00 20/10/2009 17:36
Si...a quanto pare il Te Deum possiamo cantarlo...si apre davvero una nuova pagina di storia nella Chiesa Cattolica...


NOTA INFORMATIVA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CIRCA GLI ORDINARIATI  PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA

20.10.2009

Con la preparazione di una Costituzione Apostolica, la Chiesa Cattolica risponde alle numerose richieste che sono state sottoposte alla Santa Sede da gruppi di chierici e fedeli anglicani provenienti da diverse parti del mondo, i quali desiderano entrare nella piena e visibile comunione.

In questa Costituzione Apostolica il Santo Padre ha introdotto una struttura canonica che provvede ad una tale riunione corporativa tramite l’istituzione di Ordinariati Personali, che permetteranno ai fedeli già anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, conservando nel contempo elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano. Secondo il tenore della Costituzione Apostolica la sorveglianza e guida pastorale per tali gruppi di fedeli già anglicani sarà assicurata da un Ordinariato Personale, di cui l’Ordinario sarà usualmente nominato dal clero già anglicano.

La Costituzione Apostolica che sarà presto pubblicata, rappresenta una risposta ragionevole e perfino necessaria ad un fenomeno globale, offrendo un unico modello canonico per la Chiesa universale adattabile a diverse situazioni locali e, nella sua applicazione universale, equo per i già anglicani. Tale modello prevede la possibilità dell’ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici.
Ragioni storiche ed ecumeniche non permettono l’ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse. Pertanto, la Costituzione determina che l’Ordinario possa essere o un sacerdote o un vescovo non coniugato.

I seminaristi dell’Ordinariato vengono preparati accanto ad altri seminaristi cattolici, anche se l’Ordinariato potrà aprire una casa di formazione al fine di rispondere ai particolari bisogni di formazione nel patrimonio anglicano. In questo modo, la Costituzione Apostolica cerca di creare un equilibrio tra l’interesse di conservare il prezioso patrimonio anglicano liturgico e spirituale da una parte, e la preoccupazione che questi gruppi e il loro clero siano incorporati nella Chiesa cattolica.

Il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha preparato tale provvedimento, ha affermato: "Abbiamo cercato di venire incontro in modo unitario ed equo, alle richieste per una piena unione che ci sono state sottoposte da parte di fedeli già anglicani provenienti da varie parti del mondo negli anni recenti. Con tale proposta la Chiesa intende rispondere alle legittime aspirazioni di questi gruppi anglicani per una comunione piena e visibile con il Vescovo di Roma, il successore di san Pietro."

Questi Ordinariati Personali saranno istituiti, secondo le necessità, previa consultazione con le Conferenze Episcopali locali, e le loro strutture saranno in qualche modo simili a quelle degli Ordinariati Militari, che sono stati eretti in tanti paesi per provvedere alla cura pastorale dei membri delle forze armate e dei loro dipendenti nel mondo intero. "Gli anglicani che si sono messi in contatto con la Santa Sede hanno espresso chiaramente il loro desiderio per una piena e visibile comunione nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Nel contempo ci hanno parlato dell’importanza delle loro tradizioni anglicane relative alla spiritualità e al culto per il proprio cammino di fede", ha affermato il Cardinale Levada.

Il provvedimento di questa nuova struttura è in linea con l’impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica, in particolare attraverso gli sforzi del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. "L’iniziativa proviene da vari gruppi di anglicani", ha aggiunto il Cardinale Levada. "Essi hanno dichiarato di condividere la comune fede cattolica, come espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, e di accettare il ministero petrino come un elemento voluto da Cristo per la Chiesa. Per loro è venuto il tempo di esprimere tale unione implicita in una forma visibile di piena comunione."

Secondo il Cardinale Levada: "Il Santo Padre Benedetto XVI spera che i chierici e fedeli anglicani desiderosi dell’unione con la Chiesa Cattolica troveranno in questa struttura canonica l’opportunità di preservare quelle tradizioni anglicane che sono preziose per loro e conformi con la fede cattolica. In quanto esprimono in un modo distinto la fede professata comunemente, tali tradizioni sono un dono da condividere nella Chiesa universale. L’unione con la Chiesa non richiede l’uniformità che ignora le diversità culturali, come dimostra la storia del cristianesimo. Inoltre, le numerose e diverse tradizioni oggi presenti nella Chiesa Cattolica sono radicate tutte nel principio formulato da san Paolo nella sua Lettera agli Efesini: "Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (4, 5). La nostra comunione è quindi rafforzata da simili diversità legittime, e siamo pertanto felici che questi uomini e donne offrono i loro contributi particolari alla nostra comune vita di fede."

Informazioni contestuali

Sin dal secolo XVI, quando il Re Enrico VIII dichiarò l’indipendenza della Chiesa d’Inghilterra dall’autorità del Papa, la Chiesa d’Inghilterra creò le proprie confessioni dottrinali, usanze liturgiche e pratiche pastorali, incorporando spesso idee della Riforma avvenuta sul continente europeo. L’espansione del Regno Britannico, congiunta all’apostolato missionario anglicano, comportò poi la nascita di una Comunione Anglicana a livello mondiale.

Nel corso dei 450 e più anni della sua storia, la questione della riunione tra anglicani e cattolici non è stata mai messa da parte. Nella metà del XIX secolo, il Movimento di Oxford (in Inghilterra) mostrò un rinnovato interesse per gli aspetti cattolici dell’anglicanesimo. All’inizio del XX secolo, il Cardinale Mercier, del Belgio, intraprese colloqui pubblici con anglicani al fine di esplorare la possibilità di una unione con la Chiesa Cattolica sotto la bandiera di un anglicanesimo "riunito ma non assorbito".

Il Concilio Vaticano II nutrì ulteriormente la speranza per una unione, in particolare con il Decreto sull’ecumenismo (n. 13), il quale facendo riferimento alle Comunità separate dalla Chiesa Cattolica nel tempo della Riforma, ribadì: "Tra quelle [comunioni] nelle quali continuano a sussistere in parte le tradizioni e le strutture cattoliche, occupa un posto speciale la Comunione Anglicana."

Sin dal Concilio i rapporti tra anglicani e cattolici romani hanno creato un migliore clima di comprensione e mutua cooperazione. La Anglican-Roman Catholic International Commission (ARCIC) ha prodotto una serie di dichiarazioni dottrinali nel corso degli anni, nella speranza di creare la base per una piena e visibile unione. Per molti appartenenti alle due Comunioni, le dichiarazioni dell’ARCIC hanno messo a disposizione uno strumento nel quale la comune espressione della fede può essere riconosciuta. È in questa cornice che si deve inquadrare il nuovo provvedimento.

Negli anni successivi al Concilio, alcuni anglicani hanno abbandonato la tradizione di conferire gli Ordini Sacri soltanto agli uomini chiamando al presbiterato e all’episcopato anche donne. Più recentemente, alcuni segmenti della Comunione Anglicana si sono allontanati dal comune insegnamento biblico circa la sessualità umana – già chiaramente espresso nel documento dell’ARCIC "Vita in Cristo" – conferendo gli Ordini Sacri a chierici apertamente omosessuali e benedicendo le unioni tra persone dello stesso sesso. Nondimeno, mentre la Comunione Anglicana deve affrontare queste nuove e difficili sfide, la Chiesa Cattolica rimane pienamente impegnata nel suo dialogo ecumenico con la Comunione Anglicana, in particolare attraverso l’attività del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Nel frattempo molti anglicani sono entrati individualmente nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. Talvolta sono entrati anche gruppi di anglicani, conservando una certa struttura "corporativa". Ciò è avvenuto, ad esempio, per la diocesi anglicana di Amritsar in India e per alcune singole parrocchie negli Stati Uniti che, pur mantenendo un’identità anglicana, sono entrate nella Chiesa Cattolica nel quadro di un cosiddetto "provvedimento pastorale", adottato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1982. In questi casi, la Chiesa Cattolica ha frequentemente dispensato dal requisito del celibato ammettendo che quei chierici anglicani coniugati che desiderano continuare il servizio ministeriale come sacerdoti cattolici siano ordinati nella Chiesa Cattolica.

In questo contesto, gli Ordinariati Personali istituiti secondo la suddetta Costituzione Apostolica possono essere visti come un ulteriore passo verso la realizzazione dell’aspirazione per la piena e visibile unione nella unica Chiesa, che è uno dei fini principali del movimento ecumenico.


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La dichiarazione congiunta

Una conseguenza
del dialogo ecumenico


Pubblichiamo di seguito in una  nostra traduzione italiana il testo della dichiarazione congiunta firmata dall'arcivescovo metropolita di Westminster, monsignor Vincent Gerard Nichols, e dal primate della Comunione anglicana, Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury.

L'annuncio odierno della Costituzione apostolica è una risposta di Papa Benedetto XVI a numerose richieste alla Santa Sede avanzate, negli ultimi anni, da gruppi di anglicani che desiderano entrare in comunione piena e visibile con la Chiesa cattolica e desiderano dichiarare che condividono una comune fede cattolica e accettano il ministero petrino, come voluto da Cristo per la sua Chiesa.
Papa Benedetto XVI ha approvato, nella Costituzione apostolica, una struttura canonica che garantisce Ordinariati personali, i quali permetteranno a personegià anglicane di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica pur preservando elementi del peculiare patrimonio spirituale anglicano.
L'annuncio di questa Costituzione apostolica pone fine a un periodo di incertezza per questi gruppi che hanno nutrito speranze di nuove modalità per ottenere l'unità con la Chiesa cattolica. Spetterà ora a chi ha avanzato richieste alla Santa Sede rispondere alla Costituzione apostolica.
La Costituzione apostolica è un ulteriore riconoscimento della sostanziale coincidenza nella fede, nella dottrina e nella spiritualità della Chiesa cattolica e della tradizione anglicana. Senza i dialoghi degli scorsi quarant'anni, questo riconoscimento non sarebbe stato possibile né si sarebbero nutrite speranze di unità piena e visibile. In tal senso, questa Costituzione apostolica è una conseguenza del dialogo ecumenico fra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana.
 
Il dialogo ufficiale in corso fra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana offre la base per una cooperazione permanente. Gli accordi fra la Commissione internazionale anglicano-cattolica (Arcic) e la Commissione internazionale anglicano-cattolica per l'unità e la missione (Iarccum) rendono libero il cammino che percorreremo insieme.
Con la grazia di Dio e la preghiera siamo determinati a far sì che il nostro continuo impegno reciproco e le nostre consultazioni su queste e su altre materie continuino a essere rafforzati. A livello locale, nello spirito della Iarccum, desideriamo basarci sul modello di incontri comuni tra la Conferenza episcopale cattolica dell'Inghilterra e del Galles e la House of Bishops della Church of England, concentrandoci sulla nostra missione comune. Giornate comuni di riflessione e di preghiera sono cominciate a Leeds nel 2006, sono continuate a Lambeth nel 2008 e ulteriori incontri sono in preparazione. Questa stretta cooperazione proseguirà man mano che cresceremo insieme nell'unità e nella missione, nella testimonianza del Vangelo nel nostro Paese e nella Chiesa in generale.
Londra, 20 ottobre 2009

Vincent Gerard Nichols
Dr Rowan Williams


(©L'Osservatore Romano - 21 ottobre 2009)

www.vatican.va

[Modificato da Caterina63 20/10/2009 17:48]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)