00 20/10/2009 18:23
Clero e vescovi della T.A.C.

                                Vescovi anglicani tradizionali

Il capo della TAC è un Vescovo uxorato che rinuncerà alla carica. Un meraviglioso sacrificio che insegna cosa sia il vero ecumenismo e l'amore per la Chiesa!





                                Cardinal William Levada, right, the Vatican's chief doctrinal official, flanked by Archbishop Joseph Augustine Di Noia, Secretary of the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments, speaks at a news conference at the Vatican, Tuesday, Oct. 20, 2009. The Vatican has made it easier for Anglicans to join the Catholic Church, responding to the disillusionment of some Anglicans over the election of openly gay bishops and the blessing of same-sex unions. Pope Benedict XVI approved a new church provision that will allow Anglicans to convert while maintaining many of their distinctive spiritual and liturgical traditions, Cardinal William Levada, the Vatican's chief doctrinal official, told a news conference Tuesday.

Cardinal William Levada, right, the Vatican's chief doctrinal official, flanked by Archbishop Joseph Augustine Di Noia O.P., Secretary of the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments, speaks at a news conference at the Vatican, Tuesday, Oct. 20, 2009.
 The Vatican has made it easier for Anglicans to join the Catholic Church, responding to the disillusionment of some Anglicans over the election of openly gay bishops and the blessing of same-sex unions. Pope Benedict XVI approved a new church provision that will allow Anglicans to convert while maintaining many of their distinctive spiritual and liturgical traditions, Cardinal William Levada, the Vatican's chief doctrinal official, told a news conference Tuesday.



Il modello Benedetto XVI per gli anglicani... e per i lefebvriani?


Pubblichiamo una nota di Massimo Introvigne, che potrete trovare anche qui nel sito del Cesnur, sul ritorno di importanti comunità anglicane in seno alla Chiesa Cattolica come ben spiegato nei precedenti post.




La “Nota informativa” della Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicata martedì 20 ottobre “circa gli ordinariati personali per anglicani che entrano nella Chiesa Cattolica” rappresenta una piccola rivoluzione nell’accostamento all’ecumenismo e s’inserisce pienamente nel magistero di Benedetto XVI.

Offre anche un modello per il futuro ritorno alla Chiesa Cattolica di altri gruppi dottrinalmente vicini, ma con cui permangono divergenze sul piano disciplinare e liturgico.

Riassunto delle puntate precedenti: dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II molte diocesi cattoliche, e molti esperti di ecumenismo, hanno scoraggiato il ritorno di singoli protestanti, ortodossi e anche anglicani alla Chiesa Cattolica.
Accogliere oggi singole persone o gruppi, si diceva, avrebbe irritato i dirigenti delle comunioni o Chiese cristiane separate e avrebbe reso più difficile domani l’integrale ritorno a Roma di queste realtà.

Benedetto XVI ha sempre avuto molti dubbi su questo accostamento, ritenendolo tipico di una sorta di “ultra-ecumenismo” che rischia di scadere nel relativismo. Sul piano teorico, non incoraggiare o addirittura ostacolare queste conversioni implica l’idea secondo cui è indifferente essere cattolici oppure protestanti, anglicani e così via.

Nell’enciclica “Caritas in veritate” il Papa ha invece precisato che la dottrina della libertà religiosa proclamata dal Vaticano II “non significa indifferentismo religioso e non comporta che tutte le religioni siano uguali”. Sul piano pratico, Benedetto XVI sa bene che la piena unione con la maggioranza delle denominazioni separate da Roma nel loro insieme è un obiettivo talmente difficile da doverlo considerare umanamente impossibile.

Gli anglicani – come ricorda la Nota – ci hanno messo del loro, prima ammettendo al sacerdozio e all’episcopato le donne, poi accogliendo e perfino celebrando i matrimoni omosessuali.
A questo punto il Papa ha detto basta: e la Nota permette di accogliere non solo singoli anglicani, ma interi gruppi anche molto numerosi – gli interessati sarebbero centinaia di migliaia, se non milioni – che rifiutano il sacerdozio femminile e le unioni omosessuali.

Questi gruppi – ed è qui la novità – potranno mantenere le loro peculiarità liturgiche e i loro pastori anglicani sposati, che – rimanendo sposati – saranno ordinati ricorrendone le condizioni sacerdoti cattolici, anche se solo i celibi potranno diventare vescovi.

Infatti per la Chiesa Cattolica il celibato sacerdotale è una questione puramente disciplinare, che ammette deroghe, mentre l’esclusione delle donne dal sacerdozio è una questione dogmatica e non tollera eccezioni.
La Nota rappresenta non solo la fine di un “ultra-ecumenismo” relativista, ma anche un modello per accogliere nella Chiesa Cattolica gruppi molto numerosi di fedeli – per esempio intere Chiese ortodosse e, perché no, il tradizionalismo lefebvriano – che potranno conservare le loro particolarità liturgiche e spirituali e i loro vescovi. A patto, naturalmente, di aderire integralmente alla dottrina cattolica e di riconoscere l’autorità del Papa.



[Modificato da Caterina63 20/10/2009 18:59]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)