00 10/02/2010 20:44
L'intervento al sinodo di Londra del primate Rowan Williams
Le diverse realtà della Comunione anglicana

Londra, 10. Riflessioni sui maggiori problemi che attualmente impegnano la Chiesa d'Inghilterra verso il Governo e verso la società di questo Paese e una panoramica sui temi che oggi provocano profonde divisioni nella Comunione anglicana: questi i punti che hanno caratterizzato l'intervento di ieri dell'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, davanti ai religiosi riuniti a Londra per l'assemblea plenaria del sinodo della Chiesa d'Inghilterra.

Il discorso dell'arcivescovo di Canterbury era molto atteso da quanti desideravano ricevere un segnale del suo orientamento nei confronti delle correnti tradizionaliste della Chiesa d'Inghilterra che non ritengono di poter accettare la consacrazione di donne vescovo perché contraria alle Sacre Scritture e all'insegnamento della tradizione cristiana. Il primate Williams ha avvisato i suoi ascoltatori che le lotte interne sul problema delle donne vescovo e dei religiosi omosessuali possono sfociare in divisioni permanenti. "Ritengo possibile - ha sottolineato l'arcivescovo - che si crei una situazione in cui ci siano diversi livelli di relazioni tra coloro che si proclamano Anglicani. Questo è quel che non voglio e che neppure desidero, ma nutro il sospetto che senza un maggiore cambiamento dei nostri cuori possa divenire il modo inevitabile per limitare i danni che procuriamo a noi stessi".

All'inizio del suo intervento, Williams ha affrontato i problemi che l'Equality Bill, in discussione al Parlamento di Londra, può causare alla organizzazioni religiose. Per il primate, questo progetto legislativo che vorrebbe eliminare ogni discriminazione sui luoghi di lavoro rischia di passare il confine tra ciò che può essere una legittima decisione da parte del Governo e quello che invece può divenire una minaccia per la libertà dei cittadini.

Il tema dell'assistenza al suicidio, che nei mesi trascorsi ha suscitato forti contrasti, ha tuttavia unito cattolici e anglicani sul fronte comune della difesa della vita. Il tema è stato affrontato da Williams nel secondo punto del suo intervento. Il primate ha ribadito che "il diritto di una persona di decidere, nel pieno della sua coscienza, l'uso di uno strumento legislativo che possa assicurargli l'assistenza al suicidio comporta il rischio che altre persone, non nelle stesse ideali condizioni, possano essere manipolate, forzate o, semplicemente, rese depresse". Ovviamente il suicidio - ha sottolineato - non può comunque essere accettato dai fedeli.

Un altro punto toccato da Williams è stato quello della "visione tridimensionale" della realtà intorno a ciascuno di noi. "Guardando qualcosa in modo tridimensionale - ha notato l'arcivescovo - ci si accorge che non è possibile osservare il tutto contemporaneamente". Partendo da questa constatazione, Williams ha spronato i membri del sinodo a guardare le diverse realtà religiose della Comunione anglicana in modo più completo, tenendo conto che esse sono influenzate e condizionate da diverse situazioni.

L'arcivescovo ha quindi ricordato le esperienze da lui vissute nel corso delle visite a vescovi e parrocchie delle 47 province della Comunione per fornire esempi di come in essa vi siano esigenze religiose in forte contrasto. Ricordando la sua visita agli episcopaliani statunitensi, il primate anglicano aveva constatato come, per questo gruppo, il problema del riconoscimento del diritto degli omosessuali a esercitare il ministero religioso fosse al centro del dibattito. Al contrario, nel corso della sua visita alle comunità anglicane della Malaysia, Williams aveva accertato che i fedeli di questo Paese, in stretto contatto con le comunità musulmane, respingono totalmente il tema dell'omosessualità ritenendolo immorale.

Recentemente, in Africa, Williams ha constatato che molte comunità anglicane di diversi Paesi del continente appoggiano pienamente legislazioni con carattere apertamente anti-omosessuale. Nell'esposizione delle sue esperienze in diversi Paesi, Williams non ha dimenticato anche di ricordare il coraggio dei pastori donna che si battono in difesa dei più emarginati. Ha citato la parrocchia di St. Ann nel South Bronx a New York dove la responsabile ha avviato corsi post-scolastici per i bambini delle famiglie più povere. Ha anche ricordato una parrocchia di New Orleans, visitata un paio di anni addietro, dove i fedeli episcopaliani hanno costruito con i loro mezzi l'edificio della chiesa per soddisfare il bisogno d'amore per Dio.

Al termine dell'intervento, Williams ha invitato i membri del sinodo e tutti i fedeli anglicani a rivolgersi in preghiera a Dio, il solo in grado di illuminare i fedeli con il suo amore e chiarire i tanti aspetti del mondo tridimensionale per mezzo della fede.

Nella giornata di oggi, i membri del sinodo si stanno occupando, tra gli altri temi, dei rapporti tra la Chiesa d'Inghilterra e l'Anglican Church in North America, costituitasi dopo che molti fedeli episcopaliani hanno dissentito dalla decisione presa lo scorso anno durante l'assemblea generale in California di nominare vescovi religiosi e religiose che hanno unioni con persone omosessuali.



(©L'Osservatore Romano - 11 febbraio 2010)


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)