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[SM=g1740717] Eucaristia e Maria
   

«Nessuno, meglio di lei, può insegnare a comprendere e vivere con fede vera e amore la Messa»
(Benedetto XVI).
 

Benedetto XVI, nel contesto della chiusura del XXIV Congresso eucaristico nazionale celebrato a Bari il 29 maggio 2005, riprende il grande tema eucaristico-mariano affrontato da Giovanni Paolo II nell’enciclica Ecclesia de Eucharistia. Soffermandosi nell’Angelus sul mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, nato dalla Vergine, come da sempre ha fatto la tradizione teologica, ha poi connesso tale mistero a quello dell’Eucaristia, rileggendo in chiave e con finalità mariologico-esemplare l’espressione wojtyliana: «Alla scuola di Maria "donna eucaristica", come amava invocarla Giovanni Paolo II, accogliamo in noi stessi la presenza viva di Gesù, per portarlo a tutti nell’amore servizievole. Impariamo a vivere sempre in comunione con Cristo crocifisso e risorto, facendoci guidare dalla sua e nostra celeste Madre. Così, nutrita dalla Parola e dal Pane di vita, la nostra esistenza diventerà interamente eucaristica, e si farà rendimento di grazie al Padre per Cristo nello Spirito Santo».

Loreto, Agorà 2007: Benedetto XVI distribuisce la Comunione.
Loreto, Agorà 2007: Benedetto XVI distribuisce la Comunione (foto Alessia Giuliani).

«Mane nobiscum»

Papa Ratzinger, nell’Angelus di domenica 11 settembre 2005 – siamo in prossimità della solennità della Esaltazione della croce e della memoria liturgica della Beata Vergine addolorata –, rammentando che l’Eucaristia è il memoriale della Pasqua del Signore, manifestazione toccante e drammatica dell’infinita sua carità salvatrice, perpetuata nella e dalla Messa, ricorda che tale evento di sofferenza, di morte e di gloria, «non è un incidente di percorso, ma il passaggio attraverso cui Cristo è entrato nella gloria e ha riconciliato l’umanità intera, sconfiggendo ogni inimicizia. Per questo la liturgia ci invita a pregare con fiduciosa speranza: Mane nobiscum, Domine! Resta con noi, Signore!».

Nell’Ora messianica

Maria, come ci attesta l’Evangelo (cf Gv 19,25-27), è stata presente in prima persona in questo evento che ha visto il vertice della sua partecipazione oblativa.

Presso la croce del suo Figlio-Signore la "spada" dell’opposizione al Figlio da parte dei suoi contemporanei raggiunge, come preventivato, il culmine e le trafigge l’anima (cf Lc 2,34-35), venendo inserita per divina disposizione nel cuore dell’Ora messianica, dove riceve una nuova e più vasta maternità nei confronti dei discepoli del Figlio prediletto. Il mistero dell’Ora, perpetuato, celebrato e attualizzato con l’Eucaristia sacramentale, è il mistero che schiude inevitabilmente l’evento della nuova comunità dei discepoli che la vedranno, in quanto singolarmente crismata dallo Spirito del Crocifisso-Risorto, come madre, serva, testimone, icona della Chiesa, maestra di cristianesimo e modello della Chiesa nell’esercizio del culto eucaristico.

Per cui, asserisce Papa Ratzinger, «Maria, presente sul Calvario presso la croce, è ugualmente presente, con la Chiesa, in ciascuna delle nostre Celebrazioni eucaristiche (cf Ecclesia de Eucharistia 57). Per questo, nessuno meglio di lei può insegnare a comprendere e vivere con fede e amore la Messa, unendoci al sacrificio redentore di Cristo. Quando riceviamo la Comunione anche noi, come Maria e a lei uniti, ci stringiamo al legno, che Gesù col suo amore ha trasformato in strumento di salvezza, e pronunciamo il nostro "Amen", il nostro "Sì" all’Amore crocifisso e risorto».

Celebrazione eucaristica, miniatura del sec. XIV, Duomo di Pavia.
Celebrazione eucaristica, miniatura del sec. XIV, Duomo di Pavia (foto Tagliabue).

Un tema scontato?

Domenica 2 ottobre 2005, nel contesto dell’Anno dell’Eucaristia, con la preghiera dell’Angelus Papa Benedetto torna sul nostro tema chiedendosi il perché la Chiesa continua a riproporlo. «Perché questo tema? Non è forse un argomento scontato, già pienamente acquisito? In realtà la dottrina cattolica sull’Eucaristia, definita autorevolmente dal Concilio di Trento, domanda di essere recepita, vissuta e trasmessa dalla comunità in modo sempre nuovo e adeguato ai tempi. L’Eucaristia potrebbe essere considerata anche come una "lente" attraverso la quale verificare il volto e il cammino della Chiesa, che Cristo ha fondato perché ogni uomo possa conoscere l’amore di Dio e trovare in esso pienezza di vita».

Pienezza di vita, conoscenza dell’Amore, carità divina, dirà Benedetto XVI nel discorso ai partecipanti alla plenaria del Pontificio Comitato dei Congressi eucaristici internazionali, giovedì 9 novembre 2006, che hanno colmato il cuore e l’esistenza della Vergine Maria «prima e incomparabile adoratrice di Cristo eucaristico».

Su questa linea Papa Ratzinger è in sintonia dinamica col magistero del suo amato Predecessore: Maria con la sua esemplare fede e atteggiamento di fede educa e ammaestra il cristiano a eucaristizzare nell’Amore la propria dimensione liturgica ed esistenziale.

Salvatore M. Perrella

Invito all’approfondimento:J. Ratzinger (Benedetto XVI), Il Dio vicino. L’Eucaristia cuore della vita cristiana, San Paolo 2008, pp. 160, € 13,00.
  


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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)