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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN PORTOGALLO NEL 10° ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI GIACINTA E FRANCESCO, PASTORELLI DI FÁTIMA (11-14 MAGGIO 2010) , 11.05.2010

                         Pope Benedict XVI (R) walks behind Cardinal Tarcisio Bertone (L) at the end of his speech aboard a plane on the way to Portugal on May 11, 2010. Pope Benedict XVI landed in Lisbon on today to begin a four-day visit likely to focus on calls to Portugal to uphold Christian values and urge solidarity across Europe's struggling economies.

                         Pope Benedict XVI waves on a stage during the official welcome ceremony at Lisbon's Jeronimos Monastery May 11, 2010.


ACCOGLIENZA UFFICIALE ALL’AEROPORTO INTERNAZIONALE PORTELA DI LISBOA


All’arrivo all’aeroporto internazionale Portela di Lisboa, alle ore 11.00 locali (12.00 ora di Roma), il Santo Padre Benedetto XVI è accolto dal Presidente della Repubblica, S.E. il Sig. Aníbal Cavaco Silva, con la Consorte, e dal Patriarca di Lisboa, Em.mo Card. José da Cruz Policarpo. Sono presenti inoltre Autorità politiche e civili ed alcuni Vescovi del Portogallo.
Dopo il saluto del Presidente della Repubblica del Portogallo, Sig. Aníbal Cavaco Silva, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Presidente della Repubblica,
Illustri Autorità della Nazione,
Venerabili Fratelli nell’Episcopato
Signore e Signori
!

Soltanto adesso mi è stato possibile accogliere gli amabili inviti del Signor Presidente e dei miei Fratelli Vescovi per visitare quest’amata e antica Nazione, che in quest’anno celebra un secolo di proclamazione della Repubblica. Nel toccarne il suolo la prima volta da quando la Divina Provvidenza mi ha chiamato alla Sede di Pietro, provo grande onore e gratitudine per la presenza deferente e ospitale di tutti voi. La ringrazio, Signor Presidente, per le sue cordiali espressioni di benvenuto, interpretando i sentimenti e le speranze del buon popolo portoghese. A tutti, indipendentemente dalla loro fede e religione, va il mio saluto amichevole, in particolare a quanti non hanno potuto venire al mio incontro. Vengo nelle vesti di pellegrino della Madonna di Fatima, investito dall’Alto nella missione di confermare i miei fratelli che avanzano nel loro pellegrinaggio verso il Cielo.

Sin dagli albori della propria nazionalità, il popolo portoghese si è rivolto al Successore di Pietro per vedere riconosciuta la propria esistenza come Nazione; in seguito, un mio Predecessore avrebbe onorato il Portogallo, nella persona del suo Re, con il titolo di fedelissimo (cfr Pio II, Bolla Dum tuam, 25 gennaio 1460), per alti e prolungati servizi resi alla causa del Vangelo. Quanto all’evento successo 93 anni orsono, che cioè il Cielo si sia aperto proprio sul Portogallo – come una finestra di speranza che Dio apre quando l’uomo Gli chiude la porta – per ricucire, in seno alla famiglia umana, i vincoli della solidarietà fraterna che poggiano sul reciproco riconoscimento dello stesso ed unico Padre, si tratta di un amorevole disegno da Dio; non dipende dal Papa, né da qualsiasi altra autorità ecclesiale: "Non fu la Chiesa che ha imposto Fatima – direbbe il Cardinale Manuel Cerejeira, di venerata memoria –, ma fu Fatima che si impose alla Chiesa".

La Vergine Maria è venuta dal Cielo per ricordarci verità del Vangelo che costituiscono per l’umanità, fredda di amore e senza speranza nella salvezza, sorgente di speranza.

Certo, questa speranza ha come prima e radicale dimensione non la relazione orizzontale, ma quella verticale e trascendente. La relazione con Dio è costitutiva dell’essere umano: questi è stato creato e ordinato verso Dio, cerca la verità nella propria struttura conoscitiva, tende verso il bene nella sfera volitiva, ed è attratto dalla bellezza nella dimensione estetica. La coscienza è cristiana nella misura in cui si apre alla pienezza della vita e della sapienza, che abbiamo in Gesù Cristo. La visita, che ora inizio sotto il segno della speranza, intende essere una proposta di sapienza e di missione.

Da una visione sapiente sulla vita e sul mondo deriva il giusto ordinamento della società. Posta nella storia, la Chiesa è aperta per collaborare con chi non marginalizza né riduce al privato l’essenziale considerazione del senso umano della vita. Non si tratta di un confronto etico fra un sistema laico e un sistema religioso, bensì di una questione di senso alla quale si affida la propria libertà. Ciò che distingue è il valore attribuito alla problematica del senso e la sua implicazione nella vita pubblica. La svolta repubblicana, verificatesi cento anni fa in Portogallo, ha aperto, nella distinzione fra Chiesa e Stato, un nuovo spazio di libertà per la Chiesa, a cui i due Concordati del 1940 e del 2004 avrebbero dato forma, in ambiti culturali e prospettive ecclesiali assai segnate da rapidi cambiamenti. Le sofferenze causate dalle trasformazioni sono state in genere affrontate con coraggio. Il vivere nella pluralità di sistemi di valori e di quadri etici richiede un viaggio al centro del proprio io e al nucleo del cristianesimo per rinforzare la qualità della testimonianza fino alla santità, trovare sentieri di missione fino alla radicalità del martirio.

Carissimi fratelli e amici portoghesi, vi ringrazio ancora una volta per il cordiale benvenuto. Dio benedica coloro che si trovano qui e tutti gli abitanti di questa nobile e diletta Nazione, che affido alla Madonna di Fatima, immagine sublime dell’amore di Dio che abbraccia tutti come figli.



Pope Benedict XVI (L) greets the people during a visit to the Jeronimos Monastery in Lisbon, on May 11, 2010. A penitent Pope Benedict XVI referred to the paedophile priest scandal rocking the Catholic Church as he began a four-day trip to Portugal Tuesday, saying the Church's 'greatest persecution' came from its own 'sin'.

Pope Benedict XVI waves on a stage during the official welcome ceremony at Lisbon's Jeronimos Monastery May 11, 2010.

Crowds wave flags as Pope Benedict XVI is driven through Lisbon's streets at the start of his four-day pastoral visit to Portugal May 11, 2010.

A young woman holds a statuette of the Virgin as she attends a mass at Fatima's Sanctuary on May 11, 2010. Pope Benedict XVI landed in Lisbon to begin a four-day visit included Fatima and Porto likely to focus on calls to Portugal to uphold Christian values and urge solidarity across Europe's struggling economies.

Father Federico Lombardi (R) introduces Pope Benedict XVI prior to his speech on the plane taking him to Portugal on May 11, 2010. Pope Benedict XVI landed in Lisbon on May 11 to begin a four-day visit likely to focus on calls to Portugal to uphold Christian values and urge solidarity across Europe's struggling economies.

Pope Benedict XVI speaks to reporters on a plane on his way to Portugal May 11, 2010. Pope Benedict said on Tuesday during his flight to Portugal the crisis of sexual abuse of children by priests should make the Church acknowledge the "terrifying" truth that its greatest threat comes not from outside enemies but from "sin within the Church". The Pope is visiting the country for a four-day pastoral visit.Pope Benedict XVI gives a speech in the plane on his way to Portugal on May 11, 2010. Pope Benedict XVI landed in Lisbon on today to begin a four-day visit likely to focus on calls to Portugal to uphold Christian values and urge solidarity across Europe's struggling economies.

Pope Benedict XVI gives a speech in the plane on his way to Portugal on May 11, 2010. Pope Benedict XVI landed in Lisbon on today to begin a four-day visit likely to focus on calls to Portugal to uphold Christian values and urge solidarity across Europe's struggling economies.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)