Dunque partiamo da un fatto.....il rimettere i peccati è da sempre stato riconosciuto un atto legittimo da parte dei SOLI APOSTOLI.....e man mano che INVIAVANO....altri (cioè ricevevano il MANDATO APOSTOLICO) questi avevano il dovere di PERDONARE...il perdono era legato a che cosa? all'ingresso nella Chiesa mediante il Battesimo.......e questo "atto di confessare" in effetti era pubblico....ma solo coloro che avevano ricevuto il mandato...PERDONAVANO......
1Cor.4,1: "Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio....." il perdonare....è parte di quel Mistero d'amore di Dio che incondizionatamente vuole accogliere TUTTI nella sua Chiesa.......
A Timoteo Paolo dice: Questo incarico di RICHIAMARE io te lo affido, o Timoteo, figlio mio......"(1Tm.1,18)...e ci sono anche altri riferimenti..
All'inizio del secondo secolo che cosa è accaduto? Durante le persecuzioni NON tutti i perseguitati cristiani morivano martiri.....molti si salvavano perchè......PER PAURA DELLA MORTE (non tutti siamo forti).....abiuravano la fede cristiana.......Che cosa stava accadendo dunque?
Che cominciavano a serpeggiare malcontenti nei confronti di questi che si salvavano.....i quali cominciavano a venire additati nella comunità.....come traditori....e l'intolleranza cominciava a seminare zizzania....i vescovi erano preoccupati...del resto erano cristiani che poi si erano pentiti e COMUNITARIAMENTE avevano riconosciuto la loro debolezza...e il vescovo li aveva perdonati.......dopo UNA PENITENZA......come risolvere il problema?
Si iniziò a chiedere alla comunità....che chi aveva abiurato per timore e debolezza...di DIRLO IN FORMA PRIVATA AL VESCOVO.......questo proprio per evitare una sorta di linciaggio morale.....da parte di coloro che superstiti avevano anche perso familiari nelle persecuzioni e non ritenevano giusto che se la cavassero con una penitenza.....
Tale metodo accolse IMMEDIATAMENTE l'approvazione dei vescovi delle Diocesi vicine......e ne venne informato il vescovo di Roma che avendo saputo che tutti i vescovi erano concordi nel ritenerla una "cosa buona".......l'approvò senza aggiungere altro......
Tale prassi quindi, la confessione privata..ebbe inizio in questo modo......agli inizi del II secolo......ancora oggi gli stessi ortodosssi praticano la Confessione privata....soltanto intorno all'anno 1000 (anno più o meno non vorrei sbagliare, ma può accadere) si decretò tale funzione....come Sacramento obbligatorio per chi voleva accedere al Battesimo e quindi entrare a far parte della Chiesa......Confessare i propri peccati non pubblicamente ma in forma privata poichè i vescovi si resero conto che la gente in privato si apriva molto più liberamente..e diceva aspetti che in pubblico non avrebbe mai detto......
Caro nylus..io non dubito della lealtà di chi confessa a Dio i propri peccati, anche perchè si presume che ai Suoi occhi nulla sfugge......
...tuttavia il rapporto con un ministro di Dio è diverso, perchè se la confessione è ben fatta.......ti posso garantire...che si arriva a parlare piangendo, e non tanto di dolore, ma di senso di liberazione.......un cattolico onesto che va a confessarsi....ha già di fatto confessato i suoi peccati a Dio..perchè ha fatto l'esame di coscienza..dunque sa ora di che cosa ha bisogno...chiedere il perdono......la RICONCILIAZIONE..a chi per nome della Chiesa= di Cristo.... ti assolve.....tutto qui...è un atto estremo di fiducia perchè la confessione davanti ad un altra persona....viene a toccare il nostro orgoglio.....la confessione umilia l'orgoglio che ci porterebbe a dire....che non abbiamo bisogno di nessuno tanto Dio ci ascolta.....
....NON è questione di "farci sentire in colpa".....e sapessi come comprendo questa tua domanda legittima......
....la questione di fondo è che la Chiesa ha in sè dei ministri..."amministratori dei Misteri di Dio"......l'orgoglio può impedirci di vedere l'utilità della missione dei sacerdoti...e questo accade sovente purtroppo.....l'orgoglio ci convince che non abbiamo bisogno di nessuno....tuttavia per stare dentro la Chiesa ci sono delle regole...e queste le hanno prescritte gli Apostoli e chi, dopo di loro, avendo ricevuto un mandato......ha ritenuto approfondire certi argomenti....
Poi dici:
gesù disse
a chi li rimetterete (i peccati) saranno rimessi; a chi NON li rimetterete resteranno NON rimessi..."
non disse:
a chi ve li confessa saranno rimessi ..ecc.ecc.
quindi gesù non escludeva il ricorso alla confessione tramite o con l'aiuto degli apostoli, di un sacerdote..
.....
nylus...aiutami a capire l'ultima parte di questo trafiletto...stai dunque dicendo il ricorso alla confessione tramite gli apostoli e sacerdoti.....? giusto?
RIMETTERE I PECCATI.....se non confesso le mie colpe..che cosa possono rimettere i discepoli?...la confessione è un ammettere e riconoscere i propri peccati e sbagli....da qui scatta il perdono della Chiesa......
Spero di aver fatto un pò di luce su aspetti pochi noti della vita della Chiesa primitiva...., diversamente ne possiamo ancora parlare....fraternamente C.