00 02/02/2010 13:34
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/05/2003 22.30
Grazie Ireneo....questo arricchimento è stato veramente prezioso.......
Quando ho letto delle lamentele dei genitori per i bambini della Prima Comunione...son rimasta male.....Ho avuto la grazia di preparare tanti bambini da 10 anni.....in tre Regioni diverse......quindi in tre parrocchie e diocesi diverse.....ed ogni anno abbiamo sempre concretizzato l'Eucarestia al Calice per intinzione....tranne due volte che i bambini erano in cinque.....allora li abbiamo fatti bere dal Calice.....
Pensa Ireneo...domenica erano 48 bambini.....abbiamo fatto per intinzione...e per tutti i fedeli partecipanti idem...ci siamo riusciti.....anche perchè  avevamo tre sacerdoti e tre ministri straordinari che hanno aiutato con i calici.......è stato stupendo.....
Auguriamoci, chissà.....che riusciamo ad aggiornarci...comunque.....non sottovalutiamo l'Eucarestia che già facciamo....cioè....non cediamo soltanto all'idea della novità e del nuovo......la Comunione che pratichiamo, se pur senza il Calice per molti giorni dell'anno....è completa al 102%......aricioè....non abbiamo fretta......tutto a tempo opportuno.....il Vaticano II ha appena cominciato a "respirare a pieni polmoni"............
Fraternamente, C.

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Da: quovadisInviato: 18/05/2003 23.18

Contributo illuminante Ireneo ! penso che bisogna cominciare una campagna di sensibilizzazione in ogni Parrocchia o Comunità ,certo che se la CEI volesse dare una indicazione o una spinta in tal senso (anche mediatica)...Più che dei genitori , temo la resistenza dei fedeli  sotenitori dell'Ostia imboccata  ....ma una buona Comunità non dovrebbe temere inquinamenti Satanistici.Prudenza consiglia Caterina...io invece farei sempre"zompi".

Ciao Quovadis

                                             


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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 28/06/2003 13.42
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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 28/06/2003 13.53

Rispondo in ritardo perchè ho faticato un po' a ritrovare il forum... mi era rimasto il fastidio (scusa Quovadis, ma è così...) per una espressione che sembra quasi di disprezzo "temo la resistenza dei fedeli  sotenitori dell'Ostia imboccata " e un altro riferimento di Ireneo:"La nostra idea sarà poi, quando diventerà abituale intingere da soli l'ostia"

Dunque, senza voler fare polemica e scusandomi se per caso ripeto ciò che magari è stato già detto o discusso ma non ho potuto leggere tutti i forum, e d'altra parte non volevo lasciarlo in sospeso nella mia mente e soprattutto nel mio cuore...

Senza voler dire o citare altro, riporto "solo" il testo del documento:

LA COMUNIONE EUCARISTICA

Istruzione

della Conferenza Episcopale Italiana

15.       Accanto all’uso della Comunione sulla lingua, la chiesa permette di dare l’Eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli protese entrambe verso il ministro, ad accogliere con riverenza e rispetto il Corpo di Cristo.

   I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi. Chi la riceverà sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare21.

   Se la comunione viene data per intinzione. sarà consentita soltanto nel primo modo.

16.       In ogni caso è il ministro a dare l’Ostia consacrata e a porgere il calice. Non è consentito ai fedeli di prendere con le proprie mani il pane consacrato direttamente dalla patena, di intingerlo nel calice del vino, di passare le specie eucaristiche da una mano all’altra22.

[...]


Presidente Card. Ugo Poletti, n. 571/89 del 19 luglio 1989, che nelle diocesi italiane si possa distribuire la Comunione anche ponendola sulla mano dei fedeli.

2.         Il modo consueto di ricevere la Comunione deponendo la particola sulla lingua rimane del tutto conveniente e i fedeli potranno scegliere tra l’uno e l’altro.

Credo non debba esserci nessuna guerra e nessuna "resistenza": l'Amore e il Rispetto verso il  Signore dovrebbero avere la precedenza... non i nostri poveri e ciechi gusti umani..

Fraternamente...

Stella



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Da: quovadisInviato: 28/06/2003 16.04

Sono mortificato sinceramente se l'espressione sia stata inerpretata come disprezzo.

Io comprendo che ci sono diverse sensibilità e non disprezzo chi prende l'Ostia per bocca , anch'io molte volte la prendo così se la maggioranza dell'assemblea la prende in quel modo.Come sono ligio ( speriamo ) alle regole episcopali...tuttavia ritengo che il Vino è trascurato ! che pedagogicamente il fedele comune non è portato ad approfondirne il significato e che sia un residuo della vecchia liturgia ( quando il celebrante dava le spalle.... brutta quella messa tridentina , valida ma brutta!)

Il fedele deve partecipare e partecipare significa anche toccare , mangiare , bere  perchè è una festa .Credo che quella regola cambierà presto , chiaramente quando gli Aposoli vorranno... ma cambierà vedrai !

Un ultima considerazione , non ci dobbiamo far condizionare dal Satanismo anche perchè L'Ostia anche sulla lingua può essere tranquillamente portata via. Ti chiedo scusa se ho usato espressioni sconvenienti e saluto te e tutti fraternamente.

Q.


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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 12/07/2003 17.03
Sono mortificato sinceramente se l'espressione sia stata inerpretata come disprezzo
Ne prendo atto Raptor... e ti credo... ma vedi, ormai un certo tipo di impostazione e di comportamento è purtroppo largamente diffuso... una mia amica di recente ha dovuto discutere per ricevere l'Eucarestia in bocca, avrebbe dovuto intingerla da sola nel Calice e poi comunicarsi, anche se questo è vietato...
Avrei molto, moltissimo da dire sull'Eucastia e su come noi La trattiamo... forse, sempre se non disturbo, prima o poi lo farò...
tuttavia ritengo che il Vino è trascurato ! che pedagogicamente il fedele comune non è portato ad approfondirne il significato e che sia un residuo della vecchia liturgia ( quando il celebrante dava le spalle.... brutta quella messa tridentina , valida ma brutta!)

Il fedele deve partecipare e partecipare significa anche toccare , mangiare , bere  perchè è una festa .Credo che quella regola cambierà presto , chiaramente quando gli Aposoli vorranno...

In merito alla posizione del celebrante sull'altare... non so se ti è capitato di leggere il libro del Card. Joseph RATZINGER “Introduzione allo spirito della liturgia” - Edizioni San Paolo - febbraio 2001; ne riporto alcuni stralci, anche su altre considerazioni generali:

“... si è introdotta una clericalizzazione quale non si era mai data in precedenza. Ora, infatti, il sacerdote - o “il presidente”, come si preferisce chiamarlo - diventa il vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Tutto termina su di lui. E' lui cui bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte... L'attenzione è sempre meno rivolta a Dio ed è sempre più importante quello che fanno le persone... Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l'aspetto di un tutto chiuso in se stesso. L'atto con cui ci si rivolgeva tutti verso oriente non era “celebrazione verso la parete”, non significava che il sacerdote “volgeva le spalle al popolo”: egli non era poi considerato così importante. ... si tratta piuttosto di uno stesso orientamento del sacerdote e del popolo, che sapevano di camminare insieme verso il Signore... Essi non si chiudono in cerchio, non si guardano reciprocamente, ma come popolo di Dio in cammino, sono in partenza verso l'oriente, verso il Cristo che avanza e ci viene incontro. Qui non si tratta di qualcosa di casuale, ma dell'essenziale. Non è importante lo sguardo rivolto al sacerdote, ma l'adorazione comune, l'andare incontro a Colui che viene.

Tra i fenomeni veramente assurdi del nostro tempo io annovero il fatto che la Croce venga collocata su un lato per lasciare libero lo sguardo sul sacerdote.

Questo errore dovrebbe essere corretto il più presto possibille... Il Signore è il punto di riferimento. E' Lui il sole nascente della storia.”

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...Il sole simboleggia il Signore che tornerà, l'ultima alba della storia. Pregare rivolti a oriente significa andare incontro a Cristo che viene. ...è una tradizione che risale alle origini ed è espressione fondamentale della sintesi cristiana di cosmo e storia, di attaccamento all'unicità della storia della salvezza...

*****

...La transustanziazione (trasformazione del pane e del vino), l'adorazione del Signore nel Sacramento, il culto eucaristico con l'ostensorio e le processioni - tutte queste cose, ci viene detto, non sono che errori medievali, da cui bisognerebbe distanziarsi il più presto possibile. La superficialità con cui vengono messe insieme idee di questo genere può solo suscitare meraviglia....

...Nessuno dica allora: l'Eucarestia deve essere mangiata e non adorata. ... la Comunione raggiunge la sua profondità solo quando è sostenuta e compresa dall'adorazione...

*****

E' chiaro poi che si possono distribuire in maniera sensata le azioni esteriori: leggere, cantare, accompagnare le offerte. Tuttavia... dovrebbe essere chiaro a tutti che le azioni esteriori sono del tutto secondarie: l'agire dovrebbe venir meno quando arriva ciò che conta: ”l'oratio”. E deve essere ben visibile che ”l'oratio” è la cosa che più conta proprio perchè dà spazio ”all'actio” di Dio. La vera educazione liturgica non può consistere nell'apprendimento e nell'esercizio di attività esteriori, ma nell'introduzione all' ”actio” essenziale che fa la liturgia, nell'introduzione cioè alla potenza trasformante di Dio... A questo riguardo l'educazione liturgica di sacerdoti e laici è oggi deficitaria in misura assai triste.

Passando per la croce (la trasformazione della nostra volontà nella comunione di volontà con Dio), l'Incarnazione deve sempre condurre alla resurrezione... Il corpo deve essere “allenato” per la resurrezione...

Nel momento in cui noi ci segniamo con la croce, ci poniamo sotto la protezione della croce, la teniamo davanti a noi come uno scudo che ci protegge e ci dà il coraggio per andare avanti... entriamo nella potenza benedicente di Gesù Cristo... ...penso che questo gesto del benedire come espressione del sacerdozio universale di tutti i battezzati, debba tornare molto più fortemente a far parte della vita quotidiana...

...Quando l'inginocchiarsi diventa pura esteriorità, diventa privo di senso; ma anche quando si riduce l'adorazione alla sola dimensione spirituale senza incarnazione, l'atto dell'adorazione svanisce, perchè la pura spiritualità non esprime l'essenza dell'uomo. Per questo il piegare le ginocchia alla presenza del Dio vivo è irrinunciabile...chi impara a credere, impara a inginocchiarsi...

...Lo stare in piedi è il gesto del vincitore...qui non viene rappresentata la liturgia terrena, ma la preghiera nella gloria... è un gesto che anticipa ciò che sarà...

...Lo stare seduti deve servire al raccoglimento: il corpo deve rilassarsi così che l'ascolto e la comprensione siano facilitati...

...Tenere lo sguardo fisso su Gesù: è divenuto uno dei motivi dominanti dell'insegnamento dei Padri sulla preghiera, riprendendo il motivo anticotestamentario del “cercare il Tuo volto”. L'orante guarda oltre se stesso a Colui che è al di sopra di lui e che va verso di lui...

...La danza non è una forma di espressione della liturgia cristiana... La liturgia può attirare le persone solo se non guarda a se stessa, ma a Dio; se Gli permette di essere presente e di agire...

...In ambito religioso la cultura si dimostra soprattutto nella crescita di una autentica pietà popolare... essa è l'humus senza cui la liturgia non può prosperare...è il sicuro radicamento interiore della fede; dove essa si prosciuga, il razionalismo e il settarismo hanno facile gioco...

...il gesto delle mani giunte...io metto le mie mani nelle tue, le lascio racchiudere dalle tue. Si tratta di un'espressione di fiducia e di fedeltà.

...il piegarsi davanti a Dio non è mai “non moderno”... e se l'uomo moderno l'ha dimenticato, allora è tanto più compito nostro, come cristiani di oggi, apprenderlo nuovamente e insegnarlo...

...Ci sono delle obiezioni oggi di moda che vorrebbero distoglierci dal silenzio dopo l'elevazione delle specie transustanziate... L'istante in cui il Signore scende e trasforma il pane e il vino deve commuovere interiormente colui che nella fede e nella preghiera prende parte all'Eucarestia. Non può quindi esserci altra reazione che mettersi in ginocchio...La trasformazione è l'istante della grande “actio” di Dio nel mondo per noi. Per un istante tutto tace e in questo silenzio c'è il contatto con l'Eterno - per un battito di cuore noi usciamo dal tempo per entrare nella presenza di Dio con noi...

...un altro momento di silenzio che non interrompe l'azione liturgica, ma ne è parte integrante, sono le preghiere silenziose del sacerdote... a partire da una visione sociologica e attivistica del ministero sacerdotale sono censurate e il più possibile tralasciate. Il sacerdote viene definito solo in termini sociologici e funzionali, come il “presidente” della celebrazione, concepita come una sorta di riunione assembleare. Conseguentemente, egli deve essere sempre in azione per l'assemblea. Ma il compito sacerdotale nell'Eucarestia è più che presiedere gli interventi di un'assemblea... Chi ha personalmente vissuto l'unità della Chiesa nel silenzio della preghiera eucaristica ha sperimentato che cosa è il silenzio davvero pieno... un forte e penetrante grido rivolto a Dio, una preghiera piena di spirito...

...gli abiti... che il sacerdote indossa devono anzitutto manifestare che egli non è qui come persona privata, ma al posto di un altro, di Cristo. La sua dimensione privata, individuale, deve sparire lasciando spazio a Cristo.

******

Un po' alla volta stiamo occupando il posto che spetta al Signore... del resto mettere al centro l'uomo, invece che Dio, non è forse la tendenza e l'intenzione delle nuove "dottrine"... ? Credo sarebbe opportuno che riflettessimo bene...

ma cambierà vedrai !

Certo che canbierà... sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il Signore...

Sembra che Lourdes... Fatima e Medjugorje non ci abbiano insegnato niente...

Un saluto fraterno
Stella

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 12/07/2003 17.09
Ti chiedo scusa caro Quovadis... ti ho chiamato Raptor...