00 15/01/2010 18:51
La mobilitazione
delle Chiese in favore
dei terremotati

Port-au-Prince, 15. Mentre giungono notizie sempre più drammatiche sul terremoto che ha colpito l'isola di Haiti, la Chiesa cattolica, in collaborazione con le varie organizzazioni di volontariato, ha prontamente attivato la rete internazionale per gli interventi urgenti.

Le testimonianze dal Paese descrivono tutta la gravità della situazione. "Ci troviamo in grandi difficoltà - ha dichiarato a Fides il nunzio apostolico ad Haiti, l'arcivescovo Bernardito C. Auza - Non abbiamo riserve d'acqua e le stazioni di benzina sono chiuse. Non c'è elettricità. Qui a Port-au-Prince le cose sono difficili, manca tutto, abbiamo bisogno di tutto e ancora per tanto tempo". Il nunzio ha poi aggiunto che il numero di preti e religiosi o religiose morti è ancora da verificare.

L'arcivescovado di quattro piani è ridotto a un cumulo di macerie. Il vicario generale di Port-au-Prince, Charles Benoît, e il cancelliere don Cherie sono ancora sotto le macerie. Il nunzio ha visitato anche il seminario maggiore di cui è rimasto in piedi solo un edificio. Tutti i formatori, tranne uno, si sono salvati; tre o quattro seminaristi risultano ancora dispersi; mentre nove sono i morti accertati, compresi i sette del seminario filosofico. "Ho anche visitato - ha concluso - le case e i centri dei religiosi per vedere la situazione e per esprimere la sollecitudine del Papa: tutti sono grati e chiedono aiuto per i propri membri che sono ancora sepolti sotto le macerie".

Le Conferenze episcopali, a partire da quella italiana, hanno lanciato appelli ai fedeli con l'obiettivo di raccogliere denaro e altri aiuti per garantire la sopravvivenza della popolazione dell'isola caraibica. Domenica 24 gennaio in tutte le chiese italiane si terrà una raccolta straordinaria, promossa dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana. Il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, ha invitato alla "generosità di tutti affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle, che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della comunità internazionale".

In un comunicato della diocesi si sottolinea che intanto sono stati inviati ad Haiti centomila euro per le prime emergenze. Anche in numerose arcidiocesi e diocesi in Italia, sono state promosse iniziative di solidarietà. Il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, ha invitato i cittadini a una colletta straordinaria.

Nel resto d'Europa, fra le altre, la Caritas in Spagna ha già messo a disposizione oltre centosettantamila euro per il Paese caraibico. Ad Haiti, peraltro, da oltre trent'anni opera l'organizzazione Manos Unidas, impegnata soprattutto nel sostegno all'istruzione e all'educazione.

Passando agli Stati Uniti, in particolare, dal 16 al 17 gennaio, è prevista una colletta nelle parrocchie, le cui finalità, come ha sottolineato il presidente della Conferenza episcopale, il cardinale arcivescovo di Chicago, Francis Eugene George, "risponde a breve alle emergenze immediate della popolazione e a lungo termine alla ricostruzione del Paese dopo le devastazioni". Un'altra raccolta di fondi, sempre a livello nazionale, è stata poi prevista per i giorni 23-24 gennaio. Inoltre, numerose diocesi negli Stati Uniti hanno annunciato l'avvio di collette locali; mentre il direttore delle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti, monsignor John E. Kozar, ha reso noto che è stato lanciato "il fondo di solidarietà per Haiti".

Ai vescovi statunitensi si sono uniti quelli canadesi. Il presidente della Conferenza episcopale del Canada, il vescovo di Saint-Jérôme, Pierre Morissette, ha esortato "tutti i cattolici e le persone di buona volontà a pregare e a rispondere prontamente e generosamente ai bisogni della popolazione haitiana". I presuli canadesi, assieme al Canadian Catholic Organization for Development and Peace, si sono attivati per raccogliere nell'immediato almeno 50.000 dollari da destinare alla Caritas di Haiti.

I presuli dell'America Latina sono anch'essi in questo momento mobilitati per organizzare la rete di solidarietà. Il presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Dominicana, il cardinale arcivescovo di Santo Domingo, Nicolás de Jesús López Rodríguez, ha affermato che tutti i fedeli delle comunità ecclesiali faranno un'importante donazione ai fratelli e alle sorelle haitiani. Alla catena di solidarietà si aggiungono le Conferenze episcopali di Brasile, Cile, Venezuela, Cuba e Bolivia.

Dall'Asia, infine, giungono le parole di profondo dolore e di condoglianza da parte del cardinale arcivescovo di Seoul, Nicholas Cheong Jinsuk. In un messaggio, il porporato chiede "preghiere e donazioni" a tutti i parrocchiani. Altri messaggi di solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime del sisma arrivano altresì dai cristiani delle varie confessioni.


(©L'Osservatore Romano - 16 gennaio 2010)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)