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PAPA: MECCANISMO PERVERSO DEI MEDIA INTOSSICA COSCIENZE

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(stola bianca di Papa Leone XIII Benedetto XVI la usò il 3 maggio dell'anno scorso per il Rosario a Santa Maria Maggiore)

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 dic.

Le responsabilita' etiche dei media sono state richiamate oggi dal Papa nel discorso pronunciato in piazza di Spagna in occasione del tradizionale omaggio dell'8 dicembre alla statua dell'Immacolata.
"Ogni giorno - ha denunciato Benedetto XVI - attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose piu' orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perche' il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula.

Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono". "Nella citta' vivono o sopravvivono - ha continuato il Pontefice - persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all'ultimo, finche' la notizia e l'immagine attirano l'attenzione.
E' un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La citta' prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pieta', o con una falsa pieta'".

Per Papa Ratzinger, "c'e' invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realta' sacra, perche' ogni storia umana e' una storia sacra, e richiede il piu' grande rispetto".
"I mass media - ha rilevato il Papa con amarezza - tendono a farci sentire sempre 'spettatori', come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece - ha scandito - siamo tutti 'attori' e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri. Spesso ci lamentiamo dell'inquinamento dell'aria, che in certi luoghi della citta' e' irrespirabile.
E' vero: ci vuole l'impegno di tutti per rendere piu' pulita la citta'. E tuttavia c'e' un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso: e' l'inquinamento dello spirito; e' quello che rende i nostri volti meno sorridenti, piu' cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia".
Nel suo discorso, il Papa tedesco non ha fatto nessun riferimento diretto a fatti di cronaca, ma e' facile immaginare che la vicenda del presidente della Regione Lazio lo abbia molto impressionato, anche perche' ogni anno Piero Marrazzo era ovviamente tra le autorita' che accolgono il Papa in piazza di Spagna (oggi al suo posto c'era il vice presidente Esterino Montino, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e il cardinale vicario Agostino Vallini).

Ed e' probabile che proprio il grande spazio dedicato dai media alla vicenda e ai suoi protagonisti (il politico e i trans dati in pasto all'opinione pubblica) abbia spinto il Vescovo di Roma al monito di oggi. Attraverso l'ottica distorta dei media, ha osservato infatti davanti a una folla attonita, "vediamo tutto in superficie.

Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l'anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili". "Maria Immacolata - ha ricordato Benedetto XVI - ci aiuta a riscoprire e difendere la profondita' delle persone, perche' in lei vi e' perfetta trasparenza dell'anima nel corpo.
E' la purezza in persona, nel senso che spirito, anima e corpo sono in lei
pienamente coerenti tra di loro e con la volonta' di Dio. Voglio rendere omaggio pubblicamente - ha spoggiunto - a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell'amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia.
Uomini e donne di ogni eta', che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di piu' rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la societa'".
"Cari amici romani, e voi tutti che vivete in questa citta' - ha invocato il Pontefice rivolto ai circa 20 mila presenti che nonostante la pioggia affollavano oggi pomerigio piazza di Spagna, piazza Mignanelli, via Condotti e via Frattina - mentre siamo affaccendati nelle attivita' quotidiane, prestiamo orecchio alla voce di Maria.
Ascoltiamo il suo appello silenzioso ma pressante.
Ella dice ad ognuno di noi: dove ha abbondato il peccato, possa sovrabbondare la grazia, a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita". Cosi' la citta', ha assicurato, "sara' piu' bella, piu' cristiana, piu' umana".

"La citta' - ha continuato il Papa con voce ferma - e' fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondita'. Nel cuore delle citta' cristiane, Maria costituisce una presenza dolce e rassicurante. Con il suo stile discreto dona a tutti pace e speranza nei momenti lieti e tristi dell'esistenza. Nelle chiese, nelle cappelle, sulle pareti dei palazzi: un dipinto, un mosaico, una statua ricorda la presenza della Madre che veglia costantemente sui suoi figli.
Anche qui, in Piazza di Spagna, Maria e' posta in alto, quasi a vegliare su Roma". "Cosa dice Maria alla citta'? Cosa ricorda a tutti con la sua presenza?", si e' chiesto il Pontefice teologo. "Ricorda - e' stata la risposta - che 'dove abbondo' il peccato, sovrabbondo' la grazia'. Ella e' la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesu' ha vinto il male; l'ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio".

"Quanto abbiamo bisogno - ha concluso - di questa bella notizia.
La citta' ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente piu' difficili".



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)