00 15/12/2009 10:46
[SM=g1740733] Per quanto non condivida tutto di alcune tematiche trattate in passato da don Verzè, ritengo tuttavia utile ed interessante l'intervista che ha rilasciato stamani al corriere:

Intervista a don Luigi Verzè
- Don Verzè: ha già perdonato l'aggressore. Troppo odio, bisogna cambiare la Carta Costituzionale

di Cazzullo Aldo
corriere del 15.12.2009

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L'amico li fondatore del San Raffaele dopo la visita al prernier: Bersani caloroso, l'ho visto sinceramente dispiaciuto.
Don Verz : ha già perdonato l'aggressore Troppo odio, bisogna cambiare la Carta « Questo clima è anche colpa della caccia all'uomo da parte dei magistrati» (1)

Don Verzé, Berlusconi è qui nel suo ospedale (i maggiori contributi sono stati suoi). Come l'ha trovato?

«Fisicamente, in ripresa. Psicologicamente, umiliato, terrorizzato. Non tanto per il dolore, quanto per aver provato sul suo corpo l'odio».

Quando ha saputo?

«Appena è successo. Mi ha avvisato il suo medico, Alberto Zangrillo. Ma non sono andato subito al San Raffaele. In questi casi ci vogliono calma, tranquillità. E anche solitudine. Attorno a Berlusconi c'erano i nostri medici migliori, e loro bastavano. Hanno fatto la Tac, per escludere danni cerebrali. Poi gli altri esami. Solo dopo abbiamo fatto entrare il fratello e i figli».

E lei?

«Io sono andato stamattina (ieri, mia). Era giusto lasciargli un po' di tempo. Quando accade una cosa del genere, quando si rischia la vita, ci si ritrova come sospesi tra Dio e il mondo. Soprattutto se si è uomini della statura di Berlusconi».

Perché parla di un Berlusconi «terrorizzato»?

«il problema non è lui. Lui si è già ripreso, la forte emozione che ha provato è già alle spalle. L'ho rivisto all'ora di pranzo, e il suo ottimismo aveva già preso il sopravvento. Anch'io sono un ottimista; ma perché ho novant'anni, e mi sento ormai nelle braccia di Gesù Cristo. Berlusconi è più ottimista di me. Il problema è l'odio. Questo episodio è anche un monito. il segno che è davvero il tempo di cambiare la Costituzione».

Perché? E In che modo, secondo lei?

«Non tocca a me dirlo. Tocca ai politici: l'ho detto a Berlusconi e agli altri che ho visto oggi, Fini e Bersani>.

Come ha trovato Fini?

«Freddo. Forse perché l'ho visto per strada».

E Bersani?

«Caloroso. Sinceramente dispiaciuto. Bersani è una gran brava persona. Ci siamo anche dati un bacio. Certo, ha da governare una gabbia di tigri e leoni>.

Di Pietro dice che Berlusconi ha istigato all'odio. Anche la Bindi, con toni diversi, sostiene che il premier ha le sue responsabilità per il clima che si è creato.

«Sono loro ad aizzare all'odio, ad aver ispirato il gesto di quel povero diavolo».

E giusto dare più poteri al presidente del Consiglio?

«Se ne occupino gli addetti ai lavori. Dico soltanto come cambierei l'articolo 1: l'Italia è una repubblica fondata non solo sul lavoro, ma anche sulla cultura; la politica divide, la cultura unisce. Quanto è accaduto è frutto di un'assoluta mancanza di cultura. Di rispetto. Di conoscenza dell'altro. Berlusconi mi ha detto: Perché a me? Perché mi odiano tanto, al punto da volermi ammazzare? Io voglio il bene del paese, il bene di tutti. Tu don Luigi lo sai che è così. Perché non se ne rendono conto? ».

E davvero così, don Luigi?

«Certo. Io conosco bene Berlusconi. E un uomo di fiducia e di fede. Conosce il vero insegnamento di Gesù : Amatevi l'un l'altro come io ho amato voi . Berlusconi ama tutti, anche i suoi nemici. E' incapace di pensieri o parole cattivi».

Una volta definì «coglioni» gli italiani che non votavano per lui.

«Ma anch'io ne dico di tutti i colori alle persone che lavorano con me. Però loro non se la prendono. Perché, come Berlusconi, parlo con il sorriso sulle labbra; e loro sono indotti a sorridere».

Anche la magistratura, secondo lei, ha contribuito a creare questo clima?

«E chiaro che è così. Questo è il vero motivo per cui occorre ritoccare la Costituzione. Anche la caccia all'uomo giudiziaria ha creato il contesto in cui è stata possibile l'aggressione. La magistratura dev'essere ricondotta al suo molo. Che è al di sopra e al di fuori della politica. I magistrati non devono fare politica; sarebbe come se il Papa o la Chiesa pretendessero di farla».

Lei sa che diranno che Berlusconi e i suoi intendono approfittare delia circostanza.

«So quel che diranno. Non si rendono conto del pericolo che incombe sul paese, del clima che si respira, della gravità di quanto è accaduto. Non si rendono conto che Berlusconi ama l'Italia, ed è per questo, non per i suoi interessi, che è sceso in campo, mettendo in gioco tutto se stesso, anima e corpo, anche a rischio della propria salute. Anche a rischio della propria vita, come si è visto. Io gliel'ho detto: Ricordati che sei una persona ricca . Ma lui non si tira mai indietro; Poi, certo, non è un angelo del cielo. E' un uomo. Un uomo sano e vitale. Può commettere errori. Come me, come lei. Per fortuna il San Raffaele è il suo angelo custode; e io sono il custode del suo angelo custode».

Perdonerà il suo feritore?

«L'ha già perdonato. Non mi stupirei che chiedesse di incontrarlo».

Aldo Cazzullo
(1) Nel ritoccare la Costituzione, la giustizia va riportata al di sopra e al di fuori della politica.

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del 6 novembre 2009 interessante quest'altra parte di intervista sempre a don Verzè



«In questi giorni sono arrabbiato».
Per quale motivo, don Verzé?
«La sentenza europea che vieta il crocifisso è una cosa orrenda. Uno sputo su tutto quel che di grande ha fatto l' Europa. Disconosce le nostre origini. Viola la nostra storia. Mi pare di sentire il corpo di Giovanni Paolo II che si rotola nella cassa. Mi pare di vederlo, ormai consumato, che viene fuori, uno stinco su quell' altro, a impugnare un bastone...».

Che fare?

«Reagire. A Natale, anziché l' albero, erigiamo una croce. Spero lo faccia anche il Santo Padre, in piazza San Pietro. Mi offro di portargliela io: una grande croce di 25 metri».

Nell' attesa del Papa, lei l' altra mattina ha visto Berlusconi.

«Abbiamo rievocato i nostri precedenti incontri. La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel ' 94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all' Italia».

E non ha cambiato idea?

«No. Una volta un contestatore mi si è avvicinato, puntandomi il pugno sotto il mento, e mi ha chiesto se la pensavo ancora così su Berlusconi. Gli ho risposto di sì. L' hanno portato via prima che mi colpisse».

Con Berlusconi avete parlato anche degli scandali estivi?

«Certo. Mi ha assicurato che lui non ha fatto quel che dicono. E io gli credo: non l' ha fatto. Ho visto tante cose nella vita, ma mai una vergogna simile. Sono state enfatizzate supposizioni, voci. E se anche se fossero verità, dovremmo vergognarci e tenerle nel cuore. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. E di peccati ne commettiamo tutti. Eppure vedo molti peccatori tirare molte, troppe pietre».

Non sono soltanto voci. Tutto ha avuto inizio con il divorzio chiesto da Veronica Berlusconi.

«Conosco bene anche lei. Non voglio giudicare. Berlusconi è un uomo, non un santo; anche se io in ogni uomo vedo la santità. Gesù non ha detto: siate puri, siate giusti. Ha detto: amatevi l' un l' altro come io ho amato voi. L' Italia è un Paese profondamente cristiano, un Paese meraviglioso, ma sta perdendo il rispetto per se stesso pur di rovistare nella rogna, sta dissacrando e calpestando i suoi valori in un drammatico vuoto di cultura. E il peggio della nostra cultura sono alcuni magistrati».

Che c' entrano i magistrati?

«La giustizia in Italia sembra una spada di Damocle pendente sulla testa di chiunque. Purtroppo alcuni magistrati non hanno il senso della giustizia. Un dubbio per loro è sufficiente per giudicare. E giudicano».
(..)

Lei ha buoni rapporti anche a sinistra.
Ad esempio con il presidente della Regione Puglia Vendola.

«Un uomo che cerca la verità. La gente giudica dalle apparenze, dall' orecchino. Che mi importa dell' orecchino! Io guardo il meglio dell' uomo. Ne ho parlato con Berlusconi, che ha per Vendola molta simpatia e stima. Qui sta la sua superiorità: cerca le intelligenze, anche nell' opposizione».

Bersani?

«Non lo conosco. Conosco D' Alema, gli ho fatto sapere che prego per lui. Mi ha risposto che ne ha molto bisogno».

Presidente del Pd diventerà Rosy Bindi, di cui lei non è grande estimatore.

«Per me la Bindi è stata una disgrazia. Ma io la amo lo stesso. Se venisse qui al San Raffaele bisognosa di cure, mi farei in quattro».


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[Modificato da Caterina63 15/12/2009 10:47]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)