Sentire cum Ecclesia
A tutto il Gruppo, La Pace di Cristo!
Cara Caterina, quando dicevo che in quello che scrivevo prendevo spunto da te senza voler fare una critica a ciò che scrivevi, intendevo dire che seguivo gli argomenti da te sollevati, senza entrare nel merito che la tua trattazione fosse gista o sbagliata. Ho scritto ciò che io sapevo e fatto una domanda (quella sugli ebrei) su un punto che non capivo; e ora mi ritrovo un messaggio in cui quasi difendi la tua posizione dai miei "attacchi".
Boh, io non capisco tutto questo desiderio di fare quadrato intorno a posizioni, o di difesa ad oltranza di alcune pseudocertezze storiche che, sia che fossero vere che se fossero false non potrebbero comunque influire in alcun modo in riguardo ad un giudizio "teologico" sulla Chiesa e la Rivelazione.
A) Ora però mi sento necessitato alla correzione di alcuni errori su ciò che scrivi.
I seguenti punti sono da leggere parallelamente ai tuoi.
1) Erasmo da Rotterdam non era Protestante! Ma dove caspita l'hai recuperata questa notizia? Erasmo da Rotterdam era un grande umanista e quando gli venne proposto di partecipare al movimento di Riforma egli declinò esplicitamente l'invito. Se hai modo di conoscere il suo pensiero ti renderesti conto che la sua grande fiducia nelle capacità dell'uomo e nella sua possibilità di essere soggetto attivo e centrale della storia (anche di quella della salvezza) stride fortemente con le fondamentali tesi di Lutero.
Poi era un grande filologo, e starei davvero molto attento alla valutazione della sua Traduzione, in particolare quella del Nuovo Testamento... L'attuale studio del greco si basa sulle regole e le intuizioni di Erasmo, non dimentichiamolo. A proposito di traduzioni protestanti però, occorre invece tener presente come la traduzione di Lutero sia ancora insuperata in ambito tedesco e trova plausi anche nei teologi cattolici. Gli insegnanti del Pontificio Istituto Biblico di Roma di lingua tedesca, spesso citano utilizzando proprio la traduzione di Lutero.
Anche la famosa Bibbia di Re Giacomo, la cosiddetta Versione Autorizzata è una delle più belle traduzioni in lingua inglese classica.
2) Mi dispiace che tu non la biasimi, perchè non ti ritrovi, su questo punto, in comunione con l'attuale vescovo di Roma, il quale ha chiesto perdono per l'atteggiamento passato della Chiesa in questa materia, e lo ha fatto in più di un suo discorso.
No, non mi sto costruendo una Chiesa sulla mia sensibilità, ma sto cercando di conformarmi in tutto sulla sensibilità del Concilio Vaticano II, di cui leggo ogni giorno qualche pagina. Mi sto conformando all'atteggiamento di umiltà che il concilio chiede ai credenti in Cristo, mi sto conformando alla richiesta di Giovanni Paolo II nella Tertium Millennium Adveniente di saper denunciare con coraggio gli errori passati della Chiesa sapendo di rendere così un vero servizio alla Verità.
E quando poi una Pontificia Facoltà Teologica gestita dalla Compagnia di Gesù (quale la mia), ci aiuta proprio a porci in maniera critica nello studio della Storia della Chiesa e a saper riconoscere i limiti storici e la grande possibilità che ha offerto il papa grazie alla Purificazione della Memoria perchè la Chiesa risplenda sempre di più in onestà e verità, penso proprio, in tutta coscienza, di poter non tener conto della tua espressione nell'ultimo rigo del punto 2: la mia non è affatto una posizione ammirevole, mi è ancora spesso difficile farmi un quadro veramente onesto di alcuni problemi, ma ho la certezza di sentire cum Ecclesia quando parlo di questi argomenti, e di rinnovare la mia intima comunione con la sede romana.
3) Abbiamo paura di dire che la Chiesa (e non gli uomini di Chiesa) possa sbagliare! Ma perchè? Noi abbiamo la certezza dell'infallibilità della Chiesa in materia di fede, e qeusto è indiscutibile, ma in materia di prassi e scelte concrete essa può incorrere in miopie ed errori... e lo possiamo ammettere con umiltà. Infatti i Concili e i sinodi non rappresentano gli uomini che li compongono, ma la Chiesa, e dunque, per fare un esempio, quando il Concilio di Costanza promise l'immunità a Jan Hus se fosse comparso per spiegare la sua inpostazione teologica, mentre votò per la condanna e lo fece arrestare come eretico (cosa che lo porterà alla condanna al Rogo), è la Chiesa, nella sua accezione gerarchica ed in una delle sue solenni assisi, ad aver sbagliato e ad aver tratto un uomo con l'inganno.
Certo Caterina potrà dirmi chi sono io per giudicare l'operato di un concilio, e gli dò pienamente ragione.
Io non sono nessuno, ma Giovanni Paolo II è il Vescovo di Roma, che presiede all'unità e ha il compito di confermare i suoi fratelli nella verità.
Fu egli, in occasione del suo viaggio a Praga nel 1997, a riabilitare completamente la figura di Jan Hus e a chiedere perdono delle colpe della Chiesa Cattolica in suo riguardo.
Una mia sensibilità? No, sforzo umile di acquisire la stessa sensibilità di Giovanni Paolo II, davvero da ammirare nell'impengo con cui ha portato avanti, nonostante tante resistenze nell'ambito della stessa Curia romana, il progetto della Purificazione della Memoria e della Commemorazione ecumenica di tutti i Martiri del XX secolo.
4) Mi trovo pienamente d'accordo. Il problma, come sempre è il fondamentalismo ed una lettura fondamentalista della sacra scrittura. Se gli stessi appartenenti a questi movimenti pentecostali studiassero la Storia della Riforma, si renderebbero conto che mai il Sola Scriptura ha significato ingnoranza di quelle discipline umane e letterarie che potevano aiutare a comprendere meglio la stessa. Sono stati sempre richiesti studi specifici per diventare pastori, si è puntato sempre in modo preponderante sugli studi teologici e sulle Facoltà di Filosofia e Teologia.
Spesso il limite tra relgione e setta è labile... non dò giudizi complessivi, occorrerebbe conoscere ogni singolo movimento, ed io non li conosco.
5) Per quanto riguarda le "ragioni" della riforma, volevo solo sottolineare come i gruppi pentecostali attuali non sanno minimamente nulla del perchè della scelta operata dai Riformatori di escludere i testi deuterocanonici.
Il messaggio, prima che ai cattolici, su questo punto voleva far chiarezza proprio ai pentecostali, dicendogli "Ma che state dicendo? Non sono affatto queste le motivazioni per cui avete ricevuto una bibbia senza i libri deuterocanonici, i motivi sono molto più complessi e profondi!" E quindi ho cerato di spiegarli.
Ogni reazione è eccesso di un opposto eccesso! Luterno non tenne in nulla conto della Tradizione della Chiesa, ma perchè all'epoca si cercava di giustificare ogni cosa con i Padri facendo solo raramente riferimento esplicito al testo sacro.
Il fatto che però le traduzioni protestanti (in particolare quelle luterane e anglicane) hanno sempre , e sottolineo sempre, conservato in appendice i testi deuterocanonici ci fa capire come la scelta dei riformatori non era una scelta dogmatica. Nulla impedirebbe attualmente alle Chiese riformate l'utilizzo come Parola di Dio dei testi deuterocanonici (ed in effetti molti teologi protestanti contemporanei ne fanno uso).
B) Passo alle richieste di Raptor. Fresco di studi non significa che ho tutti i testi fra le mani... Cerco di risponderti brevemente per quello che ricordo ora, e senza il materiale si studio davanti.
1) Nei primi secoli, diciamo fino al sesto/settimo secolo, tutti i laici erano ben preparati dalla Chiesa dal punto di vista teologico, la catechesi era approfondita, seria, e si insegnava a tutti a leggere e scrivere, e a poter leggere il testo biblico. Non era raro, soprattuto in oriente, che i laici discutessero tra di loro di teologia come oggi nei bar si parla della partita del giorno prima.
Questa attenzione però nell'ottavo secolo calò, la lingua di ogni giorno era ormai così differente dal latino che le persone non capivano più le celebrazioni, l'attenzione alla catechesi calò molto e chiunque avesse il desiderio di conoscere meglio la scrittura o di portare avanti gli studi si trasferima nei monasteri, perchè erano gli unici luoghi in cui si insegnava a tutti, anche a coloro che non diventavano preti, a leggere e scrivere, e si avevano a disposizione bibbie e testi teologici.
Una situazione di fatto diventò ben presto regola e solo ai preti e ai vescovi era legata la libertà di poter annunciare la Parola di Dio, mentre qualunque laico volesse farlo (ma anche qualunque frate che non fosse sacerdote) doveva chiedere esplicita dispensa. Fu ciò che fece Francesco, Valdo e altri desiderosi di annuciare la sacra scrittura. Ma non si possono dimenticare però coloro ai quali ciò fu impedito e che vennero arsi vivi (con la bibbia legata addosso) perchè non rispettarono il "divieto ecclesiastico".
Dal punto di vista storico ciò è giustificato dal tipo di società del medioevo, cioè una società immobile in cui era impossibile uscire dal proprio ruolo. C'erano gli oratores (coloro che pregavano), i bellatores (coloro che combattevano) e i laboratores (coloro che lavoravano, ed in fin dei conti erano sottomessi).
Ciò che c'è da chiedersi è se non fosse stato più evangelico tornare ad insegnare a leggere e scrivere alle persone, a curare delle traduzioni bibliche facili a capirsi, potenziare la catechesi, piuttosto che lanciare anatemi e rifiuti.
Implicitamente, quando il Concilio di Trento rilanciò la Catechesi, non fece altro che ammettere la negligenza dei secoli passati. Furono molti infatti gli ordini religiosi che naquero in quell'epoca (e tra quelli anche quello in cui io sto facendo esperienza) che avevano tra i loro scopi proprio l'insegnamento e la catechesi.
2) Sul problema della Riforma e della stampa... qui il problema non è della praticità, ma è un problema teorico. La Chiesa cattolica riteneva diritto esclusivo del clero annunciare la sacra scrittura e possederne copie, mentre ai laici era una concessione che doveva essere esplicitamente richiesa.
La Riforma invece sosteneva il diritto di tutti i laici a poter leggere e predicare liberamente la Parola di Dio. In effetti, anche quando la stampa si diffuse in paesi cattolici come Spagna e Italia, non per questo si curarono delle buone traduzioni della bibbia in quelle lingue! E' un fatto storico innegabile: fu la riforma a togliere di mezzo tutti i problemi teorici (nonchè a trovare i mezzi pratici) affinchè si potesse realizzare la più capillare diffusione della Scrittura nelle case, naturalmente sempre in riferimento alla situazione dell'epoca.
Faccio anche notare come nelle "Scuole domenicali", il catechismo Riformato, ai bambini era insegnato a leggere e scrivere, e questo leggendo e trascrivendo parti della bibbia. L'analfabetismo nei paesi di tradizione protestante è stato sempre meno diffuso rispetto a quello presente nei paesi cattolici, e anche questo è un dato storico.
3) In riferimento alle tue ultime righe, Raptor, spero di essere stato abbastanza chiaro e di averti fatto capire che ho anche io ben chiara la situazione di alfabetizzazione e di diffusione dei manoscritti e delle prime opere a stampa.
Continuo a dire, il problema non era pratico ma teorico. Anche i benestanti che potevano acquistare un manoscritto della bibbia, avevano bisogno di esplicito consenso della Gerarchia per poterne parlare in pubbico; sono questi divieti che bisogna biasimare, è il fatto che la chiesa si sia decisa troppo tardi a porre rimedio all'ignoranza biblica e teologica delle persone (operazione realmente attuatasi solo col Concilio di Trento). Ecco è questo che voglio dire con l'espressione Si, dobbiamo biasimare la Chiesa perchè ha tolto la bibbia alle persone.
C) Passo al post 14.
1) Quello che dice Caterina nel suo ultimo mess sull'autorizzazione del papa data all'Ordine dei predicatori non fa altro che confermare come già allora, nel XIII secolo, esistesse un divieto, perchè altrimenti non ci sarebbe bisogno di un'autorizzazione speciale, addirittura papale, e dunque conferma ciò che ho pocanzi scritto.
Lo stesso dovette fare san Francesco, che ricevette dal papa il permesso per lui ed i suoi, nonostante non fossero sacerdoti, di poter predicare in pubblico.
2) Non mi stancherò poi mai di ricordare che esiste riforma e riforma. Ad esempio la Chiesa anglicana ha sempre studiato i padri e la storia della Chiesa; il metodo storico-critico ed il metodo ermeneutico sono nati in ambiente luterano. Tutti i grandi riformatori del XVI secolo conoscevano bene e spesso citavano i padri della Chiesa.
Aver tolto valore normativo alla Tradizione non vuol dire aver tolto valore alla storia della Chiesa.
A tutti una buona notte e una ricca Santa e Grande Settimana, pienda di grazie spirituale e non solo!
Sto cercando i Passi della pontifica commissione biblica ai quali accennavo nel mio mess precedente, appena li trovo li inserisco.
Fraternamente