00 17/02/2010 19:11
Un momento storico, religioso e drammatico che spicca in una vicenda millenaria

Ricoperto d'oro dopo una terribile malattia


Perché tutto questo interesse sulla figura del giovane re Tutankhamon detto "Tut"? Non soltanto per lo splendido tesoro ritrovato nel 1922 all'interno della sua tomba nella Valle dei Re, ma anche perché egli visse in un momento storico particolare, quello della fine della XVIii dinastia, dopo il regno del faraone "eretico" Amenhotep iv/Akhenaten (1351-1334 prima dell'era cristiana), lo sposo della bellissima Nefertiti.

Akhenaten fu quel faraone che si era ritirato, insieme a tutta la corte, nella nuova capitale appena costruita Akhetaten (oggi Tell el-Amarna). Qui egli aveva proclamato come unico dio il disco solare Aten, di cui il re rappresentava la diretta emanazione, e aveva condannato ogni altra forma di culto; egli aveva inoltre ordinato che da tutti i monumenti fosse scalpellato il nome di Amon, il dio dinastico e principale di Tebe (odierna Luxor), la capitale religiosa del Nuovo Regno. L'età di Akhenaten lasciò comunque strascichi indelebili.


La stessa successione al trono resta oscura per gli studiosi. Un giovane re, Smenkhara, probabilmente fratello di Tut, dovrebbe avere regnato soltanto tre o quattro anni prima di Tut, forse anche solo come co-reggente di Akhenaten. Il successivo breve regno di Tut (soltanto nove anni!), e quello dei suoi immediati successori, possono dunque ben definirsi di "restaurazione" dell'ortodossia religiosa e dei diversi culti divini, primo fra tutti quello del dio Amon. Tell el-Amarna venne immediatamente abbandonata alla morte del suo fondatore e il faraone bambino Tutankh-Aten - "Immagine vivente di Aten" - che cambiò subito il nome in Tutankh-Amon - "Immagine vivente di Amon" - fu ricondotto a Tebe dopo il suo primo anno di regno, laddove il clero del dio Amon si riappropriò dei propri poteri e favori regali.

Si avvertì immediatamente il bisogno di "cancellare" questo ventennio di eresia religiosa, tanto che il faraone "eretico" e la sua religione vennero condannati a una damnatio memoriae inesorabile già un secolo dopo:  il suo nome fu scalpellato dai monumenti e cancellato dalle liste reali, i suoi monumenti tebani distrutti, la sua nuova capitale abbandonata e lasciata scomparire sotto la sabbia del deserto - fu scoperta dagli archeologi soltanto nel 1884! - la sua mummia mai ritrovata. Allo stesso modo, assai misteriosa è anche la scomparsa dalla scena dell'amatissima sposa Nefertiti, che dall'anno 12 di regno del marito non compare più nelle scene cerimoniali, né si conoscono la data e la causa della sua morte, né con certezza si può identificare il suo luogo di sepoltura.

Numerosi gli interrogativi che si legano a questo momento storico. L'importanza del progetto, diretto da Zahi Hawass, è quello proprio di essere riuscito a svelare tanti punti oscuri della storia egiziana antica e di alcuni dei suoi protagonisti che da sempre affascinano sia gli esperti sia il grande pubblico. Ricordiamo solo la "Tut-mania" che prese a dilagare per tutto il mondo subito dopo la scoperta della tomba di Tutankhamon, lasciando traccia indelebile nella moda, nel mobilio, nell'oreficeria, nell'arte in genere. (alessia amenta)


(©L'Osservatore Romano - 18 febbraio 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)