pienissima, ancora una volta come a Medjugorje. Il parroco ha ammesso che questa atmosfera di preghiera si realizza soltanto quando partecipano coloro che sono stati a Medjugorje.

Mercoledì 1 settembre mi sono recato a Manchester. Nelle prime ore del pomeriggio ho incontrato il parroco ed alcuni sacerdoti delle parrocchie circostanti. Tutti loro vedono in Medjugorje un'occasione per il rinnovamento delle proprie comunità parrocchiali. Durante la serata nella chiesa affollatissima si è svolto il programma di preghiera, ancora una volta con la stessa atmosfera. Già da 13 anni a Manchester esiste un centro di Medjugorje guidato da Tony Hicky. Egli organizza spesso pellegrinaggi ed è molto attivo. Fino a questo incontro il suo parroco non aveva voluto appoggiare né permettere l'organizzazione di una cosa del genere nella propria parrocchia. Si è arrivati alla sostituzione del parroco. Il nuovo parroco è stato per 18 anni segretario personale del vescovo. Appena entrato in parrocchia ha spalancato le porte ai pellegrini di Medjugorje. In veste di segretario aveva avuto modo di conoscere molti frutti di Medjugorje e non voleva che la sua comunità parrocchiale rimanesse da parte. Al programma di preghiera serale il parroco ha voluto che incontrassi una sua parrocchiana di più di 70 anni grande tifosa del Manchester United. Quando l'ho salutata ha iniziato subito a dire che sarebbe venuta in Croazia il 14 settembre e che sarebbe stata dura perché i suoi ragazzi sono i migliori. Con un simpatico sorriso ha promesso che avrebbe fatto il tifo anche per la Croazia perché da quando conosce Medjugorje ama tutta la Croazia.

Giovedì 2 settembre mi sono recato in Galles, sulla costa occidentale della città di Cardiff. Abbiamo guidato per quattro ore per poter partecipare alle 12 ad un programma dal vivo della BBC. Il discorso sugli avvenimenti di Medjugorje è durato circa mezz'ora e sarà trasmesso nuovamente. Anche qui l'atteggiamento del vescovo è cambiato e per questo motivo l'incontro è stato organizzato per la prima volta anche in questa zona dell'Inghilterra. Nelle prime ore del pomeriggio circa 200 persone hanno partecipato ad una conferenza svoltasi nel salone parrocchiale. Poiché era la prima volta che accadeva, erano presenti abbastanza sacerdoti ed anche dei pastori anglicani.

Nella chiesa di S. Pietro si è svolto il programma serale. L'atmosfera di preghiera è stata molto bella. Molte persone hanno espresso il desiderio di venire in pellegrinaggio a Medjugorje.

Venerdì 3 settembre ho preso un treno al mattino presto tornare a Londra. Alle 10.30 in stazione mi aspettava il pastore anglicano Rodney che ha trascorso tre mesi di riposo a Medjugorje. Anche lui ha costituito un gruppo di preghiera nella sua comunità parrocchiale. Ha detto che verrà di nuovo e cercherà di organizzare pellegrinaggi nella sua parrocchia. Egli ritiene che la giornata di preghiera di Walsingham debba diventare ecumenica e l'anno prossimo la organizzerà nella sua parrocchia ed inviterà gli altri a parteciparvi. Abbiamo trascorso ore piacevoli in una comunità monastica anglicana maschile costituita nel 1938. Qui si vive una vita molto rigida, si prega e si lavora molto. Tutti loro conoscono Medjugorje, ne seguono i messaggi ma non possono recarvisi perché si tratta di una comunità chiusa.

Pieno degli influssi scaturiti da questi gioiosi incontri, che divengono sempre più ecumenici, mi sono rimesso in viaggio per fare ritorno a Medjugorje."

http://www.medjugorje.org/mpb126it.htm



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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 04/11/2003 20.23
Qualcuno conosce qual'è con precisione la dottrina della chiesa anglicana su Maria?
Per loro è Madre di Dio, Sempre Vergine, Immacola e Assunta?
Può essere pregata (Lei e gli altri Santi) ?
(direi di no) ma mi sembra che la considerino molto di più che la "incubatrice" dei pentecostali.
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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 04/11/2003 20.31
Questa volta Maria è stata davvero segno di unità tra cattolici e protestanti.
La Chiesa Anglicana avrà molta importanza nel futuro per l'ecumenismo, perchè è come un ponte tra gli evangelici e noi.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 04/11/2003 20.51
Caro Stefano appena posso preparo la scheda che chiedi....intanto leggetevi anche questa....di un teologo delle Chiese Riformate, forse l'unico di questi tempi che si sia espresso in toni così concilianti verso il Rosario......Credo anch'io che Anglicani e Luterani saranno e sono di fatto un "ponte" per l'Ecumenismo e non potrebbe essere diversamente dal momento che PROVENGONO infatti dalla Chiesa Cattolica......, e mi piace pensare ancor di più a Maria quale PONTE, per TUTTI i cristiani come 2000 anni fa fu Lei il ponte fra terra e Cielo per l'Incarnazione di Dio: i cieli si aprirono, e discese il Re della Gloria.....
18/11/2002
Per un rosario ecumenico
Scala al mistero
Stefan Tobler

Un teologo della Chiesa riformata svizzera, legge per noi l'ultima lettera apostolica di Giovanni Paolo II. "Un capolavoro spirituale e teologico, un documento di coraggio innovativo e di reale portata ecumenica".

È una vera sfida quella che Chiara Lubich lancia quando annuncia l'idea di un approfondimento "ecumenico" della preghiera del rosario, in seguito alla lettera apostolica del papa. La combinazione delle due parole: "rosario" ed "ecumenismo", non può non suonare come un paradosso per la sensibilità di un cristiano evangelico come sono. Se tutte le forme di devozione mariana costituiscono già in sé un punto di divergenza tra le nostre tradizioni, il rosario nella sua forma ripetitiva lo è in modo particolare.

Tutto ti suggerirebbe di voltare pagina e basta, aspettando un argomento migliore per portare avanti i nostri rapporti ecumenici. Ma l'espressione coniata da Chiara Lubich, proprio perché sembra contraddittoria, ha suscitato la mia curiosità. L'unica via per capirne di più è stato andare alla fonte e cercare il testo del papa.


< L'ho trovato, l'ho letto tutto d'un fiato e ne sono rimasto profondamente impressionato. È un capolavoro spirituale e teologico, un documento di coraggio innovativo e - devo dar ragione a Chiara Lubich - di reale portata ecumenica >.

 < Il modo di sviluppare il discorso è molto vicino ai testi biblici, e proprio per questo motivo la figura di Maria traspare in tutta la sua bellezza: la tutta pura, la donna trasparente, colei che lascia tutto lo spazio e tutta la gloria a Gesù, al Padre, allo Spirito Santo. Maria vi è non essendoci.
Niente tiene per se
: né le parole rivolte a lei, e neanche l'amore che uno può sentire per lei (cf. § 26). Così nel testo del papa, appena scrive di Maria, già mette in luce Gesù; appena nomina il suo nome, già ella sparisce in Dio. Dove parla in un breve accenno della grazia che Maria dà quando la si prega, lo precisa dicendo che non si tratta della grazia che dà Maria, ma della grazia che Dio ci dà "quasi dalla mano di Maria" ; con un "quasi" come per dire che Maria nello stesso tempo c'è di mezzo, e non c'è.
Da sempre, e non senza ragione, la teologia evangelica teme e rifiuta una figura di Maria che distoglie lo sguardo dalle persone della Trinità, e che porta a confidare in lei anziché nel Dio che è in lei. Il papa, cosciente di questo pericolo, descrive la preghiera del rosario come preghiera eminentemente cristologica, e per sottolineare questa impostazione - che poi è l'intenzione originaria del rosario e riflette la linea del Concilio - introduce un quarto ciclo di misteri, tutti centrati sulla vita di Gesù.
Che cosa ho imparato da questa lettura? In quale modo "nuovo" viene espresso il rapporto tra preghiera (a Cristo) e Maria? Ho trovato, direttamente oppure indirettamente, quattro modi.
1. La preghiera "di" Maria (ad esempio nel § 10). È molto bella la descrizione della vita di Maria che è "tutta preghiera", tutto uno sguardo a Gesù, ma in momenti ben diversi: interrogativo, penetrante, addolorato, radioso, ardente. Così lega vita e preghiera: una vita che è un andare con Gesù, una preghiera che si realizza in tutta un'esistenza.


2. Pregare "come" Maria (§1, 14 e altri). Ci mettiamo "alla scuola di Maria" per "leggere Cristo ", per imparare non solo le cose che ha insegnato, ma "imparare lui". Maria - lo dico ora in parole mie - è la mistica che prima di tutti ha "vissuto Gesù", e da lei - da questa icona bellissima di una creatura che ha condiviso tutta la vita col Figlio di Dio - possiamo imparare la strada per essere come lei il nulla pieno di Dio.
3. La preghiera "con" Maria.
Nel rosario inteso in questo modo cristologico "riecheggia… il perenne Magnificat" per l'opera della salvezza, e possiamo "contemplare con Maria il volto di Cristo" (§ 3). Con Maria siamo coinvolti nella preghiera degli uomini di tutti i tempi, e con lei, "icona della contemplazione cristiana" (§ 9), siamo rivolti al Dio-Trinità.
4. La preghiera "in" Maria. Il papa, in una lettera al Movimento dei focolari sullo stesso argomento, parla della "contemplazione di Cristo con gli occhi di Maria". L'immagine suggerisce un luogo del credente "in" Maria.
Usando questo "in" si parla di Maria in maniera più metaforica, pensando ad una forma mariana di essere cristiani, al "profilo mariano" della chiesa, ad un "essere Maria" nel suo fiat che si estende nella storia e che costituisce l'atto fondante della vita cristiana, precedendo ogni struttura o ministero.
Presentando Maria in questo modo, il papa la disegna veramente nell'orizzonte di una grande sensibilità ecumenica. Nessuno dei quattro punti dovrebbe ormai costituire un nodo nel dialogo col mondo evangelico.
Resta però un ultimo punto che manca nell'elenco appena fatto: la preghiera "a" Maria. Le parole del rosario sono rivolte a lei. Evidentemente la lettera apostolica ne parla pure, anche se in modo molto leggero, presentando Maria appunto in questa sua trasparenza che non tiene niente per sé. Nel mondo delle Chiese evangeliche non esiste una preghiera che non sia rivolta a una delle tre persone divine. Era uno dei punti forti nel periodo della Riforma, in reazione a una situazione dove le più svariate forme di devozione minacciavano di coprire il volto di Cristo.
Difficilmente dunque ci si immagina un evangelico prendere in mano il rosario.
Ma questo "no" non è l'unica parola da dire, l'unica risposta da dare.
All'insegna dello stesso Lutero, cristiani evangelici possono riscoprire Maria come quella meravigliosa icona della persona umana completamente aperta a Dio, vicina a Gesù nei momenti chiave della sua vita e con la sua presenza silenziosa, ma non per questo meno attiva tra i discepoli.
Ci propone una immagine della chiesa che non vale per quello che dice e fa, ma per quello che è.
Ecco che appare una dimensione del rosario tanto sottolineata dal papa: più che una preghiera di parole, il rosario è uno sgabello alla contemplazione del mistero. E quanto bisogno oggi di spazio per la contemplazione e di senso del mistero!
L'appello del papa a riprendere in mano il rosario, lo posso dunque tradurre in un appello a riscoprire nella propria tradizione quelle forme di preghiera che portano alla contemplazione dell'opera di salvezza. Come non pensare allora alla grande ricchezza dei salmi e inni, riscoperti e sviluppati fin dall'inizio nelle Chiese della Riforma e diventati veramente la preghiera del popolo? Vengono cantati non solo durante il culto, ma anche in famiglia e persino da soli. Imparati da bambino, spesso anche a memoria, restano impressi e risuonano nei momenti più inaspettati. Nella loro diversità possono esprimere tutti gli stati d'animo del credente, e le loro melodie e i loro testi portano all'abbandono a Dio e alla fiducia nella sua provvidenza. È una forma di preghiera dove parla più il cuore che la mente, che ci inserisce nella comunione dei santi di tutti i tempi, da Israele (con Maria appunto, figlia d'Israele) fino a oggi, e che ci lega - anche se in modo misterioso - col coro degli angeli e dei santi in cielo.
Dove la preghiera trascende le parole e diventa contemplazione, l'uomo si pone in una dimensione che trascende la propria vita terrena, e il cuore si riempie di quella speranza che è attesa gioiosa del paradiso che ci sta davanti; anzi che ci guarda già da ora e che vuole donarci qualche raggio della sua luce. Lontano da costituire un elemento che ci allontana dal mondo, è invece una forza formidabile per vivere nel posto dove Dio ci vuole, e distribuire con passione sempre rinnovata l'amore che noi stessi abbiamo ricevuto >.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 04/11/2003 21.56
Diamo uno sguardo veloce alla questione del culto a Maria dalla Riforma Protestante.....come sono andate le cose?
La Riforma protestante (prima metà del secolo XVI) non fu esplicitamente antimariana, anche se, prendendo le distanze da certe sensibilità medievali circa Maria, concentrò l'accento sui dati della Scrittura (nulla dunque sull'immacolata concezione e l'assunzione) e sul contenuto del Simbolo di fede.
Il Concilio di Trento, che tanta parte ebbe nel contrastare il pensiero protestante, non ritenne infatti di fare pronunciamenti particolari sulla dottrina e sul culto mariano. Soltanto nei secoli seguenti l'opposizione dei riformatori alle posizioni cattoliche avrebbe portato ad attenuare nelle chiese della Riforma la considerazione e devozione mariana (è esclusa ogni preghiera alla Vergine), ritornate di qualche interesse nel secolo XX.
Dalla seconda metà del secolo XVI, e nel corso del successivo, la devozione a Maria divenne una componente di rilievo nella pratica cristiana del popolo di Dio, rilanciata dalla pastorale di evangelizzazione postridentina.
 Nel 1570, con la vittoria sul pericolo turco, attribuita a Maria «aiuto dei cristiani», la preghiera del Rosario divenne l'incontestato segno distintivo della devozione mariana che in quel periodo nemmeno il neo-protestantesimo si sognò di contrastare tanto fu l'entusiasmo di questa vittoria.
Siamo in pieno fulgore di una certa potenza del Protestantesimo eppure è questo il periodo di maggior diffusione della pietà popolare verso Maria.
Si costituirono e si diffusero le «Congregazioni della Santa Vergine» e il nome di Maria fu sempre più accostato a quello di Gesù. Alla religiosità popolare, con espressioni e linguaggio proprio, corrispondeva una riflessione colta su Maria, per un verso attenta al rigore teologico e per l'altro sospettosa che la devozione mariana potesse scadere in deviazioni, banalità, enfatizzazioni. Fu effettivamente da questi ultimi aspetti che un certo rigore protestante prese ad accentuare sempre più maggiori le distanze, ma per avere le prime affermazioni si dovrà attendere la fine del 1600 primi del 1700.
Non mancarono le polemiche tra gli stessi cattolici, che finirono per provocare una crisi mariana (esagerazioni da una parte e critiche dall'altra), che portò nel secolo XVIII a un riequilibrio nel sentire e nell'esprimere la devozione a Maria. In tale contesto è da ricordare, tra altri, san Luigi Maria Grignion da Montfort († 1716), il cui Trattato della vera devozione a Maria (rinvenuto nel 1842 e pubblicato l'anno seguente) traccia le linee per una devozione mariana teologicamente fondata, saldamente centrata nel mistero di Cristo, libera dai sospetti della superstizione, capace di incidere sulla qualità dell'adesione vitale a Gesù Cristo e sull'impegno dell'apostolato.
Ancora oggi è stato giudicato  il più prezioso "documento" (il Trattato) a livello teologico ed esegetico biblico riguardante Maria, il suo ruolo e il culto.
In Italia, nel secolo XVIII, nacque e si diffuse con successo la pratica del mese di maggio, che favorì lungo i secoli la venerazione della gente per la Madre del Signore. Al radicarsi nel popolo cristiano dell'amore alla Madre della grazia e della misericordia, contribuì l'opera di sapienti predicatori, tra cui sant'Alfonso Maria de' Liguori (t 1787).
Un altro aspetto importante da non sottovalutare la fioritura di santi di questi secoli e tutti legati in qualche modo alla Madre del Signore e molti vissuti nella tempesta del Protestantesimo. Anche molti predicatori ne subirono il fascino tanto da essere protestanti e al contempo veri devoti di Maria.
Col secolo XIX si veniva preparando un nuovo secolo mariano, compreso tra la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione, compiuta da Pio IX nel 1854, e quella dell'Assunzione di Maria, pronunciata da Pio XII nel 1950. Nel rinnovamento religioso del tempo, il consenso intorno a Maria, nella riflessione teologica come nella pietà del popolo, aprì la strada a riconoscimenti che per secoli erano stati motivo di scontro e di confronto. La pietà mariana rifiorì, sostenuta anche dalle apparizioni della Vergine: Rue du Bac a Parigi (1830), La Salette (1846), e soprattutto Lourdes (1858).
Il Card. Newman faceva notare che :" Sembra un paradosso eppure proprio con l'avvento del Protestantesimo appare quasi toccabile come il popolo cristiano abbia avvertito un certo "pericolo" di li a venire contro il culto mariano come lo stiamo vivendo in questo secolo. Quanto è avvenuto per il culto mariano nel secolo XIX appare semplicemente uno scudo aggiunto per proteggere la Verità rivelata. Mai come in questo secolo Maria è stata così posta accanto al Figlio ed insieme al Figlio Gesù evangelizzatrice e sempre più fortemente Madre della Chiesa".
Un altro protestante teologo convertito faceva notare che " Appare incredibile ma se uno si ferma a ponderare i fatti non possiamo dire altro che la questione del culto mariano o è diabolica o è divina, io ho capito per grazia che è opera divina! E non potrebbe essere diversamente, se dobbiamo toccare con mano i frutti, il culto mariano porta ottimi frutti a Dio in favore non solo della Chiesa, ma sopratutto a favore degli uomini!"
Effettivamente, se ci pensiamo attentamente, il culto mariano prende vigore proprio con l'avvento del Protestantesimo e più nascevano movimenti ostili a Lei fino a negare nel XX secolo la di Lei maternità divina, più la devozione s'invigoriva:
La devozione mariana si fece sempre più manifesta nel vissuto ecclesiale, come dimostrano le denominazioni di numerosi istituti maschili e femminili, intitolati all'Immacolata, all'Assunzione, alla Sacra Famiglia, al Rosario, al Nome e al Cuore di Maria: le opere di evangelizzazione, l'educazione, l'insegnamento, la stampa, la spiritualità, la cura dei malati e dei poveri, sono poste sotto lo sguardo della Santissima Vergine, riconoscendole un posto eminente nel percorrere la via della santità come nell'azione apostolico-caritativa.
Sembra effettivamente un paradosso, eppure questi sono i fatti....o meglio I FRUTTI.....
La dimensione mariana si è ulteriormente approfondita, in questo secolo, mantenendo in costante sintonia la pietà popolare e migliorando la riflessione dogmatica. Particolare rilevanza hanno avuto le apparizioni mariane, tra cui le più note sono quelle di Fatima (1917), anche in vista degli sviluppi relativi alla diffusione della precedente devozione al Cuore di Maria: nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, nel 25° anniversario delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrava la Chiesa e il genere umano al Cuore immacolato di Maria.
Il Concilio Vaticano Il si aprì l' 11 ottobre 1962, sotto la protezione della Madre di Dio, festeggiata allora in tale giorno, e si concluse 1'8 dicembre 1965, festa dell'Immacolata Concezione. In questa solennità si chiuse anche il primo periodo del Concilio, proprio nella data anniversaria dell'inizio del Concilio Vaticano I convocato da Pio IX, il papa che aveva proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione. Tali coincidenze non sfuggirono a papa Giovanni XXIII, che nel discorso conclusivo del primo periodo conciliare osservava:"è bello cogliere queste serene coincidenze, che, nella luce della storia, fanno comprendere come molti grandi eventi della Chiesa si svolgano nella luce di Maria, a testimonianza e garanzia di materna protezione» (8 dicembre 1962).
Il Card. Newman faceva notare che se "la devozione mariana era opera diabolica, il Concilio avrebbe dovuto essere un fallimento"
Ennesimo paradosso? Dal Concilio i Frutti si sono invece moltiplicati, è nato l'Ecumenismo vero e proprio, per la prima volta si è avuto un incontro di Preghiera interreligioso, la Chiesa Ortodossa e Cattolica si sono tolte le scomuniche reciproche, il perdono della Chiesa richiesto e donato per ogni torto fatto e ricevuto, l'avvicinamento con il popolo ebraico......Al Concilio parteciparono esponenti Protestanti rimanendone favorevolmente colpiti tanto da intraprendere la strada del rispetto reciproco....
Papa Giovanni aveva voluto che la preghiera allo Spirito Santo, suggerita a tutti i fedeli in preparazione al Concilio, terminasse con il ricordo del mistero che suscitò la vitalità della comunità apostolica riunita con Maria: «Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una novella Pentecoste; e concedi che la Chiesa Santa, riunita in unanime, più intensa preghiera attorno a Maria Madre di Gesù e guidata da Pietro, diffonda il regno del Salvatore divino, che è regno di verità, di giustizia, di amore e di pace». Non è difficile cogliere che il richiamo a Maria non è di contorno, ma illuminante per percepire la sua perenne missione nella Chiesa. Lo stesso Giovanni XXIII, il 4 ottobre 1962, una settimana prima dell'apertura del Concilio, volle farsi pellegrino al santuario di Loreto, per affidare a Maria il buon esito dell'evento conciliare: «O Maria, o Maria, madre di Gesù e madre nostra, qui siamo venuti stamane ad invocarvi come prima stella del Concilio che sta per avviarsi; come luce propizia al nostro cammino che si volge fiducioso verso la grande assise ecumenica, che è universale aspettazione... Oggi, ancora una volta ed in nome di tutto l'episcopato, a voi, dolcissima Madre, che siete salutata Auxilium episcoporum, chiediamo per noi, vescovo di Roma e per tutti i vescovi dell'universo, di ottenerci la grazia di entrare nell'aula conciliare della basilica di San Pietro, come entrarono nel Cenacolo gli Apostoli e i primi discepoli di Gesù».
Paolo VI la proclemà ufficialmente "Madre della Chiesa", pochi cattolici stessi sanno che non era una definizione ufficializzata, ma una verità sempre presente sia in Oriente che in Occidente.
Nessun Concilio ha riflettuto su Maria come il Vaticano II, l'unico paragonabile è quello di Costantinopoli quando Maria venne proclamata la Teothokos: tredici documenti conciliari di questo Concilio su sedici parlano di lei. L'insegnamento è condensato nel capitolo VIII della Lumen gentium, intitolato La beata Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa. Questa felice espressione supera una comprensione autonoma di Maria, vista in se stessa nello splendore dei suoi privilegi, per presentarla dinamicamente congiunta a Cristo e al suo corpo, che è la Chiesa. L'inserimento di Maria nella storia della salvezza, negli eventi di Cristo e nell'attuale pellegrinaggio della Chiesa - di cui è madre, immagine e modello perfetto - fino alla beata speranza della comunione eterna con Dio, ha favorito la ricomprensione della presenza e missione di Maria nell'economia della salvezza e dell'atteggiamento di venerazione per la Madre di Dio da parte dei fedeli. Il testo conciliare mette in luce i fondamenti evangelici su Maria, le ricchezze del pensiero mariologico sviluppato dai Padri, l'apporto della liturgia delle Chiese, la devozione mariana del popolo di Dio.
Nessuna Chiesa Protestante della Riforma ha saputo tenere testa a questi Documenti, nessuno ufficialmente ha potuto ribattere.
Non c'è dubbio che la «via mariana» per giungere a meglio conoscere, amare, servire Gesù Cristo sia una realtà interiorizzata dalla Chiesa cattolica e vivamente sentita dalle Chiese d'Oriente. Le stesse Chiese della Riforma e la Chiesa anglicana si stanno reinterrogando sul significato della figura evangelica di Maria. (Corrado Maggioni in "La via mariana alla Porta Santa", ed. S. Paolo, 1999).
Fraternamente Caterina