00 20/01/2010 18:55
L'arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, celebra la messa per le vittime del terremoto di Haiti

Solidarietà e fraternità con le popolazioni colpite


Mani che stringono altre mani in segno di solidarietà. Volti rigati da lacrime:  un dolore visibile, ma allo stesso tempo composto. L'ambasciatore di Haiti presso la Santa Sede, Carl-Henri Guineau, accoglie le persone ricevendo le condoglianze come si è soliti fare a un funerale.

Nel santuario romano della Madonna del Perpetuo Soccorso, nei pressi di Santa Maria Maggiore, martedì pomeriggio 19 gennaio, la comunità haitiana di Roma sfila davanti al rappresentante diplomatico, ai suoi più stretti collaboratori e all'ambasciatore di Haiti in Italia Guerda Benoît, prima di entrare nella chiesa per partecipare alla messa di solidarietà con le vittime del terremoto del 12 gennaio.

Ben presto il libro delle condoglianze, collocato all'ingresso del tempio, si riempie di firme. La scelta del santuario non è casuale, qui si ritrovano normalmente gli haitiani presenti in Roma per pregare la Madonna del Perpetuo Soccorso, patrona del loro Paese.

Presiede la concelebrazione eucaristica l'arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Nell'omelia egli richiama il valore della solidarietà e della fraternità internazionale di cui si avverte il bisogno particolarmente in episodi gravi e luttuosi come il sisma di Haiti. "In quest'ora di prova - dice l'arcivescovo Mamberti - comprendiamo quanto siano forti i valori di solidarietà in una società più globalizzata che spesso ci avvicina, ma non ci rende fratelli. Per noi cristiani, la solidarietà è il frutto della fraternità che nasce dalla fede in Dio Padre, in colui che ha fatto di noi suoi figli in Cristo. Poiché siamo fratelli, la fraternità è costitutiva del nostro modo di essere e la solidarietà è il nostro modo di agire".

"Il violento terremoto che ha devastato Haiti - aggiunge il presule - e le immagini drammatiche, persino scioccanti, trasmesse sui nostri schermi, ci hanno fatto comprendere che il mondo è una grande famiglia, dove i dolori e le sofferenze degli uni e degli altri sono i dolori e le sofferenze di tutti. Rattristati e sopraffatti, uniti a tutte le nazioni e a tutti i cittadini del mondo, abbiamo manifestato la nostra solidarietà e la nostra vicinanza alle decine di migliaia di vittime e ai superstiti che, provati fisicamente e spiritualmente, hanno vissuto la dolorosa perdita dei loro cari, colpiti da una morte crudele e inattesa".

"A seguito di questa terribile tragedia - prosegue il presule - in uno spirito di solidarietà, il mondo si sta mobilitando per correre in aiuto di questo popolo afflitto. Lo stesso Santo Padre ha lanciato un appello affinché tutti si mostrino generosi per andare incontro ai bisogni immediati del popolo haitiano. Ha chiesto alle istituzioni e agli uomini di buona volontà d'intervenire per alleviare il dolore degli haitiani e per aiutarli a superare tutte le avversità. Ma soprattutto non ha smesso di pregare, invitandoci a elevare a nostra volta preghiere al Signore per le vittime di questa catastrofe".

Il presule ricorda anche la morte dell'arcivescovo di Port-au-Prince Joseph Serge Miot; parla dell'incarico che egli ricopriva all'interno della Pontificia Commissione per l'America Latina, della quale era membro dal 1999. Trasmette infine il saluto e la partecipazione spirituale di Benedetto XVI e del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Termina con un invito alla preghiera, come "espressione più sublime della fraternità" in suffragio dei sacerdoti, dei seminaristi, dei religiosi e delle religiose, di quanti lavoravano per le Nazioni Unite, delle decine di migliaia di fedeli morti a causa del sisma.

All'inizio della concelebrazione, il superiore generale dei redentoristi, a cui è affidata la cura pastorale del santuario, aveva ricordato che la congregazione è presente ad Haiti da molti anni con una quarantina di religiosi, trenta dei quali vivono nella capitale. L'ambasciatore Guiteau, al termine della messa, esprime la sua gratitudine per questa iniziativa di solidarietà per le vittime del terremoto. È il tempo della preghiera e dell'azione solidale. "Onorare la memoria delle decine di migliaia di vittime - rileva - ravvivando un barlume di speranza tra i sopravvissuti, mi sembrava essenziale oggi". L'ambasciatore cita gli appelli alla solidarietà internazionale lanciati da Benedetto XVI, la mobilitazione spontanea dei soccorsi dei Paesi più prossimi, l'impegno quasi mondiale nell'intento di aiutare Haiti, la generosità dei cittadini di ogni continente. Infine, Guiteau auspica che questa rete di solidarietà attiva possa accompagnare gli haitiani al di là dell'emozione del momento presente.

All'altare con monsignor Mamberti gli arcivescovi Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, José Octavio Ruiz Arenas, vice presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, i monsignori Giovanni Pietro Dal Toso, sotto-segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum, Jean-Marie Speich, capo ufficio della sezione in lingua francese della Segreteria di Stato, padre Michael Brehl, superiore generale dei redentoristi, padre Bruno Visuri, rettore del santuario, un centinaio di sacerdoti haitiani e redentoristi.

Tra i presenti i cardinali Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Bernard Francis Law, arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore, Marc Ouellet, arcivescovo di Québec; i monsignori Fortunatus Nwachukwu, capo del Protocollo, Guillermo Javier Karcher, addetto al Protocollo, Francisco Javier Froján Madero, officiale della Segreteria di Stato. Presenti numerosi membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, tra i quali, il decano - l'ambasciatore dell'Honduras - e l'ambasciatore d'Italia; e quelli di Canada, Brasile, Stati Uniti d'America e il capo della delegazione della commissione delle Comunità Europee presso la Santa Sede, che hanno promosso l'iniziativa.

L'ambasciata della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede in segno di solidarietà con le vittime del terremoto fa celebrare una messa giovedì 21 gennaio, nella parrocchia di San Giovanni Battista dei Fiorentini, a Roma, in occasione dell'annuale festa in onore della Vergine di Altagracia, patrona del Paese. (
nicola gori)


(©L'Osservatore Romano - 21 gennaio 2010)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)