Buono, mi é piaciuta molto sia l'esposizione di Luce che di Caterina.
Siccome il mio cervello elabora, ho avuto un altro flash perché ho notato che un prete soprattutto se giovane (e comunque non é detto, vedi Milingo), a causa della sua esuberanza nel credere di poter avere la forza di gestire tutto, puó essere piú portato a tendere a delle false medicine come dice Luce.
Io credo molto nella saggezza popolare, soprattutto del popolo contadino, ma anche degli antichi che intuivano cose perché si facevano trasportare dalle sensazioni dell'anima. Nella mentalitá antica, che poi fu tramandata al volgo, si credeva che l'uomo fosse diviso tra i consigli che dettava l'Angelo Custode (al quale io credo), posto alla destra dell'uomo, e il demone posto alla sinistra dell'uomo. Ambedue, nelle varie scelte della vita, consigliavano l'uomo a seconda degli intenti delle due entitá. E credo che sia vero, anche se fu spiegato in maniera figurativa per farlo comprendere a persone che per l'epoca e per le loro cognizione, erano come bimbi piccoli. Diciamo che nell'epoca di oggi, noi é come se avessimo 7 anni anziché 4 come loro.
Io do questa spiegazione quindi al fatto che un prete non puó e non deve sposarsi perché se no vedrebbe le cose da un'angolazione limitata rispetto a ció che dovrebbe vedere.
La mente (psiche), é ció che ci fa attivare nel ragionamento, ma é stata programmata da Dio per essere un semaforo tra lo spirito e il corpo. Ci sono delle scelte che avvantaggiano il corpo e altre che avvantaggiano lo spirito. Ci sono scelte che devono avvantaggiare il corpo per farlo funzionare, esistere e mantenere su questa dimensione terrestre, per dare origine a nuovi corpi con nuove anime, e ci sono delle scelte che devono avvantaggiare lo spirito perché ad essi é stato dato il compito (e che loro hanno scelto volontariamente in base alla vocazione che hanno sentito in loro), di guardare le cose dal punto di vista di Dio, per poter meglio guidare i passi delle anime in questa dimensione terrestre. Le due entitá Angelo e demone, cercano di far capire nel primo caso e di tentare nel secondo, l'uomo in base ai loro fini, il primo quello per il vero bene per l'uomo e il secondo per la distruzione dell'uomo, sia in corpo che in spirito.
Quindi, il laico con famiglia, per una serie di circostanze pratiche, mentali e spirituali, é come se guardasse il mondo da un obló (spero che non ci siano diritti d'autore su questa frase), cioé da una finestra, mentre il prete da un'astronave. Se il prete guardasse il mondo da una finestra CREDENDO di guardarlo da un'astronave, ne avrebbe la visione falsata e quindi anche ció che crede sia vero, in realtá non é e potrebbe intestardirsi su cose che non sono quelle reali.
Tra l'altro, di fronte a Dio, anche l'astronave ha dei limiti di visione delle cose, perché puó guardare solo la terra e il suo sistema planetario, ma non tutto l'universo e i possibili infiniti universi che compongono il vero Universo, cioé l'Origine del tutto che é Dio e che abbraccia OGNI COSA.
Affinché il prete continui a guardare da quella astronave (anche se molte volte si sentirá molto solo), é importante che non guardi da una piccola e ristretta finestra famigliare, anche se lí avrá un pó piú di compagnia fisica, ma non spirituale, perché il prete é sí odiato da tantissime persone, ma é anche AMATO IN SPIRITO da tantissime altre persone (ma soprattutto da Dio) solo che la nostra societá non ci ha piú insegnato a dimostrarlo, perché pensiamo di essere deboli se cerchiamo di aiutare i preti o qualsiasi altra persona nel rispetto del loro ruolo e responsabilitá.
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