00 08/12/2009 17:32
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 13/05/2004 18.56
Cara Luce,
grazie di questo testo che ci hai allegato.
Mi ha fatto ricordare il mio pellegrinaggio a Fatima alcuni anni or sono, con la mia famiglia.
Una esperienza stupenda. In un luogo dove tanti ritrovano la fede e si convertono a Dio, grazie al richiamo della Madonna.
Quando una madre così tenera chiama i figli è possibile che anche i peccatori più incalliti si convertano.
Per questo credo che il SIgnore desideri che la madre sua continui ancora ad invitare noi, che non abbiamo più vino, a fare ciò che LUI ci dirà.
Con affetto

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 13/05/2004 22.09
un vero faro di luce mi sembra l'omelia del Santo Padre il giorno della beatificazione dei pastorelli Giacinta e Francesco (13 maggio 2000)...
La riporto di seguito... e buona meditazionbe a tutti!
Stella

OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II <o:p></o:p>

BEATIFICAZIONE DEI VENERABILI GIACINTA E FRANCESCO,
PASTORELLI DI FÁTIMA,
AL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO DI FÁTIMA <o:p></o:p>

Sabato, 13 Maggio 2000 <o:p></o:p>

1. "Ti benedico, o Padre, (...) perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25).<o:p></o:p>

Con queste parole, cari fratelli e sorelle, Gesù loda il Padre celeste per i suoi disegni; Egli sa che nessuno può venire a Lui se non lo attira il Padre (cfr Gv 6, 44), perciò loda questo suo disegno e vi aderisce filialmente: "Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te" (Mt 11, 26). Ti è piaciuto di aprire il Regno ai piccoli.<o:p></o:p>

Secondo il disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, "una Donna vestita di sole" (Ap. 12,1). Essa parla loro con voce e cuore di mamma: li invita ad offrirsi come vittime di riparazione, dicendosi pronta a condurli, sicuri, fino a Dio. Ed ecco, essi vedono uscire dalle sue mani materne una luce che penetra nel loro intimo, così che si sentono immersi in Dio come quando una persona – essi stessi spiegano - si contempla allo specchio.<o:p></o:p>

Più tardi Francesco, uno dei tre privilegiati, osservava: "Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire". Dio: una luce che arde, però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando vide Dio nel roveto ardente; in quell'occasione Dio gli parlò, dicendosi preoccupato per la schiavitù del suo popolo e deciso a liberarlo per mezzo di lui: "Io sarò con te" (cfr Es 3, 2-12). Quanti accolgono questa presenza diventano dimora e, conseguentemente, "roveto ardente" dell'Altissimo.<o:p></o:p>

2. Ciò che più meravigliava il beato Francesco e lo compenetrava era Dio in quella luce immensa che li aveva raggiunti tutti e tre nel loro intimo. Soltanto a lui, però, Dio si fece conoscere "tanto triste", come egli diceva. Una notte, suo padre lo sentì singhiozzare e gli domandò perché piangesse; il figlio rispose: "Pensavo a Gesù che è tanto triste a causa dei peccati che si fanno contro di Lui". Un unico desiderio - così espressivo del modo di pensare dei bambini - muove ormai Francesco ed è quello di "consolare e far contento Gesù".<o:p></o:p>

Nella sua vita si opera una trasformazione che si potrebbe dire radicale; una trasformazione sicuramente non comune per bambini della sua età. Egli si impegna in una intensa vita spirituale, con una preghiera così assidua e fervente da raggiungere una vera forma di unione mistica col Signore. Proprio questo lo spinge ad una crescente purificazione dello spirito, mediante tante rinunce a quello che gli piace e persino ai giochi innocenti dei bambini.<o:p></o:p>

Francesco sopportò le grandi sofferenze causate dalla malattia, della quale poi morì, senza alcun lamento. Tutto gli sembrava poco per consolare Gesù; morì con il sorriso sulle labbra. Grande era, nel piccolo, il desiderio di riparare per le offese dei peccatori, offrendo a tale scopo lo sforzo di essere buono; i sacrifici, la preghiera. Anche Giacinta, la sorella più giovane di lui di quasi due anni, viveva animata dai medesimi sentimenti.<o:p></o:p>

3. "Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago" (Ap 12, 3).<o:p></o:p>

Queste parole che abbiamo ascoltate nella prima lettura della Messa ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l'uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la felicità, anzi finisca per distruggere se stesso.<o:p></o:p>

Quante vittime nel corso dell'ultimo secolo del secondo millennio! Il pensiero va agli orrori delle due "grandi guerre" e quelli delle altre guerre in tante parti del mondo, ai campi di concentramento e di sterminio, ai gulag, alle pulizie etniche e alle persecuzioni, al terrorismo, ai rapimenti di persone, alla droga, agli attentati contro la vita non nata e la famiglia.<o:p></o:p>

Il messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all'umanità affinché non stia al gioco del "drago", il quale con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra" (Ap 12, 4). L'ultima meta dell'uomo è il Cielo, sua vera casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, é in attesa di tutti.<o:p></o:p>

Dio vuole che nessuno si perda; per questo, duemila anni fa, ha inviato sulla terra il suo Figlio a "cercare e salvare quel che era perduto" (Lc 19, 10). Egli ci ha salvati con la sua morte sulla croce. Nessuno renda vana quella Croce! Gesù è morto e risorto per essere "il primogenito di molti fratelli" (Rom 8, 29).<o:p></o:p>

Nella sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di "non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso". È il dolore di mamma che l'obbliga a parlare; è in palio la sorte dei suoi figli. Per questo Ella chiede ai pastorelli: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro".<o:p></o:p>

4. La piccola Giacinta ha condiviso e vissuto quest'afflizione della Madonna, offrendosi eroicamente come vittima per i peccatori. Un giorno, quando essa e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva al letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "La Madonna è venuta a vederci e ha detto che molto presto verrà a prendere Francesco per portarlo in Cielo. A me ha chiesto se volevo ancora convertire più peccatori. Le ho detto di sì". E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli raccomanda: "Da parte mia porta tanti saluti a Nostro Signore e alla Madonna e dì loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinta era rimasta così colpita dalla visione dell'inferno, avvenuta nell'apparizione di luglio, che tutte le mortificazioni e penitenze le sembravano poca cosa per salvare i peccatori.<o:p></o:p>

Giacinta potrebbe benissimo esclamare con San Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stessa quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo Corpo, che è la Chiesa" (Col 1, 24). Domenica scorsa, presso il Colosseo a Roma, abbiamo fatto memoria i moltissimi testimoni della fede del secolo XX, ricordando, attraverso le incisive testimonianze lasciateci, le tribolazioni che hanno patito. Una nube innumerevole di coraggiosi testimoni della fede ci ha lasciato un preziosa eredità, che dovrà restare viva nel terzo millennio. Qui a Fatima, dove sono stati preannunciati questi tempi di tribolazione e la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza per abbreviarli, voglio oggi render grazie al Cielo per la forza della testimonianza che si è manifestata in tutte quelle vite. E desidero una volta di più celebrare la bontà del Signore verso di me, quando, duramente colpito in quel 13 maggio 1981, fui salvato dalla morte. Esprimo la mia riconoscenza anche alla beata Giacinta per i sacrifici e le preghiere fatte per il Santo Padre, che ella aveva visto tanto soffrire.<o:p></o:p>

5. "Ti benedico, o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli". La lode di Gesù prende oggi la solenne forma della beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta. La Chiesa vuole, con questo rito, mettere sul lucerniere queste due fiammelle che Dio ha acceso per illuminare l'umanità nelle sue ore buie e inquiete. Risplendano dunque queste luci sul cammino di questa moltitudine immensa di pellegrini e di quanti altri ci accompagnano tramite la radio e la televisione. Siano Francesco e Giacinta una luce amica che illumina il Portogallo intero e, in modo speciale, questa diocesi di Leiria-Fátima.<o:p></o:p>

Ringrazio Monsignore Serafim, Vescovo di questa illustre Chiesa particolare, per le sue parole di benvenuto e con grande gioia saluto tutto l'Episcopato portoghese e le rispettive comunità ecclesiali che amo di cuore ed esorto ad imitare i loro Santi. Un fraterno saluto ai Cardinali e Vescovi presenti, con menzione particolare per i Pastori delle Comunità dei Paesi di lingua portoghese: la Vergine Maria ottenga la riconciliazione al popolo angolano; porti conforto agli alluvionati del Mozambico; vegli sui passi di Timor Lorosae, della Guinea Bissau, di Capo Verde, di São Tomé e Príncipe; e custodisca nell'unità della fede i suoi figli e figlie del Brasile.<o:p></o:p>

Il mio deferente saluto va al Signor Primo Ministro e alle Autorità che hanno voluto partecipare a questa Celebrazione. Profitto dell'occasione per esprimere, nella persona del Capo del Governo, la mia riconoscenza a tutti per la collaborazione con cui hanno reso possibile questo mio pellegrinaggio. Un abbraccio cordiale ed una particolare benedizione alla parrocchia e alla città di Fatima, le quali oggi si rallegrano per i loro figli elevati agli onori degli altari.<o:p></o:p>

6. La mia ultima parola è per i bambini: Cari bambini e bambine, vedo tanti di voi con addosso vestiti simili a quelli usati da Francesco e Giacinta. Vi stanno molto bene! Il guaio è che, questa sera o forse domani, toglierete questi abiti e... i pastorelli spariranno. Non vi pare che non dovrebbero scomparire?! La Madonna ha bisogno di tutti voi per consolare Gesù, triste per i torti che gli si fanno; ha bisogno delle vostre preghiere e dei vostri sacrifici per i peccatori.<o:p></o:p>

Chiedete ai vostri genitori ed ai vostri maestri di inscrivervi alla "scuola" della Madonna, affinché vi insegni a diventare come i pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro. Vi dico che "si progredisce più in poco tempo di sottomissione e dipendenza da Maria che durante anni interi di iniziative personali, appoggiati soltanto su se stessi" (San Luigi Maria Grignion di Montfort, Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n. 155). E’ stato così che i pastorelli sono diventati rapidamente santi. Una donna che aveva accolto Giacinta a Lisbona, nel sentire i consigli tanto belli e saggi che la piccola dava, le domandò chi era stato ad insegnarglieli. "È stata la Madonna" - rispose. Lasciandosi guidare, con totale generosità, da una Maestra così buona, Giacinta e Francesco hanno raggiunto in poco tempo le vette della perfezione.<o:p></o:p>

7. "Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".<o:p></o:p>

Ti benedico, o Padre, per tutti i tuoi piccoli, a cominciare dalla Vergine Maria, l'umile tua Serva, e fino ai pastorelli Francesco e Giacinta.<o:p></o:p>

Il messaggio delle loro vite resti sempre vivo ad illuminare il cammino dell'umanità!<o:p></o:p>

 <o:p></o:p>


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 11 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/06/2004 16.40
Molti ci chiedono se Fatima ha una affinità con la Bibbia...si...le ha...approfondiamo l'argomento.....
Il  significato della profezia secondo la Bibbia
e   la visione profetica di Fatima


La profezia biblica ha soprattutto due significati:

1) predice ciò che Dio stesso ha deciso di fare
2) vuole essere avvertimento e/o
consolazione per gli uomini  per esortarli al cambiamento.

  Il  primo significato della profezia biblica è più chiaro a tutti:
attraverso i Profeti dell'antico testamento, per esempio, Dio predice ciò che ha deciso di fare: la predizione della nascita del Salvatore, la
predizione del suo sacrificio, la predizione della sua resurrezione.

  Il secondo significato della profezia biblica, invece, è meno chiaro per i cristiani e viene spesso confuso con le profezie di tipo magico, come quelle, per esempio, di Nostradamus che costituiscono una sorta di iniziazione demoniaca al fatalismo e alla disperazione: nella profezia di tipo magico  il futuro, infatti, è già stabilito e le nostre opere diventano inutili.

  Al contrario, quando la profezia biblica ci manda un messaggio sugli avvenimenti futuri lo fa per consegnarci un messaggio di speranza: con le nostre opere possiamo cambiare in senso positivo il nostro futuro e il futuro di tutti gli uomini ( è il caso, per esempio, dell'APOCALISSE  il cui compito è quello di aiutare a vivere il vangelo nei "corsi e ricorsi
storici", consegnando un messaggio fondamentale di speranza: il bene vincerà
sul male. )

  Questo tipo di profezia biblica non significa predire il futuro per venire incontro alla curiosità della ragione, non significa consegnare agli uomini una foto anticipata del futuro del quale nulla può essere più cambiato.
Questa profezia avverte su di un futuro possibile in base all'interpretazione del presente fatta alla luce della fede: il futuro nasce sempre dal presente ed è fondamentale interpretare i segni del tempo per intervenire sul presente e, intervenendo sul momento presente, volgere la
storia del futuro in una direzione positiva.

  Quando viene data agli uomini questa proiezione sul futuro, essa viene data per richiamare, sullo scenario che viene presentato, la libertà dell'uomo e per mobilitare le forze del cambiamento in bene.

  Questo tipo di profezia- che vuole essere avvertimento e/o consolazione per gli uomini per esortarli al cambiamento - vuole sottolineare l'importanza della libertà dell'uomo, vuole ricordare che il futuro non è
affatto determinato in modo immutabile e che noi possiamo cambiarlo.


  Il terzo segreto di Fatima, per esempio,  rientra in questo tipo di profezia -rivelazione PRIVATA: vuole essere avvertimento e/o
consolazione per gli uomini  per esortarli al cambiamento

CHE COS' E' LA RIVELAZIONE PRIVATA?
" Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate - private-, alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa...Il loro ruolo non è quello... di completare la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica""
(Catechismo della Chiesa Cattolica n.67 )

 La visione profetica della Vergine sintetizza in modo simbolico gli avvenimenti futuri su un
medesimo sfondo: un Vescovo vestito di bianco che sale una montagna ripida e prima di salire, afflitto di dolore e di pena, prega per le anime dei cadaveri che incontra in una città in rovina. Giunto alla cima del monte, in ginocchio ai piedi di una grande croce viene ucciso da un gruppo di soldati e insieme a lui muoiono tanti religiosi.

  La visione profetica descrive in modo simbolico la sofferenza dei testimoni della fede dell'ultimo secolo del secondo millennio: è un'interminabile via crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo.

  I martiri cristiani, in duemila anni, sono stati calcolati in 70 milioni.
La gran parte di questi cristiani non sono stati martirizzati nel Colosseo, ma nell'ultimo secolo da parte soprattutto dei comunisti e dei mussulmani: esattamente 45 milioni e 500 mila, circa il 65 per cento del totale.

  Attualmente, nei paesi mussulmani, vengono uccisi circa 160 mila cristiani ogni anno

( cfr Antonio Socci, I nuovi perseguitati, indagine sulla intolleranza anticristiana nel nuovo secolo del martirio, Piemme 2002 ).

  Secondo l'interpretazione della Chiesa, confermata da suor Lucia, il Vescovo vestito di bianco è Giovanni Paolo II: si tratta dell'attentato del 13 maggio 1981, anniversario delle stesse apparizioni della Vergine a
Fatima. Maria avverte i tre pastorelli e avverte la Chiesa: grazie ai sacrifici liberamente accettati da Giacinta e Francesco, vengono mobilitate le forze del cambiamento in bene e - una mano materna interviene guidando la
traiettoria della pallottola-, permettendo al Papa di fermarsi sulla soglia della morte. Le preghiere e i sacrifici dei pastorelli hanno iniziato a mobilitare le forze del cambiamento in bene: qualcosa è stato fatto e qualcosa è cominciato a cambiare.

  Giovanni Paolo II non è morto e un periodo di grazia è stato concesso alla Chiesa.

Il  regime comunista della - Russia che ha diffuso i suoi errori nel mondo- è misteriosamente crollato appena il Papa, come richiesto dalla Vergine, ha consacrato tutto il mondo e la Russia in particolare alla Madonna.

 La Vergine, a Fatima, indica anche un futuro, possibile avvenimento: -infine il mio  cuore Immacolato  trionferà -, cioè potrà nascere una nuova società cristiana, un nuovo periodo di pace se gli uomini faranno penitenza.
Maria  per tre volte ripete la parola - penitenza-.

  Giovanni Paolo II spiega che la penitenza - lungi dall'essere un sentimento superficiale, è un vero capovolgimento dell'anima (.). Fare
penitenza vuol dire (.) ristabilire l'equilibrio e l'armonia rotti dal peccato, cambiare direzione anche a costo di sacrificio (.). L'uomo
contemporaneo sembra far più fatica che mai a riconoscere i propri sbagli e a decidere di tornare sui suoi passi per riprendere il cammino dopo aver rettificato la marcia; egli sembra molto riluttante a dire - me ne pento - o - mi dispiace -; sembra rifiutare istintivamente, e spesso irresistibilmente, tutto ciò che è penitenza nel senso del sacrificio accolto e praticato per la correzione del peccato-

( Gionni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia n.26 ).

   - Infine il mio cuore Immacolato trionferà: con la parola - infine - si intende, probabilmente, un periodo storico, un tempo più o meno lungo e ogni tempo è caratterizzato da uno scontro fra il bene e il male. Dice il
Concilio Vaticano II: - tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la
luce e le tenebre- ( Gaudium et spes n.13 ).

  Durante questo tempo saranno possibili nuovi pericoli: su questi pericoli getta una luce il cardinale Joseph Ratzinger che, in un suo saggio del 1992, scrive: - (.) si è sviluppata un'interpretazione rivoluzionaria dell'Islam, che ha molti punti di contatto con le teologie della liberazione in ambito cristiano e ha reso facile la fusione di terrorismo occidentale, d'ispirazione marxista, e terrorismo islamico. (.)

  L'islam viene (.) presentato come il vero soggetto della lotta di liberazione dei popoli oppressi. Su questa falsariga, per esempio, una
personalità come R. Garaudy ha trovato la sua via dal marxismo all'Islam.
Egli vede in quest'ultimo il rappresentante delle energie rivoluzionarie contro il capitalismo dominante-

(Joseph Ratzinger, Svolta per L'Europa?, Paoline, Cinisella Balsamo- MI-
1992, pp.138-139 ).

  Dopo la fusione del terrorismo marxista  con il terrorismo islamico, quali altri pericoli possono esserci per l'occidente cristiano ? Nel messaggio
della Vergine a Fatima c'è una frase misteriosa:    - in Portogallo si
conserverà sempre il dogma della fede
-.

  Qualunque sia la portata che si dà a questa espressione, è evidente che si riferisce a una crisi della fede. Il dogma della fede si perderà in una estensione così grande che è degno di speciale menzione il fatto che si conservi in Portogallo: nei fedeli, nei pastori, in entrambi?
 Ricordo che, quando i Vescovi del Portogallo consacrarono la nazione alla Vergine di
Fatima, questo paese fu preservato miracolosamente dalla terribile guerra civile scatenata dal comunismo che colpì la Spagna.

POSSIBILE QUESTA  CRISI DELLA FEDE?
Ma non è forse quello che sta succedendo? Riflettiamo, per esempio, sull'oscuramento, nei fedeli, ma anche in molti pastori, di un dogma
centrale della fede cattolica: l'indissolubilità matrimoniale.
Se l'amore-sentimento è finito, se il coniuge è stato abbandonato dall'altro, quanti credono ancora nell'indissolubilità senza se e senza ma?

RIPETO:
questa profezia ( la fede che rischia di scomparire, di non conservarsi  in molti popoli cristiani.) avverte su di un futuro possibile in base all'interpretazione del presente fatta alla luce del Vangelo: il futuro nasce sempre dal presente ed è fondamentale interpretare i segni del tempo per intervenire sul presente e, intervenendo sul momento presente, volgere la
storia del futuro in una direzione positiva.

  Quando viene data agli uomini questa proiezione sul futuro, essa viene data per richiamare, sullo scenario che viene presentato, la libertà dell'uomo, in modo che con le nostre opere buone (PREGHIERA, AZIONE,SACRIFICIO,
PENITENZA ) possiamo cambiare  in senso positivo il nostro futuro e il futuro di tutti
gli uomini:


  Il giorno 11 ottobre 1992 Giovanni Paolo II, dopo aver consultato i Vescovi del mondo intero, ha approvato e promulgato Il  Catechismo della Chiesa Cattolica - espressamente scritto per i Vescovi perché serva loro come testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento della dottrina cattolica  ( SI TRATTA DI UNA VERA E PROPRIA
GRAMMATICA DELLA FEDE ): è questo un  fatto unico nella storia della Chiesa.
Il Catechismo Tridentino, infatti, era stato scritto per i parroci  e il catechismo di San Pio X era un riassunto del catechismo di Trento per la
diocesi di Roma.

  Monsignor Alessandro Maggiolini, che ha partecipato alla redazione del Catechismo della Chiesa, scrive che sono passati dieci anni
da quell'undici ottobre 1992, quando il
Papa consegnava il testo magisteriale alla Chiesa intera e questa interpretazione completa e sicura della Parola di Dio è stata completamente dimenticata. "" (.) Non si giunge a comprendere il disinteresse per un testo come il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza sospettare notevoli lacune di conoscenza in fatto di religione cattolica.

  Una Chiesa che rifiuta o neglige la responsabilità della riflessione è destinata a un rapporto religioso informe e a una unità che può essere politica o di volontariato, ma non è quella prioritariamente voluta da Cristo circa la fede ""

( Alessandro Maggiolini, Il Catechismo dimenticato, Il Giornale, 7 ottobre
2002, pp. 1-8 ).

  Questo disinteresse verso il testo di riferimento sicuro e autentico per l
'insegnamento della dottrina cattolica è sicuramente un - segno preoccupante
del tempo - che stiamo vivendo.

  La Parola di Dio e il Magistero del Papa sono indissolubilmente legati:
senza l'insegnamento del Papa non può esistere una fede autentica e solo chi
segue l'insegnamento del Papa segue Nostro Signore Gesù Cristo.

 CERCHIAMO DI INTERPRETARE I SEGNI DEL TEMPO ALLA LUCE DEL VANGELO:

 Nella Chiesa assistiamo a questo - disinteresse - per il magistero del Papa e nel mondo occidentale e cristiano assistiamo ad un vero e proprio - letargo - della coscienza.


IL CROLLO DELL'IMPERO SOVIETICO NON HA PORTATO AD UNA VERA RICONCILIAZIONE CON DIO.

 Si sono creati spazi di libertà per l'evangelizzazione ma al relativismo aggressivo del comunismo ha fatto seguito un relativismo seduttivo e democratico.

 Il materialismo ideologico ha lasciato il posto ad un diffuso materialismo pratico dove la vita interiore degli uomini è atrofizzata: l'uomo non si chiede più il significato della vita e della morte, non cerca più il vero e il bene, ma è ridotto alle sue sensazioni e sono le sensazioni del momento che determinano le sue azioni.


LA SPAGNA DI ZAPATERO STA DIVENTANDO, COME L'OLANDA, IL LABORATORIO DEL RELATIVISMO: DIVORZIO LAMPO, ABORTO PIU' FACILE, MATRIMONIO GAY.

SI TRATTA DI UNA TENDENZA CHE SI DIFFONDE IN TUTTA EUROPA, IN UN' EUROPA CHE CHIUDE LE PORTE A CRISTO E RECIDE I SUOI
LEGAMI CON IL CRISTIANESIMO.

  Maria, a Fatima, insegna che le guerre, la fame e le persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre sono conseguenza dei nostri peccati.

  Il primo attacco terroristico, che ha colpito l'occidente cristiano l'11 settembre 2001, è stato un vero terremoto in grado di scuotere le coscienze dei popoli che hanno conosciuto il Vangelo ma non sembra che il crollo delle
torri gemelle sia stato fonte di timore di Dio e quindi inizio di saggezza, DI PENITENZA E DI RICONCILIAZIONE CON DIO.

  Sono  sempre attuali e ancora più attuali di allora le parole della beata Giacinta:- le guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo
(.) i peccati del mondo sono molto grandi - (1)


( Bruto Maria Bruti )



Bibliografia

sul significato della Profezia biblica e sul messaggio di Fatima:
Congregazione per la dottrina della fede, Il Messaggio di Fatima,
supplemento a L'Osservatore Romano n.147 del 26-27 giugno 2000; Avvenire,
supplemento n.147 del 27 giugno 2000, La storia con gli occhi di Fatima;
Cardinale Angelo Sodano, parole pronunciate al termine della Santa Messa
celebrata dal Papa a Fatima il 13 maggio 2000

1) cfr Antonio Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima,
cristianità, Piacenza 1977 p. 49 e 51

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 12 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/06/2004 10.12
Fatima e il problema della fede


Nel messaggio della Vergine a Fatima ci sono alcune parole sulle quali si è poco riflettuto.

La Madre di Gesù dice: "" Nel Portogallo si conserverà sempre la dottrina
( doguema, nell'originale lusitano) della fede"".

Se la rivelazione privata di Fatima è stata riconosciuta come "vera" dalla Chiesa Cattolica, le parole di Maria sul "dogma" della fede hanno
un'autorità analoga alle altre parti del messaggio.

Che significa che nel Portogallo si conserverà sempre la dottrina della fede?

Questo sembra indicare, logicamente, che altrove la dottrina della fede rischierà di oscurarsi.

Chi vorrà restare cattolico dovrà, forse, imparare il portoghese per seguire i documenti dei vescovi del Portogallo che, stando alle parole di Maria, verranno messi al riparo da sbandamenti ed errori?

Sulla crisi della fede ci sono delle terribili parole pronunciate da Paolo VI:

Nel 1968 Papa Paolo VI lancia l'allarme: - La Chiesa è colpita pure da chi ne fa parte  (..) Taluni si esercitano (...) perfino nell'autodemolizione -
( Insegnamenti di Paolo VI, vol.VI, p.1188)

 Nel 1969: -proprio dal di dentro della Chiesa nascono inquietudini e infedeltà - ( idem, vol, VIII p.1137-1138  )

Nel 1972: - Da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio - ( ibidem, pp.707-709 )

************

Ci piace ricordare qui anche l'avviso paterno di p.Amorth......il quale pur denunciando questi stessi malanni, ha ribadito che per uscirne fuori occorrono poche cose: BIBBIA, MAGISTERO (CATECHISMO); E I SACRAMENTI..... specialmente Confessione ed Eucarestia.....La cura ce l'abbiamo.... l'obbedienza agli insegnamenti della Chiesa è fondamentale come infatti ci ricorda Paolo quando leggiamo le sue istruzioni a Tito e Timoteo......ma lo vediamo anche nelle famiglie: senza obbedienza ed un piano solido sul quale poggiare un matrimonio, i figli sono allo sbando e i coniugi divorziano....la Dottrina matrimoniale ha le sue fondamenta NEL VANGELO altrimenti sarebbe incomprensibile per l'uomo e la donna vivere insieme fondandosi in una cosa sola pur rimanendo DIVERSI......la dottrina della Trinità è la radice stessa per una corretta catechesi matrimoniale....il divenire "una cosa sola" pur rispettando le specifiche diversità sia dei coniugi come quelle dei figli non può estraniarsi dalle dottrine cristiane....

Fatima ha questa radice evangelica fondamentale perchè da una famiglia veramente cristiana, attenta alle catechesi e obbediente agli insegnamenti ricevuti....derivano poi tutte le altre conseguenze che si riversano poi NELLA SOCIETA': se la famiglia è sana ed è cristiana, la società ne trarrà benefici perchè la Famiglia è il primo nucleo fondamentale di uno Stato...

Ci si sposa perchè SI HA FEDE NELL'ALTRO, SI HA FIDUCIA NEL CONIUGE....si crede in qualche cosa che INSIEME PUO'  e deve essere costruito, non vi è nessuna costrizione alla radice.....ma se questa fede non poggia su qualcosa che è al di fuori della materialità, allora si costruisce sulla sabbia, e al rpimo colpo di vento, di disagio o di problema, la casa CROLLA.....non fiducia nell'uomo, dice il Vangelo, ma attraverso l'uomo preposto da Dio alle catechesi della nostra fede, allora si che si poggiano le radici su DIO.....ed allora la casa NON crollerà....

**********