00 08/03/2012 14:00
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COMUNICATO STAMPA

Pubblicazione del documento
Theology Today: Perspectives, Principles and Criteria
della Commissione Teologica Internazionale

 

A seguito del documento Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla legge naturale (2009), la Commissione Teologica Internazionale, nella sua missione di offrire il proprio aiuto alla Santa Sede e in modo particolare alla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’esaminare le questioni dottrinali di maggiore importanza, rende pubblico il giorno 8 marzo 2012 il nuovo documento redatto in inglese: Theology Today: Perspectives, Principles and Criteria. Il testo viene pubblicato nella pagina internet della Commissione Teologia Internazionale sul Sito Vaticano (www.vatican.va). Nel medesimo giorno il documento appare anche sulla rivista Origins. CNS Documentary Service e sul sito internet della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America. Una traduzione italiana sarà prossimamente disponibile su La Civiltà Cattolica e successivamente sono previste anche le traduzioni nelle principali lingue.

Il documento, la cui preparazione fu iniziata nel precedente quinquennium 2004-2008, nella sottocommissione presieduta da P. Santiago del Cura Elena, è stato redatto, tenendo presente lo studio svolto, durante l’attuale quinquennium nella sottocommissione presieduta da Mons. Paul McPartlan.

Il documento esamina alcune questioni attuali della teologia e propone, alla luce dei principi costitutivi della teologia, i criteri metodologici che sono determinanti per la teologia cattolica rispetto ad altre discipline affini, come le scienze religiose. Il testo è distribuito in tre capitoli: la teologia presuppone l’ascolto della Parola di Dio accolta nella fede (capitolo 1); la si esercita nella comunione della Chiesa (capitolo 2); e mira a dare ragione di un modo scientifico di accostarsi alla verità di Dio in una prospettiva di autentica saggezza (capitolo 3).

Il testo è stato approvato in forma specifica dalla Commissione Teologica Internazionale il 29 novembre 2011 ed è stato sottoposto al Presidente della medesima, il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha autorizzato la sua pubblicazione.

 

 

 

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San Pio X contro i teologi modernisti nei seminari

Ma qui già siamo agli artifici con che i modernisti spacciano la loro merce. Che non tentano essi mai per moltiplicare gli adepti? Nei Seminari e nelle Università cercano di ottenere cattedre da mutare insensibilmente in cattedre di pestilenza. Inculcano le loro dottrine, benché forse velatamente, predicando nelle chiese; le annunciano più aperte nei congressi: le introducono e le magnificano nei sociali istituti. Col nome proprio o di altri pubblicano libri, giornali, periodici. Uno stesso e solo scrittore fa uso talora di molti nomi, perché gli incauti sieno tratti in inganno dalla simulata moltitudine degli autori. Insomma coll'azione, colla parola, colla stampa tutto tentano, da sembrar quasi colti da frenesia. E tutto ciò con qual esito? Piangiamo pur troppo gran numero di giovani di speranze egregie e che ottimi servigi renderebbero alla Chiesa, usciti fuori dal retto cammino. Piangiamo moltissimi, che, sebbene non giunti tant'oltre, pure, respirata un'aria corrotta, sogliono pensare, parlare, scrivere più liberamente che non si convenga a cattolici. Si contano costoro fra i laici, si contano fra i sacerdoti; e chi lo crederebbe? si contano altresì nelle stesse famiglie dei Religiosi. Trattano la Scrittura secondo le leggi dei modernisti. Scrivono storia e sotto specie di dir tutta la verità, tutto ciò che sembri gettare ombra sulla Chiesa lo pongono diligentissimamente in luce con voluttà mal repressa. Le pie tradizioni popolari, seguendo un certo apriorismo, cercano a tutta possa di cancellare. Ostentano disprezzo per sacre Reliquie raccomandate dalla loro vetustà. Insomma li punge la vana bramosia che il mondo parli di loro; il che si persuadono che non sarà, se dicono soltanto quello che sempre e da tutti fu detto. Intanto si dànno forse a credere di prestare ossequio a Dio ed alla Chiesa; ma in realtà gravissimamente li offendono, non tanto per quel che fanno, quanto per l'intenzione con cui operano e per l'aiuto che prestano utilissimo agli ardimenti dei modernisti.

[Brano tratto dall'Enciclica "Pascendi Dominici gregis" di San Pio X]

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[Modificato da Caterina63 13/03/2012 12:58]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)