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[SM=g1740717] [SM=g1740720]Finalmente insieme. Dopo 477 anni.
 
Prima Omelia del nuovo Ordinario della 'Chair of St. Peter', Ordinariato che accoglie gli Anglicani che desiderano tornare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica [SM=g1740721]
 

di  mons. Jeffrey Steenson
 
Si è insediato il primo Ordinario dell'Ordinariato Personale negli Stati Uniti della Cattedra di San Pietro, Padre Jeffrey Steenson. L'Ordinariato è stato istituito il 1° gennaio 2012 per accogliere gli anglicani degli Stati Uniti che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica, mantenendo le tradizioni del patrimonio anglicano. Padre Steenson parteciperà alla Conferenza Episcopale Cattolica degli Stati Uniti, ma non sarà ordinato vescovo in quanto sposato. Pubblichiamo il testo integrale della sua omelia tenuta durante la celebrazione eucaristica per il suo insediamento:
 
"Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme!" (Ps. 133,1). Ringraziamo con tutto il cuore Papa Benedetto XVI per questo bellissimo dono, l'Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro, e preghiamo affinché ciò possa promuovere la causa dell'unità cattolica. Quando il Cardinale Wuerl mi disse che il Santo Padre intendeva istituire l'Ordinariato sotto questo nome, io ho davvero gioito, perché ciò va al cuore di quello che deve essere la nostra missione, e ci aiuta innanzitutto a capire perché Nostro Signore ha affidato la Sua Chiesa a San Pietro.
 
 Fiumi d' inchiostro sono stati versati sulla interpretazione di quelle parole del vangelo che Gesù rivolse a Pietro a Cesarea di Filippo: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Mt. 16,18). Certamente, per i cattolici l'interpretazione autorevole di quelle parole venne dal Concilio Vaticano I. Ma dobbiamo onestamente riconoscere che i cristiani hanno letto quel testo in modi differenti. Perfino tra i Padri della Chiesa non vi era unanimità su ciò che significasse precisamente "su questa pietra". Lo stesso grande Sant'Agostino disse: "il lettore deve scegliere: questa pietra significa Cristo o Pietro?" (Ritratt. 1,20). Ma Sant'Agostino, saggiamente, non poneva la questione sulla base di un aut aut, poiché Pietro porta tutto a Cristo. La traiettoria è chiara, noi siamo di Cristo e Cristo è di Dio (1 Cor. 3,23).
 
Sono grato che, nel corso del mio ministero, gl'insegnamenti del Beato Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI sono sempre stati chiarissimi su questo punto: la Chiesa esiste per portare le anime a Cristo. Ma come afferma semplicemente il testo, Gesù ha investito Pietro di un ministero di fondamentale importanza, e lo fa usando tre verbi al tempo futuro: edificherò la mia Chiesa... le potenze degli inferi non prevarranno su di essa... a te darò le chiavi del regno dei cieli. Quando Gesù parla al tempo futuro, Egli attira ogni cosa a sé, perciò sappiamo che tale affidamento non cessa con il Pietro storico. Nel momento in cui il Signore ha pronunciato quelle parole, viene anticipata l'intera esistenza della Chiesa sulla terra fino alla fine dei tempi.
 
 A questo riguardo, ascoltate che cosa scrisse Sant'Anselmo, il 37° Arcivescovo di Canterbury, il più grande teologo in assoluto forse, che diede lustro all'amena e verde Inghilterra: "Questo potere fu affidato in modo particolare a Pietro, affinché noi fossimo invitati all'unità. Cristo perciò lo nominò capo degli apostoli, affinché la Chiesa avesse un principale Vicario di Cristo al quale potessero ricorrere i diversi membri della Chiesa, nel caso di dissensi tra loro. Ma se ci fossero più capi nella Chiesa, il vincolo dell'unità si spezzerebbe" (Cat. Aur. Mt. 16,19).
 
 La prima volta che troviamo il versetto di Mt. 16,18 applicato specificamente ai successori di Pietro, fu in occasione di una controversia tra Papa Stefano e San Cipriano di Cartagine alla metà del III secolo. A rischio di apparire pedante, spero che mi consentiate di parlarvene brevemente, poiché ciò è molto rilevante per l'Ordinariato. Nella tradizione anglicana, i Padri della Chiesa sono tenuti in grande stima e ci hanno insegnato che è proprio da essi che dobbiamo trarre orientamento per affrontare le questioni teologiche.
 
 Io considero i Papi del III secolo degli eroi, perché erano pastori coraggiosi che cercavano di recuperare quei fratelli che, uscendo dalla Chiesa cattolica, avevano infranto la piena comunione con essa. In un tempo in cui molti vescovi erano severi ed intransigenti sulla purezza della Chiesa, Dio ci ha donato dei Papi che compresero quanto riaccogliere i fuggitivi e i caduti faccia parte dell'essenza stessa del ministero conferito da Gesù agli apostoli. Nelle lettere di San Cipriano,  si trova una notevole corrispondenza rivelatrice con San Firmiliano di Cesarea a proposito di Papa Stefano (Ep. 75, ca. 255): "Ma ci pensi, Cipriano? Realmente Stefano pensa di sedere sulla cattedra di Pietro, poiché ci comanda di accettare il battesimo di questi gruppi separati! Realmente vuole che noi li consideriamo cristiani!".
 
 Io credo che è proprio questo il contesto per comprendere ciò che Papa Benedetto ci dice nell'Anglicanorum coetibus. Qualcuno obietta che la Chiesa cattolica rende troppo difficile il percorso per giungere all'unità dei cristiani. Ma guardate che cosa viene chiesto a coloro che prendono in considerazione di entrare nell'Ordinariato! Gli anglicani non solo devono essere accolti ma confermati nel loro stato, e il loro clero ordinato nella forma assoluta. Si chiede per caso di ricominciare tutto da capo? Certamente no! Da Zefirino a Callisto a Cornelio e a Stefano - i Papi del III secolo che quasi tutti offrirono la loro vita da martiri e che governarono la Chiesa in tempi in cui sembrava che davvero le porte degli inferi potessero prevalere, minacciando di distruggere la sua unità essenziale - la Chiesa cattolica semplicemente richiedeva che i vincoli di carità venissero riallacciati sacramentalmente invocando la presenza dello Spirito Santo. Questi sono fratelli e sorelle che ritornano a casa.
 
 Il primo principio quindi dell'Ordinariato è l'unità dei cristiani. San Basilio Magno, il più grande ecumenista della Chiesa, spese letteralmente la vita per costruire ponti tra fratelli ortodossi che partecipavano della medesima fede, ma che si erano divisi tra loro in una Chiesa tristemente frammentata dall'eresia e dalla controversia. Egli insegnava che si richiede un deciso e incessante sforzo per raggiungere l'unità dei cristiani. Come un vecchio cappotto viene sempre lacerato e difficile da rammendare ogni volta, l'unità della Chiesa non si deve mai dare per scontata ma esige grande diligenza e coraggio da parte dei suoi pastori (Bas. Ep. 113). San Basilio spesso parlava con nostalgia della archaia agape, dell'amore antico della comunità apostolica, così raramente visibile nella Chiesa dei suoi tempi. Questo amore, insegnava, è un segno visibile che lo Spirito Santo è realmente presente e attivo, assolutamente essenziale per la salute della Chiesa. Non c'è illustrazione migliore di ciò che nella grande scultura della Cattedra di San Pietro nell'abside della Basilica di San Pietro: la cattedra di Pietro è sostenuta dai grandi Padri della Chiesa, mentre sospesa in alto sovrastante il tutto, la luminosa colomba di alabastro, lo Spirito Santo, che tutto  immerge nella irradiazione dell'amore divino.
 
 C'è tanto da celebrare nel patrimonio dell'anglicanesimo, le sue tradizioni liturgiche, spirituali e pastorali, che la Chiesa cattolica accoglie come un tesoro da condividere. Ma dobbiamo essere chiari sui nostri principi. Durante i 477 anni nei quali gli anglicani sono stati separati da Roma, tanti fedeli hanno pregato con fervore e facendo grandi sacrifici per l'avvento di questo giorno. In obbedienza e fiducia hanno abbracciato generosamente quanto Gesù richiede nella preghiera per l'unità dei suoi discepoli (Gv. 17,21). Non è affatto per coincidenza che tale riconciliazione avvenga proprio nel tempo in cui Papa Benedetto ha posto la nuova evangelizzazione in cima all'agenda della Chiesa. Convertirsi e conformarsi ad immagine di Cristo significa che la Sua Chiesa sarà trasformata e rinnovata completamente. Mi pace molto il concetto che ha espresso il nostro cancelliere, la Dr. Margaret Chalmers: "Il nostro patrimonio sono i fedeli". Apriamo pertanto i nostri cuori, in umiltà e amore, a tutti i cristiani divisi dalla cultura, dalle circostanze e dalle incomprensioni. Tendiamo la mano con amicizia a tutti coloro che cercano la Verità. Sono loro i nostri compagni di viaggio. Iniziamo forti nella fede che Dio ci ha donato Pietro, con mano ferma sul timone, che ci restituisce a Gesù, 'il Pastore e il Custode delle nostre anime' (1 Pt. 2,25).
 
The Personal Ordinariate of the Chair of St. Peter
 Our Lady of Walsingham, 7809 Shadyvilla Lane, Houston, Texas 77055
 (713) 609-9292
 office@usordinariate.org
 
fonte:http://usordinariate.org/installationhomily.html
 trad. it. di d. Giorgio Rizzieri


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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)