Caro Alfonso,
Nel secondo libro dei Re capo 2,11 troviamo che un carro di fuoco si interpose tra Eliseo ed Elia che rapì quest’ultimo verso il cielo. Eliseo osservava Elia durante questo rapimento finchè non lo vide più.
Lo videro nuovamente Pietro, Giacomo e Giovanni, sul Tabor accanto a Mosè durante la trasfigurazione di Gesù:
Matteo 17
1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia".
Eb 11,5 sul parallelismo di Gen 5,22-24 attesta di Enoch:
Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.
Questi testi dicono che Enoch ed Elia non conobbero la morte corporale e furono portati in cielo.
Non si può quindi argomentare che vi fossero portati solo spiritualmente.
Gesù però afferma in Gv 3,13 che nessuno è salito al cielo se non colui che è disceso dal cielo.
Siamo ancora una volta di fronte ad una apparente contraddizione della Scrittura che deve essere interpretata non scartando nessuno dei versetti in questione ma trovando una logica sintesi.
Paolo afferma in 2 Cor 12, 2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. 3E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - 4fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.
Paolo dunque dice di essere stato portato "fino al terzo cielo". Cosa intendesse dire con questa espressione è difficile immaginarlo. Voleva forse dire che vi sono "altri cieli", tra le tante dimore della casa del Padre come attesta anche Gesù stesso (in Gv.14, 2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.)
Possiamo allora pensare che nessuno è salito al cielo fino all’altezza di Gesù Cristo la cui esistenza divina lo poneva al di sopra di tutte le creature terrestri e celesti. Perciò Enoch ed Elia pur essendo stati portati in cielo col corpo, non sono però saliti fino a quel "cielo" inarrivabile della gloria divina da cui Cristo è disceso.
Inoltre Paolo non esclude che possa essere stato portato col corpo fino al terzo cielo.
Anche Paolo fece questa esperienza durante la sua vita (rapimento). Ma poi la testimonianza della tradizione ci dice che fu decapitato a Roma, e il suo corpo vi è stato sepolto. Questo la Bibbia non ce lo dice, così come non ci dice come andò a finire per gli altri apostoli. Ma di quasi tutti, le Chiese, dalle origini, ci hanno tramandato notizie sulla loro fine e il posto dove sono stati sepolti con la cura e l’attenzione espressa in Eb 13,7 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede.
Paolo, dopo la sua morte, fu portato in cielo solo in spirito e il suo corpo fu venerato a Roma, come quello di Pietro che pure vi fu crocifisso a testa in giù come attesta Tertulliano.
Di Maria invece, le Chiese non hanno mai venerato le sue spoglie mortali, perché non vi è nessun luogo terreno dove il suo corpo riposi. Se il suo corpo fosse rimasto sulla terra, avremmo sicuramente avuto una attestazione diretta o indiretta attraverso la venerazione dei credenti. Ma questo non è avvenuto appunto perché il corpo di Maria non è rimasto sulla terra. Invece troviamo il capitolo 12 di Giovanni che attesta la visione della donna vestita di sole, che ricorda in qualche modo il racconto evangelico della trasfigurazione dove gli apostoli vedono Mosè ed Elia.
Per quanto riguarda il salmo 45 dove si parla di una regina accanto al sommo Re ecco i versetti:
7Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
8Ami la giustizia e l'empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.
9Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
10Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.
11Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
12al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
Ho fatto un mio personale commento (e quindi con tutti i limiti) a questo salmo al seguente collegamento.
LA REGINA
Con affetto