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Wojtyla sacro show. Così l’ex maestro delle cerimonie (Marini Piero) svela che era il Papa polacco a volere tutte quelle novità (Rodari)




di Paolo Rodari


Nella curia romana di Karol Wojtyla monsignor Piero Marini non è stato semplicemente il maestro delle cerimonie pontificie. E’ stato il continuatore di una scuola che negli anni del post Concilio ha riformato al liturgia spingendola oltre i canoni e le regole dell’antica tradizione. In sostanza quanto iniziò il padre lazzarista Annibale Bugnini sotto Paolo VI, Marini continuò nell’era del Papa polacco.

Cercò a suo modo senza riuscire a non trascinarsi dietro una scia di feroci critiche mosse principalmente dall’area conservatrice della curia che vedeva nelle innovazioni “imposte” al Papa un tradimento della Tradizione.
Qui sta il punto. Piero Marini ha imposto la spettacolarizzazione della liturgia pontificia al suo protagonista principe, il Papa, oppure si è adeguato a un desiderio espresso dallo stesso capo della chiesa universale? A tre anni e mezzo dalle dimissioni da maestro delle cerimonie pontificie – al suo posto Benedetto XVI ha voluto un altro Marini, Guido, della nobile e rigorosa scuola siriana – è lo stesso monsignor Piero a prendere carta e penna e a scrivere in “Io sono un Papa amabile. Giovanni Paolo II”, un volume appena pubblicato per San Paolo e scritto assieme a Bruno Cescon, la sua versione dei fatti.
Marini dedica ampie pagine alla controversia che l’ha investito negli anni addietro fino a dire che le spinte in avanti delle liturgie papali erano volute da Wojtyla il quale, anzi, “avrebbe voluto qualcosa di più” nella strada che portava le sue celebrazioni a inglobare elementi appartenenti alle diverse culture del mondo ma estranei ai rigidi canoni romani. Questo, dice Marini, è stato Wojtyla: un Papa che ha spezzato la rigidità della liturgia romana introducendo nel suo recinto sacro nuove culture.
Ogni viaggio una nuova liturgia. Ogni viaggio i mugugni del seguito papale. E’ il 1991. A San Luis de Maranhao, in Brasile, il vescovo del luogo propone di introdurre nella messa papale una danza. Al momento del Vangelo escono due ballerine in abiti fini, forse di seta. Danzano. Il vento scompiglia i vestiti e scopre molte delle rispettive nudità.
In sagrestia i cardinali commentano: “Possibile che debbano accadere questi fatti?”. Dice Marini che così commentò il presidente dei vescovi brasiliani, Luciano Mendez de Almeida: “Ma io ho visto gli angeli della risurrezione”. E che più volte il Papa si girò dicendo: “Bello, bello”. Come a dire: il Papa sapeva delle novità e approvava. In molti mugugnavano. Tra questi, forse, anche Joseph Ratzinger che oggi, divenuto Papa ad altre liturgie sta abituando la sua chiesa.



  Il Foglio, 7 maggio 2011 consultabile online anche
qui, sul blog di Rodari.

Wojtyla sacro show...

che tristezza!!!! tutto ciò che è definito SHOW non può mai essere riletto in chiave sacra o liturgica!!
ma da un Piero Marini che ha DEVASTATO la Liturgia del Pontefice me l'aspettavo..... una LITURGIA SHOW..... che tristezza!!!

E' facile scrivere ora un libro per il quale il Papa non può rispondergli.... Giovanni Paolo II LO LASCIAVA FARE come ha lasiato fare per molte altre cose, ma questo non significa che fosse d'accordo altrimenti non avrebbe scritto la Redemptoris Sacramentum, NON AVREBBE FONDATO LA FSSP (san Pietro) che si occupa di allevare un Clero TRADIZIONALE, non avrebbe avviato la normalizzazione fatta da Benedetto XVI della Messa antica avviandola con l'indulto dell'Ecclesia Dei....

caro mons. Piero Marini, lei navigava verso altre rive, non addossi la responsabilità al defunto Pontefice che ha commesso l'errore di darle così tanta fiducia e quel consenso che il SUCCESSORE PONTEFICE VIVENTE LE HA TOLTO...
si metta l'anima in pace e faccia ammenda delle sue presunzioni...
e celebri la Messa COME CRISTO COMANDA attraverso il SUO VICARIO in terra...
Amen!

mai lette tante banalità tutte insieme!!
se mons Piero marini, arcivescovo e liturgista, è rimasto al suo posto è segno che andava bene, anzi benissimo. Di solito i Maestri non sono mai rimasti troppo a lungo, invece Mons. piero Marini, arcivescovo e dottore in liturgia e non amante di pizzi e trine, è rimasto a lungo.
L'unica incongruenza che ho sempre contestato è che un vescovo facesse da cerimoniere ad un altro Vescovo. Il resto sono gratuite affermazioni, mi stupisce tutta quella gente che ha affollato aule, ossequiato, salutato, corteggiato Mons. Marini, arcivescovo, improvvisamente hanno voltato le spalle...... era amore x la Liturgia, o captatio benevolentiae?
Chi decideva tutto era il potente segretario, e se qualcosa non gli piaceva, diceva: il Papa ama fare in questo modo!
Il nuovo marini, fosse meno ipocrita e dicesse chiaramente cosa ha fatto e cosa sta facendo....
Si è preso pure un bel titolo di "ignorante" in una pubblica circostanza.

don Marco
Il giochetto delle frasi estrapolate.....




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)