00 16/02/2010 12:26
Pedofilia e abusi sessuali, i Vescovi irlandesi ricevuti nuovamente da Ratzinger. In vista pesanti sanzioni. Il monito del Cardinale Bertone: “Riconoscano le loro colpe”

CITTA’ DEL VATICANO - Come e’ noto, per i vescovi d'Irlanda, e' tempo di penitenza: vengono al pettine decenni di abusi di ogni genere su bambini e ragazzi, violenze sessuali, punizioni corporali, umiliazioni, una delle Chiese piu' autorevoli d'Europa messa spalle al muro da due rapporti governativi, e che rischia, fra l'altro, di essere ridotta in ginocchio dalle richieste di risarcimento delle vittime.

Una situazione che ormai anche gli stessi vescovi irlandesi non esitano a definire ''molto seria'', e che Benedetto XVI ha deciso di sviscerare in tutta la sua crudezza, promettendo una lettera pastorale con importanti provvedimenti, allo studio da mesi e ora giunta probabilmente al traguardo, e invitando a mettere avanti a tutto le sofferenze e i diritti delle vittime. Una linea alla quale i vescovi irlandesi hanno deciso di non sottrarsi, ammettendo, in vari interventi, la piaga degli abusi e anche le responsabilita' personali, sulle quali il Pontefice sembra aver particolarmente insistito.

Domenica sera, all'Irish college di Roma, si e' svolta una Messa in memoria del defunto Cardinale Cahal Daly, nel corso della quale il vescovo Colm O'Reilly ha sottolineato come nell'imminente Quaresima ''noi ministri del popolo di Dio in Irlanda siamo particolarmente consci della chiamata evangelica al pentimento, un tempo da dedicare alla confessione delle nostre colpe e ad affidarci alla misericordia di Dio''.

E subito dopo il responsabile per le Comunicazioni della Conferenza episcopale irlandese, Monsignor Joseph Duffy, vescovo di Clogher, non ha esitato ad ammettere ''molto francamente quello che sanno tutti''. ''La nostra Chiesa e' gravemente ferita e la situazione e' molto seria'' - ha affermato in un briefing riservato alla stampa anglofona registrata e diffusa in internet dall'agenzia cattolica americana Catholic news service - ''ora dobbiamo riparare a questo danno''. Un danno che - ha affermato - ha riguardato ''l'autorita' della Chiesa e la fedelta' al Vangelo'', minando ''non solo la fiducia nei vescovi ma anche quella dei vescovi stessi''.

Ai quali il Papa ha chiesto, in un incontro organizzato in Vaticano - ha spiegato il presule di Clogher -, di rispondere anche a livello individuale di quanto accaduto, e di porre davanti a tutto le ingiustizie e le sofferenze imposte alle vittime. Una prova ''dolorosa'' quella che sta attraversando la comunita' cattolica irlandese che vede ''alcuni uomini di Chiesa - ha dichiarato il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, nell'omelia di una Messa celebrata per i vescovi irlandesi nelle Grotte vaticane - coinvolti in atti particolarmente esecrabili'', una situazione che richiede prima di tutto che ''il peccatore riconosca la propria colpa in piena verità''. Solo cosi' si potra' superare la ''tempesta'', una delle tante che da qualche tempo scuotono la Chiesa e per le quali Ratzinger espresse la sua preoccupazione nella sua ultima via Crucis da Cardinale.

Per questo il Papa ha convocato i vescovi irlandesi in Vaticano per la terza volta in sette mesi, un incontro di un giorno e mezzo a porte chiuse e ai massimi livelli. Il Papa, come ha riferito alla Radio Vaticana il primate d'irlanda, il Cardinale Sean Brady, ''e' molto preoccupato''. Lo si era capito l'11 dicembre scorso, quando al termine di un altro incontro con i vertici della Conferenza episcopale irlandese aveva gridato allo ''sdegno'' e al ''tradimento'' per i ''crimini odiosi'' che avevano infangato la Chiesa d'Irlanda.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)