00 20/11/2010 00:42

Gli ultimi saranno i primi: gli inglesi annunciano la costituzione del primo ordinariato per ex anglicani

Si è parlato tanto della TAC nei mesi scorsi (la Traditional Anglican Communion) e dei suoi numerosi vescovi che hanno il merito di aver indirizzato per primi richieste formali di unione con Roma. Invece gli osservatori ecumenici fin dall'uscita di Anglicanorum Coetibus hanno sempre affermato che in Inghilterra e nella Chiesa Madre dell'anglicanesimo non ci sarebbero stati eccessivi entusiasmi per l'offerta papale di tornare in comunione con i cattolici. E invece, proprio oggi, viene annunciata l'imminente costituzione del primo Ordinariato per ex anglicani, e insieme le modalità (compresa la tempistica) per accogliere ministri dei vari ordini e fedeli nei mesi a venire. Il tutto già a partire dal gennaio venturo, con la conclusione dei "riti di passaggio" del primo gruppo della "carovana dell'Ordinariato" per la Pentecoste del 2011. Non c'è che dire. Se questo non è entusiasmo! Cinque vescovi, una cinquantina (per ora) di preti, un numero imprecisato di fedeli stanno per fare un grande salto nelle braccia di santa Madre Chiesa e proprio in Inghilterra! Essendo in quel paese la chiesa Anglicana una chiesa di Stato, è ben duro per i ministri lasciare sicurezze economiche, case, chiese e stipendio per seguire la propria coscienza, che ha riconosciuto non più sostenibile l'appartenenza ad una Chiesa che rinuncia a qualsiasi certezza dogmatica e alla continuità apostolica. Eppure proprio gli inglesi, i primi ad iniziare lo scisma anglicano, saranno anche i primi a mettervi simbolicamente termine, attraverso la geniale struttura inventata per l'occasione da Sua Santità Papa Benedetto XVI. "Gli ultimi saranno i primi" diceva Gesù. Ed è tutto confermato. Quelli che non avrebbero dovuto essere nè interessati, nè tantomeno passare il Tevere, eccoli oggi annunciare addirittura le date delle "nozze".


Ci sono ancora, tuttavia, parecchi nodi da sciogliere. Alcuni paiono già meno problematici di come si presentavano, dopo che il Primate di Canterbury ha fatto accenno in conferenza stampa a Roma, al termine di un colloquio col Papa, che non ci saranno da parte sua o della Chiesa d'Inghilterra tentativi di boicottare i transfughi, e addirittura sono previste "condivisioni" delle stesse chiese parrocchiali per la liturgia.

Rimane più spinosa la questione della riordinazione di vescovi e preti. Non tutti quelli che chiedono di entrare nell'Ordinariato, infatti, hanno le carte in regola per farlo. Ovvero non tutti sono nati (cioè battezzati) anglicani. Un caso eclatante è quello di John Broadhurst, vescovo di Fulham, e capofila del movimento di resistenza cattolica Forward in Faith. Egli è stato battezzato nella Chiesa di Roma e poi si è fatto anglicano e ministro di quella chiesa. La sua posizione è, formalmente, quella di un apostata e che per di più ha posto per anni atti d'ordine pur non essendo prete nè vescovo (gli ordini anglicani, per i cattolici, sono nulli). Le sue irregolarità a ricevere l'ordine sacro nella Chiesa Cattolica sono specificate al canone 1041 del codice di Diritto Canonico, e il suo caso particolare è che ha trovato la fede nel contatto con la chiesa anglicana, pur essendo stato solo battezzato come cattolico. Non pochi sacerdoti anglicani sono nella stessa posizione. Addirittura ci sono quelli che erano stati validamente ordinati preti cattolici e si sono fatti anglicani per potersi sposare, ma ora tornano a Roma. E' evidente che nel loro caso non si darà dispensa. Ben diversa, ovviamente, la situazione di chi è semplicemente impedito a ricevere l'ordine presbiterale per il fatto di essere sposato (a meno che non sia sposato con una divorziata o egli stesso risposato). Per l'impedimento (che non è una irregolarità permanente) di matrimonio (can. 1042) la dispensa viene data con maggior facilità.

Siamo certi che la Congregazione per la Dottrina della Fede, incaricata dell'analisi di tutte le domande degli ex ministri anglicani che chiederanno l'ordinazione, sarà materna, comprensiva, ma anche chiara e senza sconti nei confronti di chi non sarà giudicato ammissibile agli ordini sacri. Si può notare la consapevolezza di tutto questo in alcune formulazioni presenti nel comunicato oggi uscito da parte dei vescovi cattolici di Inghilterra e Galles
Speriamo che la chiarezza e la giustizia del Diritto Canonico romano non venga a scoraggiare quei ministri che vorrebbero passare il Tevere, ma si sentono trattenuti dal fatto che devono riconoscere nulli i loro ordini (e Dio solo sa quanto possa essere psicologicamente e spiritualmente difficile pensare di aver celebrato messa per decenni, senza averlo in realtà mai fatto!). Preghiamo perchè il nuovo Ordinariato sia un successo è la Chiesa Cattolica si dimostri Madre e insieme Maestra di quanti si accostano ad essa.

Fonte: 
http://www.catholicherald.co.uk/news/2010/11/19/bishops-of-england-and-wales-issue-statement-on-ordinariate/



Testo preso da: http://www.cantualeantonianum.com/#ixzz15m6Hv621






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I vescovi di Inghilterra e Galles annunciano per gennaio la creazione dell'ordinariato per gli ex anglicani

Un passo verso la piena comunione


Londra, 20. Sarà costituito nei primi giorni di gennaio 2011 l'ordinariato per i vescovi anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica secondo quanto previsto dalla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus.

L'annuncio è stato dato attraverso una dichiarazione diffusa dai presuli cattolici di Inghilterra e Galles al termine della loro assemblea plenaria (leggasi qualche messaggio sopra). Sul tema degli anglicani che hanno fatto richiesta di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica e delle norme relative è intervenuto ieri pomeriggio anche il cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William Levada, con una comunicazione tenuta durante il concistoro in corso in Vaticano.

Nella dichiarazione diffusa ieri, i presuli di Inghilterra e Galles affermano che "molto è stato ottenuto nel corso di diversi anni come risultato del dialogo e delle fruttuose relazioni ecumeniche che sono state sviluppate fra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana. Obbedienti alla preghiera rivolta dal Signore Gesù Cristo al suo Padre celeste, l'unità della Chiesa rimane un desiderio costante nella visione e nella vita degli anglicani e dei cattolici. La preghiera per l'unità cristiana è la preghiera per il dono della piena comunione degli uni con gli altri. Non dobbiamo mai stancarci di pregare e di lavorare per questo obbiettivo".

I vescovi ricordano anche quanto affermato sulla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus da Benedetto XVI, durante la visita compiuta in Inghilterra nel settembre scorso:  essa "dovrebbe essere vista come un gesto profetico che può contribuire positivamente a sviluppare relazioni fra cattolici e anglicani. Ci aiuta a fissare le nostre visioni sull'obiettivo finale di tutta l'attività ecumenica:  il ripristino della piena comunione ecclesiale nel contesto del quale lo scambio reciproco di doni dai nostri rispettivi patrimoni spirituali serve come un arricchimento per tutti noi".

Nella dichiarazione dei vescovi viene resa nota anche la successione temporale dei passi che condurranno  quanti ne hanno fatto richiesta a entrare nella Chiesa cattolica. Sono al momento cinque i vescovi anglicani che, si ricorda, hanno già annunciato la loro decisione di dimettersi dal ministero pastorale nella "Church of England", con effetto a partire dal 31 dicembre prossimo. Si tratta di Andrew Burnham, vescovo  di  Ebbsfleet,  Keith  Newton, vescovo di Richborough, John Broadhurst, vescovo di Fulham (che ha espresso "soddisfazione" per la dichiarazione diffusa dai vescovi cattolici), e di due vescovi emeriti, Edwin Barnes e David Silk, rispettivamente già vescovo di Richbourough e ausiliare di Exeter.

Nel mese di gennaio, dunque, si prevede che venga rilasciato il decreto con il quale si istituisce il nuovo ordinariato e si indica il nome dell'ordinario. Successivamente, i vescovi anglicani non ancora in pensione, la cui richiesta è stata accettata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, saranno ordinati al diaconato e al sacerdozio cattolico per il servizio all'ordinariato. Prima di Quaresima è invece prevista l'ordinazione dei vescovi anglicani già in pensione che hanno presentato analoga richiesta, sempre accettata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Questo - si spiega nella dichiarazione - "consentirà loro, insieme con gli altri ex vescovi anglicani, di assistere alla preparazione e alla ricezione del clero anglicano e dei fedeli nella piena comunione con la Chiesa cattolica durante la Settimana santa".

Prima dell'inizio della Quaresima - si afferma ancora - "il clero anglicano e i gruppi di fedeli che hanno deciso di entrare nell'ordinariato cominceranno un periodo di intensa formazione". All'inizio della Quaresima, "questi gruppi di fedeli con i loro pastori saranno accolti come candidati. Quindi, a una data che sarà stabilita fra l'ordinariato e il locale vescovo diocesano, essi saranno ricevuti nella Chiesa cattolica e confermati. Ciò probabilmente avrà luogo durante la Settimana santa, nella messa in coena Domini o nella Veglia di Pasqua. Il periodo di formazione per i fedeli e i loro pastori continuerà fino alla Pentecoste. Sino ad allora, queste comunità saranno sacramentalmente assistite dal clero locale secondo quanto disposto dal vescovo diocesano e dall'ordinario".
Intorno a Pentecoste, "gli ex anglicani la cui richiesta è stata accettata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, saranno ordinati al sacerdozio cattolico. Prima di ciò, durante il tempo pasquale, avverrà l'ordinazione al diaconato. La formazione in teologia cattolica e pratica pastorale continuerà per il tempo appropriato anche dopo l'ordinazione".

I vescovi di Inghilterra e Galles - si afferma ancora nella dichiarazione - "mentre rispondono generosamente e offrono un caldo benvenuto a chi cerca la piena comunione ecclesiale con la Chiesa cattolica all'interno dell'ordinariato, sono coscienti che il clero e i fedeli che stanno compiendo questo viaggio di fede porteranno i loro tesori spirituali che arricchiranno ulteriormente la vita spirituale della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles. I vescovi faranno tutto ciò che possono per assicurarsi che ci sia un'effettiva e vicina collaborazione con l'ordinariato a livello parrocchiale e diocesano". Infine, "con la benedizione e l'incoraggiamento che hanno ricevuto dalla recente visita di Papa Benedetto XVI, i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles sono determinati a continuare nel loro dialogo con le altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane nel cammino verso la comunione della fede e la pienezza dell'unità per la quale Cristo ha pregato".



(©L'Osservatore Romano - 21 novembre 2010)



[Modificato da Caterina63 20/11/2010 18:38]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)