00 03/09/2010 10:18
               cardinale newman








Clarisse dell'Immacolata, religiose di stretta osservanza


Desiderose di vivere la primitiva Regola di Santa Chiara d'Assisi secondo la spiritualità kolbiano-mariana, un gruppo di suore ha dato vita ad un nuovo ordine religioso, le Suore Clarisse dell'Immacolata. In questi tempi di scarsità di nuove vocazioni e con molti ordini a rischio di estinzione, le Clarisse dell'Immacolata hanno avuto invece una forte espansione. Attualmente sono circa 50 suore. E' davvero mirabile constatare la potenza di Dio nell'attirare giovani vocazioni alla vita claustrale. Infatti le suore di clausura vivendo nascoste al mondo, non hanno la possibilità di andare in giro a fare propaganda vocazionale, tuttavia il Signore riesce nei modi più strani ad attrarre numerose ragazze alla clausura. Dio è davvero grande. In breve tempo le Clarisse dell'Immacolata hanno fondato 3 monasteri. E' straordinario.

Dopo la promulgazione del Motu Proprio “Summorum Pontificum”, le Clarisse dell'Immacolata si sono avvicinate alla venerabile Messa gregoriana. Presso la Chiesa del Monastero di Aulla (diocesi di Massa Carrara-Pontremoli), sito in via della Brunella n°1, la Messa tridentina viene celebrata ogni sabato alle ore 7,30. Nel monastero di Creazzo (Vicenza), sito in via Rivella n°5, la Messa tradizionale è celebrata saltuariamente (quando hanno la disponibilità di un sacerdote preparato), mentre l'adorazione Eucaristica è fissata ogni martedì dalle 20,30 alle 21,30. Hanno un monastero anche ad Acquapendente in provincia di Viterbo.

Le Clarisse dell'Immacolata hanno forti legami spirituali con le Suore Francescane dell'Immacolata, anch'esse di stretta osservanza. Seguono Regole diverse, ma hanno in comune la devozione per San Massimiliano Maria Kolbe e il voto di consacrazione illimitata all'Immacolata. Le Suore Francescane dell'Immacolata sono di vita attiva, ma trascorrono almeno cinque ore al giorno in preghiera. Al loro interno hanno anche un ramo contemplativo che vive in monasteri di clausura denominati “Colombai dell'Immacolata”, nei quali vivono una cinquantina di suore, quasi tutte giovani.








Non ingannate voi e i fedeli!


Coloro che seguono da tempo questo blog, sanno che apprezzo moltissimo l'illuminante magistero del Cardinale Giuseppe Siri e il suo coraggio nel difendere la purezza della Dottrina Cattolica. Ho ascoltato la registrazione dell'omelia di commiato dalla diocesi di Genova, pronunciata nella Cattedrale di San Lorenzo, il 15 ottobre del 1987. Avrebbe potuto fare un discorso “politically correct” per ottenere gli applausi del mondo almeno per una volta in vita sua. Invece, da vero combattente qual'era (con la Cresima si diventa soldati di Gesù Cristo), questo eroico Principe di Santa Romana Chiesa, esortò i suoi confratelli a non ingannare i fedeli. Ecco un brano dell'omelia:

Abbiamo vissuto un periodo in cui anche la Chiesa ha sofferto. Si capisce benissimo che quando c’è una sofferenza, qualche cosa succede che non è desiderabile. Ma vorrei richiamare coloro che, perduta - perduta, dico - la capacità di capire le cose anche semplici, hanno dedotto, da questo periodo di transizione dell’intero genere umano, conseguenze irrazionali, illogiche, dannose, forse fatali. Bisogna che impariamo a vivere senza diventare i poveri servi delle tenebre e delle nubi che vanno camminando nel cielo e restano nubi. E’ meglio essere servi di Dio che paurosi delle nubi. Questo periodo l’abbiamo vissuto insieme. Domando: chi ha capito? E se non avesse capito faccia presto. Mi rivolgo in modo speciale ai miei confratelli che, dovendo dare agli altri la verità, non possono accettare le tenebre. E questo è l’ultimo invito. Guardatevene bene! Non ingannate voi e i fedeli che hanno il dovere di apprendere da noi la verità di Cristo.
[Modificato da Caterina63 03/09/2010 11:42]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)