00 09/10/2010 11:56

Mons. Marini parla della riforma della riforma



- La Chiesa cattolica come intende la la liturgia dopo il Vaticano II? Qual è il significato, il cuore della liturgia? Il Santo Padre durante il suo recente viaggio in Inghilterra nella Cattedrale di Westminster ha parlato della dimensione del sacrificio.

Credo che ci siano due aspetti della celebrazione eucaristica dove uno deve essere unito all'altro. Perché, come è anche indicato nei documenti del Magistero, la Messa è la rinnovazione del sacrificio del Signore, e allo stesso tempo, è anche il momento, il luogo nel quale questo sacrificio si comunica con noi nel segno del convito. Credo quindi che ci siano due elementi, entrambi essenziali per la comprensione della celebrazione eucaristica. Penso anche che la dimensione sacrificale sia una dimensione fondamentale. Perché se non ci fosse il sacrificio redentivo, non esisterebbe la possibilità di comunicare questo sacrificio e in tal modo entrare in comunione con la salvezza, che ci è stata data da Gesù nostro Signore. Penso che questa è la visione che la Chiesa ci trasmette attraverso il suo insegnamento, e che ci porta al cuore autentico della liturgia.
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- L'allora professor Ratzinger nei suoi scritti parla della riforma della riforma della liturgia. Come vede questa esigenza di riforme, di modifiche nella liturgia? In realtà, alcune modifiche già sono state introdotte dal S. Padre Benedetto XVI.

Quando a volte si parla e si usa il termine "riforma della riforma", si rischia di essere "mal compresi". Perché non tutti la comprendiamo allo stesso modo e non tutti la captano nella stessa maniera. Credo che, al di fuori delle frasi fatte, ciò che è importante è che la riforma che il Concilio Vaticano II ha iniziato sia davvero realizzata completamente secondo gli insegnamenti del Concilio, che collocano la liturgia in continuità con tutta la sua tradizione, allo stesso tempo con il criterio dello sviluppo organico. Come dovrebbe essere sempre nella vita della Chiesa. L'attuazione pratica della riforma dopo il Vaticano II non è sempre stata felice. Proprio per questo accade che sia forse necessario apportare alcune correzioni, alcuni cambiamenti, alcuni miglioramenti, proprio per attuare in maniera completa le indicazioni del Concilio e farle apparire in modo sempre più chiaro come sviluppo della liturgia della Chiesa che si ponga nella continuità organica con quanto l'ha preceduta.
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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)