00 04/01/2012 11:26

Anno Nuovo, vecchi separati in casa - I parte

I movimenti laicali degli ultimi 50 anni in un'analisi di G. Barile

"In molti mi chiedono spesso la mia opinione sui vari movimenti laicali nati in seno alla Chiesa negli ultimi cinquant'anni.
La mia risposta è sempre la stessa: solo alcuni li considero utili, ma non per questo indispensabili, mentre di altri penso che portino più nocumento che benefici.
Talvolta, addirittura, ho l'impressione che aderire o questo o a quel movimento sia come dire che la Chiesa da sola non ci basta e che, allora, abbiamo bisogno di qualcosa di più. Lo ritengo un gravissimo errore, perché la Chiesa, in quanto Corpo Mistico di Cristo, in quanto Madre e Maestra, in quanto unica via di salvezza per le anime ed esclusiva realtà in cui Gesù si rivela e si comunica, è già di per sé TUTTO e non necessita di alcun ausilio o 'integrazione' (se non dell'assistenza dello Spirito Santo e della luminosa guida del Papa).
D'altronde, se la Chiesa ha fatto a meno di tali movimenti sino agli anni '60, evidentemente non ne aveva alcun bisogno. E tutto ciò che non appartiene alla gloriosa Tradizione della Chiesa e alla Fede dei nostri Padri, non è detto che debba essere assolutamente indispensabile per noi, che quella Tradizione siamo chiamati a custodire e a coltivare.
Eppure molti movimenti non nascondono la loro arroganza di 'primi della classe', di 'illuminati', di entità che hanno 'la verità in tasca', così dando l'impressione di voler surrogare la Chiesa quando ne modificano, senza alcuna autorità, la Dottrina, la Liturgia e l'amministrazione dei Sacramenti.
In alcuni movimenti, il culto della personalità del fondatore, poi, ha preso il sopravvento rispetto alla devozione e all'obbedienza totale che si deve al Papa. Non è una critica a chi aderisce a questi movimenti in buona fede (anzi, vanno lodati coloro che, anche se sviati da 'cattivi maestri', si impegnano per il prossimo, per la pace, per la carità), ma ai fondatori ed agli iniziatori di turno che non perseguono la strada del Vangelo (se non a parole e con qualche azione 'dimostrativa', giusto per buttare un po' di fumo negli occhi a chi li osserva e circonda), ma solo ed esclusivamente quella dell'arricchimento del proprio ego e del proprio prestigio personale. Così, anziché rendere culto a Dio, si rende culto alla personalità di colui (o coloro) che si erge a capo spirituale di un movimento non fondato sulla roccia ma sulla sabbia, e perciò inesorabilmente destinato a crollare."

di Gianluca Barile (Per gentile concessione dell'autore).

profilo su FaceBook di Gianluca Barile


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Alcune citazioni dal decreto conciliare sull'apostolato dei laici "Apostolicam Actuositatem"(18.11.1965; in A.A.S. 58 (1966), pp. 837-864). Anche sul sito della Santa Sede - Vatican.va

"N. 1 - [...] Tale apostolato si è reso tanto più urgente, in quanto l'autonomia di molti settori della vita umana si è assai accresciuta, com'è giusto; ma talora ciò è avvenuto con un certo distacco dall'ordine etico e religioso e con grave pericolo della vita cristiana. Inoltre in molte regioni, in cui i sacerdoti sono assai pochi, oppure, come talvolta avviene, vengono privati della dovuta libertà di ministero, senza l'opera dei laici la Chiesa a stento potrebbe essere presente e operante. Il segno di questa molteplice e urgente necessità è l'evidente intervento dello Spirito Santo, il quale rende oggi sempre più consapevoli i laici della loro responsabilità e dovunque li stimola a mettersi a servizio di Cristo e della Chiesa . [...]
N. 9 - I laici esercitano il loro multiforme apostolato tanto nella Chiesa che nel mondo. Su questo duplice fronte si aprono svariati campi di attività apostolica di cui ricordiamo i principali. Essi sono: le comunità ecclesiali, la famiglia, i giovani, l'ambiente sociale, l'ordine nazionale e internazionale. [...]
N. 10 - [...] La parrocchia offre un luminoso esempio di apostolato comunitario, fondendo insieme tutte le diversità umane che vi si trovano e inserendole nell'universalità della Chiesa. I laici si abituino ad agire nella parrocchia in stretta unione con i loro sacerdoti apportino alla comunità della Chiesa i propri problemi e quelli del mondo, nonché le questioni concernenti la salvezza degli uomini, perché siano esaminati e risolti con il concorso di tutti; diano, secondo le proprie possibilità, il loro contributo a ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiale.
Coltivino costantemente il senso della diocesi, di cui la parrocchia è come la cellula, pronti sempre, all'invito del loro pastore, ad unire le proprie forze alle iniziative diocesane. [...]
N. 15 - I laici possono esercitare l'attività apostolica o individualmente o uniti in varie comunità e associazioni.
N. 18 - [...] Quindi l'apostolato associato corrisponde felicemente alle esigenze umane e cristiane dei fedeli e al tempo stesso si mostra come segno della comunione e dell'unità della Chiesa in Cristo che disse: « Dove sono due o tre riuniti in mio nome, io sono in mezzo a loro » (Mt 18,20).
Perciò i fedeli esercitino il loro apostolato accordandosi su uno stesso fine. Siano apostoli tanto nelle proprie comunità familiari, quanto in quelle parrocchiali e diocesane, che già sono esse stesse espressione del carattere comunitario dell'apostolato [...].
N. 19 - [...] Le associazioni non sono fine a se stesse, ma devono servire a compiere la missione della Chiesa nei riguardi del mondo: la loro incidenza apostolica dipende dalla conformità con le finalità della Chiesa [...].
Salvo il dovuto legame con l'autorità ecclesiastica i laici hanno il diritto di creare associazioni e guidarle, e di aderire a quelle già esistenti. Occorre tuttavia evitare la dispersione delle forze che si ha allorché si promuovono nuove associazioni e opere senza motivo sufficiente [...].
N. 23 - L'apostolato dei laici, sia esso esercitato dai singoli che dai cristiani consociati, dev'essere inserito, con il debito ordine, nell'apostolato di tutta la Chiesa; anzi l'unione con coloro che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di Dio (cfr. At 20,28) è un elemento essenziale dell'apostolato cristiano. Non meno necessaria è la collaborazione tra le varie iniziative di apostolato, che deve essere convenientemente predisposta dalla gerarchia. [...]
N. 24 - Spetta alla gerarchia promuovere l'apostolato dei laici, fornire i principi e gli aiuti spirituali, ordinare l'esercizio dell'apostolato medesimo al bene comune della Chiesa, vigilare affinché la dottrina e le disposizioni fondamentali siano rispettate.
N. 25 - [...] Si scelgano con diligenza sacerdoti dotati delle qualità necessarie e convenientemente formati per aiutare i laici in speciali forme di apostolato. Coloro che si dedicano a questo ministero, una volta ricevuta la missione dalla gerarchia, la rappresentano nella loro azione pastorale: favoriscano le opportune relazioni dei laici con la gerarchia stessa, sempre aderendo fedelmente allo spirito e alla dottrina della Chiesa; [...]





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la domanda si deve collegare a questa: ma dagli anni 60 I MOVIMENTI CATTOLICI: sono un bene o un male?  
La domanda può apparire banale perché è scontato rispondere:  essi sono un bene per la Chiesa! e non semplicemente perché lo dicono i Papi, ma proprio perché la storia tutta della Chiesa si regge sui MOVIMENTI.... pertanto occorre capire che cosa è un Movimento nella Chiesa, a cosa serve e soprattutto come si muove...  
Lo Spirito Santo è il motore... la Terza Persona della Santissima Trinità è Colui che "muove"... e ogni Movimento riconosciuto è dallo Spirito Santo "suscitato", ma attenzione, non tutti rispondono, docilmente, alla Voce dello Spirito Santo e non tutti sono da Lui suscitati, il perché è semplice: anche Satana ha il potere di suscitare i movimenti, cioè i "moti nella Chiesa e attorno ad essa", ossia il tentare, imbrogliare, ingannare...esso può perfino traviarli... per questo il Signore e la Chiesa ci invita al discernimento.  
la discussione svolta da Gianluca nell'articolo e che sto seguendo su FB non mette in discussione questo MOTO, ma mette in discussione coloro che sostengono che sono i  Movimenti a SALVARE LA CHIESA e questa è una berrazione... Wink  
Inoltre è probabile che come dice il Papa stesso questi Movimenti sono "necessari" OGGI, ma spetterà sempre alla Chiesa decretarne l'inizio e la fine se non si faranno DOCILI ALLA CHIESA STESSA....  
ricordiamo Pietro Valdo, 40 anni ci vollero alla Chiesa per riconoscere, al concilio lateranense che i valdesi erano eretici e non per lo spirito in se stesso che si rispecchia in san Francesco, MA PER LA DISOBBEDIENZA DI VALDO... Wink  
idem per Lutero, l'eresia non fu nel suo MOVIMENTO il quale si muoveva anche su cause giuste come la denuncia della vendita delle indulgenze.... MA QUANDO COMINCIO' A DEFINIRE ERETICA LA CHIESA....

Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un Messaggio al Cardinale Antonio Maria Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), in occasione della festa del "Focolare di Nazareth" di questo recente 30 dicembre 2011, ed ha scritto:  
 "Lasciatevi guidare dalla Chiesa alla quale Cristo ha affidato la missione di diffondere la buona novella della salvezza attraverso i secoli, senza cedere a tante forze mondane che minacciano il grande tesoro della famiglia, che dovete custodire ogni giorno".  
Chiaro no?! Guidare dalla Chiesa non dai Movimenti i quali possono guidare solo se essi stessi si lasceranno guidare dalla Chiesa...  
 
così diceva Giovanni Paolo II ai Carismatici Cattolici il 1 giugno 1998:  
"La fede entusiastica che anima le vostre comunità è un grande arricchimento, ma non è sufficiente. Deve essere accompagnata da una formazione cristiana che sia solida, ampia e fedele al magistero della Chiesa...."  
e ancora, diceva il 30 ottobre 1998 sempre ai Carismatici:  
"Da una solida formazione deriverà una spiritualità profondamente radicata nelle fonti della vita cristiana e in grado di rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi".  
Dunque dice il Papa ai Movimenti, alle Associazioni, ai vari Cammini:  
- la fede non basta!  
- il Carisma non basta, non è sufficiente;  
- è necessaria una formazione "ampia e fedele al Magistero della Chiesa"  
- pertanto il Magistero è  necessario per: rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi!  
I Movimenti le Associazioni e i Cammini sono utili, nessuno può negarlo purché non si trasformi tale appartenenza ad un obbligo forzato!  è necessario piuttosto capire perché, ad esempio, il Pontefice continua a chiedere obbedienza e fedeltà ? Non ha altro da dire il Papa? o si diverte a richiamare all'ecclesialità?  
E' piuttosto, quello del Papa, un modo "indolore", mite e paterno per correggere tutti, un richiamo autorevole e non autoritario,  e sta a noi approfondire le motivazioni di tali richiami..

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)